
- Data inizio
- Durata
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- 15 set 2025
- 2 giorni
- Blended
- Italiano
Acquisire le competenze per guidare percorsi di innovazione capaci di generare impatto con attenzione al ‘valore pubblico’.
Si chiude con questo post l’edizione 2020 – per tornare dopo la pausa natalizia con l’edizione 2021 – di #ValorePubblico, il blog settimanale di SDA Bocconi Insight sui temi della Pubblica Amministrazione. E’ stato un anno intenso, che non ha lesinato spunti di riflessione. Qualcuno lo abbiamo colto, nella speranza di aver contributo al dibattito portando la prospettiva del management pubblico. Ripercorriamo questo anno di commenti sotto forma di… classifiche!
Vince il primo premio come post più letto 2020 “Abbassare lo stipendio agli ‘Statali’ per solidarietà con chi perde il lavoro?”
Questo tema ha scaldato gli animi, acceso il dibattito e non è certo concluso. A corollario di quanto già scritto aggiungo che stupisce che la questione dominante sia come pagare di meno chi ha lavorato di meno, invece di come assicurare livelli stabili di produttività per i dipendenti pubblici che non possono lavorare in presenza per tutelare la piena operatività dei servizi pubblici. Forse è un discorso troppo manageriale? Restando su un terreno strettamente economico, stupisce ancora di più se sono esperti economisti a proporre misure recessive – come il taglio degli stipendi – quando la strategia delle politiche economiche è adottare misure espansive. Insomma, di questo tema parleremo ancora nel 2021…
Segue, quanto a preferenze dei lettori, “Come si prendono le decisioni pubbliche, anche in emergenza?”, pubblicato a fine marzo quando Boris Johnson ancora diceva che in UK non ci sarebbe stato nessun lockdown, quando non avevamo ancora assistito alle forme più plateali degli scontri tra governo e regioni, né alle polemiche più recenti sul ruolo del Comitato Tecnico Scientifico, quando ancora non c’era un Supercommissario-A-Tutto e al noto manager Colao non era ancora stato chiesto di lavorare ad un piano per il rilancio del Paese, di cui si sarebbe a lungo discusso, salvo poi dimenticare il piano e ricominciare da altri 6 nuovi manager, etc… Insomma, forse questo post è piaciuto perché tristemente profetico…
Al terzo posto nel podio dei più letti “Le “competenze trasversali” nei concorsi fanno più paura del Coronavirus”, in cui me la sono presa con quei ‘concorsisti’ che pensano che i concorsi pubblici siano fatti per trovare loro un posto di lavoro fisso. Sono, invece, lo strumento tramite cui le amministrazioni pubbliche si assicurano i talenti migliori. E, pertanto, stabilire cosa distingue un candidato capace da un manuale di diritto amministrativo non è così irrilevante. Mi aspetto dal 2021 qualche concorso più coraggioso in tal senso. Lo documenteremo sempre qui…
Se li avete letti meno degli altri me ne dovrei fare una ragione, imparare da questa cosa e riorientare il mio blog, non certo riproporli. E invece non resisto. Per due ragioni. La prima è perché sono tre contributi meno legati allo stream dell’attualità. Quindi, certo meno urgenti di altri o sull’onda della notizia, eppure – proprio per il fatto di essere fuori dal tempo – utili a portare la riflessione su un piano meno contingente. La seconda è perché secondo me meritano una seconda chance!
Come sa chi legge questo blog, il tema concorsi e selezioni nella PA mi appassiona. Ora, potete capire il senso di stupore quando ho scoperto che le nostre stesse preoccupazioni erano ben presenti già nei dibattiti dei Padri Costituenti? In “Frammenti di Discorsi Costituenti sul Concorso Pubblico” non ho fatto altro che riportarne fedelmente qualche breve, sorprendente, passaggio. Recentemente, mi ha onorata trovare in uno dei vari libri sulla riforma della PA in circolazione al momento, pubblicato qualche mese dopo questo post, la stessa idea di trascrivere pezzi di discorsi costituenti per riflettere sul senso profondo del concorso pubblico. Conferma l’utilità del metodo.
Ora, per chi è interessato ai temi della PA, in piena ondata di polemiche anti-burocratiche, avrà o no senso riflettere su cosa significa la parola “burocrazia” al di là dei discorsi da bar sport? Secondo me sì. Quindi, se avete sul comodino Economia e Società ma non lo avete ancora finito, potete intanto sbirciare “Il fascino irresistibile della Burocrazia”, scritto col filosofo e amico Massimo Cuono, a celebrazione del centenario della morte di Max Weber per… influenza spagnola! Potevo esimermi?
Così come – in occasione delle prematura morte di Graeber, pensatore fuori dagli schemi – ho proposto un commento al suo libro sulla “burocrazia totale” nel post “L’utopia delle regole. Tributo all’ultimo antagonista della burocrazia”, dove potrete scoprire che la burocrazia è soprattutto fuori dalla PA.
Spunti per (ri)letture natalizie!
A chi è arrivato in fondo anche a questo post, un enorme grazie!
E mille auguri di Buone Feste e… al 2021!