#ValorePubblico

Extra-Ordinary EMMAP People – Massimo @ Croce Rossa Italiana

Storie di Bocconiani impegnati a gestire l'emergenza sanitaria

Questa prima settimana di marzo l’avevamo programmata da tempo insieme a Silvia Rota e agli altri colleghi di EMMAP per festeggiare il decennale del programma. Ma per le ragioni ben note a tutti è stata rimandata (speriamo di poter confermare presto la nuova data). Con molti degli ex allievi coinvolti nei festeggiamenti – poi annullati – ci siamo sentiti anche per aggiornarci sulla crisi in corso. Infatti, alcuni di loro sono direttamente coinvolti nelle attività di gestione dell’emergenza. Questa settimana, quindi, festeggiamo il decennale EMMAP così, attraverso i racconti e le storie di Alumni EMMAP impegnati direttamente o indirettamente nella gestione dell’emergenza sanitaria in corso.

Massimo La Pietra, dirigente della Sala Operativa Unificata della Croce Rossa Italiana (CRI)

Massimo La Pietra (EMMAP5), neo-dirigente della Sala Operativa Unificata della Croce Rossa Italiana (CRI), era in ufficio anche di domenica lo scorso fine settimana. Ma non è una novità del nuovo ruolo, né dell’emergenza CoViD19. Infatti, Massimo si occupa di emergenze da sempre e per oltre quindici anni ha lavorato al Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio nel servizio Volontariato, che negli ultimi anni ha anche diretto. Una caratteristica peculiare del nostro Sistema Nazionale di Protezione Civile è proprio la sua natura reticolare e collaborativa, che vede le istituzioni pubbliche centrali e locali lavorare attivamente col mondo del terzo settore e del volontariato nelle attività di previsione, prevenzione, gestione e superamento delle crisi di protezione civile. Come dirigente del Servizio Volontariato, Massimo era spesso in giro per l’Italia per lavorare al fianco delle mille realtà locali e nazionali impegnate nelle attività di protezione civile, come comunicazione sul territorio a fini di prevenzione o formazione e addestramento agli operatori: quasi sempre nel weekend, per venire incontro alle esigenze dei volontari. Dopo anni al fianco del Terzo Settore e del Volontariato impegnato nelle emergenze, il passaggio in Croce Rossa Italiana è stato naturale.

“La CRI mi ha proposto un progetto bellissimo, in cui credo molto: lavorare alla fusione e interoperabilità delle preesistenti sale operative, come la Sala C.R.I. per le Persone, la Sala Operativa Nazionale – a cui si raccorda l’attività presso la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile – e le Sale Operative Regionali, per assicurare un’unica centrale di risposta, in grado di poter soddisfare le esigenze provenienti dai cittadini, dal territorio, dalle strutture periferiche dell’Associazione, come i Comitati Regionali e Territoriali, oltre che dalle altre Direzioni e Aree del Comitato Nazionale”.

Poi è arrivato il CoViD19. In che modo vi state occupando dell’emergenza sanitaria in corso?

“Possiamo distinguere due fasi ad oggi. La prima, legata alla crisi localizzata inizialmente in Cina, che ha visto la Croce Rossa Italiana impegnata fin dalle prime ore con centinaia di volontari di tutti i Comitati territoriali presso gli aeroporti, a supporto delle aziende sanitarie dei territori. Ad esempio, l’ambulanza ad alto biocontenimento che ha trasportato i primi contagiati allo Spallanzani di Roma è della CRI”.

"In questi giorni si dice che i più esposti ai rischi del virus sono gli anziani e le persone con patologie pregresse. Non si dimentichi che questa è una costante di tutte le emergenze, sanitarie e non". Massimo La Pietra, EMMAP5, CRI.

E poi? Come è cambiata l’attività dalla scoperta dei focolai in Lombardia e Veneto?

“La Sala Operativa Nazionale sta svolgendo un ruolo di supporto sia ai Comitati Territoriali, sia diretto alla cittadinanza, attraverso il numero verde 800065510, fornendo risposte alle centinaia di chiamate pervenute dai cittadini da tutto il territorio nazionale, grazie anche alla presenza di un infettivologo che offre risposte puntuali. Dalla comparsa del focolaio in Lombardia e Veneto, infatti, le chiamate sono triplicate e ci arrivano richieste specifiche, come cosa fare in caso di sintomi influenzali o di esposizione ai focolai del nord Italia. Arrivano anche richieste di informazioni in merito alle ordinanze adottate dalle rispettive autorità (Locali, Provinciali, Regionali e Nazionali). Da domenica (1/3/2020) oltre al numero verde rispondiamo anche al numero fisso 06.5510, dedicato principalmente alle Sale Operative Regionali e ai Delegati Regionali per l’Emergenza. Ma rispondere alle persone con tempestività e precisione è fondamentale per diffondere comportamenti corretti. E poi i nostri volontari sono operativi a diretto contatti con le persone sui territori, come da tradizione CRI”.

A chi si rivolgono i vostri servizi, in particolare?

“In questi giorni si dice che i più esposti ai rischi del virus sono gli anziani e le persone con patologie pregresse. Non si dimentichi che questa è una costante di tutte le emergenze, sanitarie e non: sono sempre le persone più fragili a rischiare di più. Per noi queste persone sono la priorità e infatti oltre alle attività evidenziate prima, le volontarie e i volontari della CRI sono impegnati in una attività quotidiana di sostegno alle persone più deboli, agli anziani e alle persone sole in particolare che, come si può immaginare in un contesto come questo dell’emergenza in atto, hanno ancora più necessità di assistenza, ma anche di cose più semplici come per esempio un aiuto a fare la spesa o per comprare le medicine, o anche solo di una parola di supporto per gestire la paura. Tra le persone più spaventate non dimentichiamo le persone delle comunità cinesi, potenzialmente più esposte al rischio contagio, ma anche più in difficoltà ad accedere ai servizi informativi sanitari ufficiali. Per questa ragione dal 25 febbraio abbiamo attivato un servizio dalle 8 alle 20 con due interpreti di lingua cinese, per dare un supporto concreto a questa fascia di popolazione in difficoltà”.

 

I prossimi passi?

 

“I servizi per non udenti: la nostra sala operativa di Todi è dedicata a ricevere le richieste per questi utenti che interagiscono con gli operatori di CRI con un particolare software. Ci stiamo attrezzando per fornire anche a loro le informazioni sull’emergenza in corso”.

 

Buon lavoro a Massimo e un grazie enorme a tutte le persone volontarie impegnate in queste ore a prestare il proprio servizio per la gestione della crisi sanitaria nella CRI.

SHARE SU