SDA Bocconi con UNICEF e Corriere della Sera per luoghi di lavoro family friendly

È stato presentato alla Triennale di Milano il premio Family Friendly Workplace 2025

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I lavoratori che operano in organizzazioni percepite come realmente inclusive – capaci cioè di coniugare il bisogno di appartenenza con il riconoscimento della propria unicità – sperimentano una serie di benefici che si possono riflettere sulla performance aziendale e sulla capacità di generare valore futuro.


Per individuare queste organizzazioni e per spronare le altre a seguire il loro esempio, UNICEF, con la partnership scientifica di SDA Bocconi School of Management e la media partnership del Corriere della Sera, ha lanciato il premio Family Friendly Workplace 2025, nel corso di un evento che si è tenuto ieri alla Triennale di Milano.

 

Il riconoscimento nasce per valorizzare le imprese che mettono al centro il benessere dei propri collaboratori e che sanno integrare politiche di conciliazione vita-lavoro nella strategia aziendale. “Come mi piace ricordare spesso, mettendo i valori al centro si genera valore duraturo per le persone, per le organizzazioni stesse e per la società”, ha affermato Stefano Caselli, Dean di SDA Bocconi, sottolineando come l’inclusione e l’attenzione alla dimensione familiare rappresentino oggi una leva concreta di competitività. (Nella foto, Paolo Rozera, Direttore Generale UNICEF Italia, e Stefano Caselli).

 

Secondo Caselli, infatti, “investire in politiche aziendali a sostegno della famiglia è una strategia economica vincente, oltre che una scelta etica”. Un impegno tanto più importante in un Paese come l’Italia, dove solo una donna su due lavora e un terzo di quelle inattive indica nella cura familiare il principale ostacolo all’occupazione. Le misure family friendly, ha spiegato, incidono su tre dimensioni chiave per la competitività: l’ampliamento del bacino di talenti, il rafforzamento della produttività e la promozione della parità di genere. Congedi parentali, flessibilità oraria e servizi alla genitorialità riducono il turnover, migliorano il clima organizzativo e possono generare ritorni fino a quattro volte superiori all’investimento iniziale.

 

Le ricerche di Francesco Perrini e Clio Gressani, sulle quali si basa la metodologia del premio, hanno individuato la possibilità di valutare le imprese in base a diversi livelli di maturità, tenendo conto non solo delle politiche formali adottate ma anche della loro effettiva applicazione e dell’impatto culturale all’interno delle organizzazioni. Oltre alla presenza di strumenti concreti come orari flessibili, congedi o sussidi, sono considerati fondamentali la formazione dei manager, la responsabilizzazione dei team e il monitoraggio degli effetti per evitare fenomeni indesiderati, come nuove forme di penalizzazione nei confronti dei genitori.

 

Le aziende vengono valutate sulle dimensioni della governance e impegno strategico; progettazione e implementazione; monitoraggio e valutazione. “Per governance intendiamo l’impegno e la responsabilità della leadership aziendale nel promuovere e rendere concrete le politiche a sostegno della famiglia,” ha detto ancora Caselli. “Si tratta di una visione strategica che integra il benessere dei lavoratori nel modo stesso di creare valore.”

 

Infine, il progetto prevede anche una fase di monitoraggio nel tempo: l’obiettivo non è solo premiare le eccellenze, ma raccontare l’evoluzione delle imprese italiane su questo fronte. “Ci auspichiamo che il premio diventi un appuntamento annuale,” ha concluso Caselli, “capace di mostrare come le aziende stiano crescendo in consapevolezza, innovazione e impatto delle proprie politiche family friendly.”

 

Le imprese potranno presentare le loro candidature dal 9 dicembre 2025 al 16 febbraio 2026.

 

SDA Bocconi School of Management

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