Sotto la lente

La mobilità urbana del futuro e il ruolo chiave del Mobility-as-a-Service

Negli ultimi decenni la mobilità urbana ha subito una trasformazione radicale, spinta da un lato da una forte crescita delle città in termini di urbanizzazione e dall’altro da una rapida evoluzione tecnologica e digitale. La prima ha comportato un aumento del congestionamento delle strade con un conseguente innalzamento dei livelli di inquinamento, oltre che una crescente frenesia negli spostamenti che hanno progressivamente ridotto la vivibilità degli spazi cittadini. La seconda ha favorito l’introduzione di offerte di mobilità più intelligenti e connesse che possono migliorare (in parte) la situazione e ridisegnare così il volto futuro delle città. Se si considera che la popolazione urbana dovrebbe crescere del 50 per cento nell’arco dei prossimi 25 anni, si comprende come questa trasformazione non possa che essere destinata ad accelerare e a porre sfide importanti per la società, ma anche opportunità di business significative per le imprese.

Tra queste vi sono le offerte di Mobility-as-a-Service (MaaS), che sfruttano le tecnologie digitali per erogare servizi basati sull’utilizzo anziché sulla proprietà dei mezzi di trasporto. Nel 2022, il valore del mercato MaaS a livello globale ha raggiunto i 99 miliardi di dollari, con una crescita annua del 32,6 per cento negli ultimi cinque anni (fonte: Statista). Le previsioni di crescita rimangono significative – spaziando da 230 a 815 miliardi di dollari nei prossimi 5-10 anni – ma divergono fortemente a seconda dell’interpretazione del concetto di MaaS. Pertanto, è utile focalizzare lo sguardo all’interno del Mobility-as-a-Service per capire quali offerte di mobilità ne fanno parte e in che modo contribuiscono a risolvere i problemi dei cittadini.

Stando a recenti studi di mercato condotti da mobiUS, il laboratorio sulla future mobility di SDA Bocconi, le principali offerte MaaS sono sette e includono: car rental e sharing; ride hailing (servizi di vettura con autista) e mobilità on demand; micro-mobilità (noleggio di biciclette, monopattini, scooter elettrici); travel planning (servizi di navigazione e mappe); trasporto pubblico (un MaaS ante-litteram ma di estrema attualità); mobilità aerea urbana (droni); e mobilità multimodale (che offre soluzioni o combinazioni di mobilità tramite software e app). Proprio in virtù della loro natura così diversa, tali offerte si prestano a rispondere a vari problemi dei cittadini, consentendo quindi alle imprese di cogliere numerose opportunità di mercato.

Il trasporto pubblico, la micro-mobilità e la mobilità aerea urbana rappresentano soluzioni chiave per risolvere i problemi legati al traffico cittadino, seppur con tassi prospettici di crescita e ruoli molto diversi. La crescita della micro-mobilità sarà trainata sempre più dall’adozione da parte di utenti giovani per tragitti brevi, mentre la mobilità aerea urbana da un pubblico più adulto e altospendente – se verranno superate le barriere tecnologiche, legali e psicologiche alla sua diffusione. Il trasporto pubblico crescerà invece trasversalmente, grazie ai progressivi divieti alle auto nei centri città e al suo posizionamento «green» soprattutto agli occhi delle nuove generazioni.
Il ride hailing e la mobilità on demand puntano a ridurre lo stress legato al traffico, consentendo all’utente di passare da «driver» a una condizione di «be driven», senza perdere in flessibilità e personalizzazione della tratta. Qui per le aziende di mobilità si presenta anche l’opportunità derivante dall’offerta di servizi integrativi lungo il tragitto, quali intrattenimento, formazione, o informazione – un’opzione, tra l’altro, percorribile anche per gli operatori del trasporto pubblico, ma ad oggi poco sfruttata. La mobilità on demand in particolare ha anche un forte potenziale inclusivo, poiché permette di raggiungere aree periferiche o meno collegate attraverso corse ad hoc e, spesso, con mezzi all’avanguardia (come navette elettriche o con tratte di guida autonoma), riqualificando anche quartieri e zone più critiche. In questo senso, operatori privati di queste tipologie di MaaS hanno un potenziale di mercato derivante anche dall’integrazione con il network del trasporto pubblico urbano.

I servizi di travel planning, così come la mobilità multimodale, agevolano i percorsi e facilitano la scelta tra diverse opzioni di mobilità, fornendo informazioni in tempo reale e integrando diversi servizi in un’unica interfaccia. Con l’aumentare delle offerte di mobilità urbana, servizi di questo tipo permettono di visualizzare e confrontare soluzioni alternative all’auto di proprietà. Rendono infatti le offerte interoperabili e facilmente accessibili agli utenti, includendo diverse opzioni di trasporto pubblico e privato in un’ottica di «customer journey» che mette il cittadino-viaggiatore al centro.

Infine, il noleggio dell’auto rappresenta un servizio che risponderà sempre meglio alle esigenze dei consumatori privati: da un lato, coloro che utilizzano i veicoli nel tempo libero, per esempio per uscire dalla città, senza però potersi permettere le rigidità o i costi di un’auto di proprietà; dall’altro, coloro che considerano rischioso investire in un bene durevole i cui standard tecnologici non sono più così chiari. A ciò si aggiunge una domanda sempre più solida da parte degli acquirenti business/corporate, che vedono nel noleggio una soluzione flessibile a favore dei propri dipendenti (anche le navette aziendali o il car pooling rientrano in questa categoria).

Affinché tali servizi di mobilità possano concretamente rispondere alle problematiche urbane, è però necessario che prendano piede su larga scala e vengano percepite come opportunità non solo dai cittadini ma anche dalle aziende del settore. Anzitutto, con la crescente chiusura dei centri urbani alle automobili, al fine di ridurre le emissioni e aumentarne la vivibilità, si aprono opportunità di mercato legate al necessario sviluppo di offerte alternative di mobilità sostenibile, come quelle legate al MaaS. Il trasporto pubblico da solo, anche se potenziato, difficilmente potrà essere l’unica opzione in futuro: ciò rende imprescindibile la collaborazione tra pubblico e privato, in modo da dare una risposta univoca e integrata alla crescente domanda di mercato.

Le start-up in particolare possono rivelarsi alleate preziose in questo percorso, in quanto sono, per definizione, catalizzatori di trasformazioni e innovazioni tecnologiche e nei modelli di business. Per esempio, molte sono attive nel settore software e mobile commerce, creando soluzioni che puntano a interfacce semplici da usare, in linea con le esigenze delle nuove generazioni (di cui gli imprenditori stessi spesso fanno parte). In questo modo le start-up possono diventare importanti palestre di sperimentazione anche per aziende affermate, da sfruttare anche grazie al supporto di bandi e fondi pubblici.

Infine, è importante preparare la domanda e investire in campagne di educazione e sensibilizzazione per promuovere i benefici del Mobility-as-a-Service per gli utenti di tutte le età – posto che, naturalmente, i servizi si rivelino poi all’altezza delle promesse e possano essere davvero di un livello di qualità, efficienza e sicurezza tali da far apparire le vecchie soluzioni obsolete e poco attrattive.

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