Consumi & costumi

Il futuro dell’invecchiamento

Il trend

L’invecchiamento della popolazione – fenomeno noto da anni e di portata globale – è un processo demografico complesso che coinvolge aspetti sociali, culturali, economici e psicologici. Una popolazione che invecchia, unita al calo dei tassi di natalità riscontrabili in diverse parti del mondo, richiede infatti interventi di politica pubblica per pianificare il corretto utilizzo delle risorse economiche, che sempre di più dovranno essere allocate nei servizi e nelle reti di supporto agli anziani.

L’allungamento dell’età media garantita dai progressi della scienza e della tecnologia consentirà di vivere meglio e più a lungo. Ma quali conseguenze ci saranno in termini sociali e di politiche socio-sanitarie? Quale livello di indipendenza e autonomia avrà la popolazione anziana? In che modo avrà accesso alle cure? E quale livello di assistenza sarà garantito agli anziani? Questi accetteranno l’aiuto della tecnologia o dei robot per la somministrazione delle cure richieste?

A questi interrogativi si aggiunge un’ulteriore osservazione: oltre alle conseguenze nel campo delle politiche socio-sanitarie e dei progetti tecnologici a supporto dell’invecchiamento attivo, i consumatori della terza età rappresenteranno sempre di più un target di riferimento per le aziende di molti settori. In termini monetari, secondo alcune stime entro il 2025 il valore generato dalla silver economy – vale a dire il complesso di attività economiche rivolte alla popolazione con 65 anni o più – raggiungerà i 5,7 trilioni di euro solo in Europa: un giro d’affari che rappresenterà quasi un terzo del PIL dell’Unione.

Una recente e dettagliata indagine Ipsos, condotto su un panel di oltre 1000 adulti americani di diversa etnia ed estrazione sociale, ha gettato una luce sul futuro dell’invecchiamento e sulle sue conseguenze in termini economici, sociali, politici e sanitari.

Alcuni punti salienti

Il report Ipsos What The Future: Aging si sofferma su sei differenti ambiti nei quali l’invecchiamento inciderà nei prossimi anni: sanitario, tecnologico, demografico, edilizio/abitativo, dei consumi, finanziario.

La carenza di forza lavoro nell’ambito dell’assistenza sanitaria avrà conseguenze dirette sulla struttura familiare e sulle relazioni tra genitori e figli. L’89 per cento degli intervistatisi si aspetta infatti di diventare un caregiver di un membro anziano della propria famiglia. Questo dato rivela un’importante sfida in termini di equità sociale: oltre al grande sforzo che verrà richiesto alle istituzioni pubbliche per sostenere le persone bisognose di assistenza a domicilio, dovranno essere le imprese stesse a garantire più flessibilità a quei dipendenti impegnati nella cura dei genitori anziani.

Dagli assistenti vocali agli elder care robots, fino ai nuovi device indossabili, le nuove tecnologie si stanno via via diffondendo nel settore dell’assistenza sanitaria. Queste potranno fungere da ponte intergenerazionale, consentendo ai più giovani di lavorare, monitorando al contempo la salute dei più anziani e offrendo loro un aiuto quotidiano in una fase della vita che spesso è piuttosto solitaria. Dal report emerge tuttavia una mancanza di fiducia della maggioranza degli intervistati (il 58 per cento) sui tali dispositivi, a cui vengono ancora preferite forme di assistenza personale, sebbene siano più onerose in termini economici.

L’invecchiamento avrà forti ripercussioni anche sul contesto edilizio e abitativo. Il 66 per cento degli intervistati ha dichiarato di essersi trasferito in un’altra casa o un’altra città per motivi legati all’età, propria o dei genitori; quasi il 40 per cento dichiara inoltre di essersi trasferito in un’abitazione con un layout più adatto alle esigenze di un genitore anziano. Da un lato si tratta infatti di adattare le case esistenti ai dispositivi di mobilità per gli anziani, intervenendo dunque con modifiche strutturali su porte e corridoi; dall’altro, saranno richiesti interventi ad ampio raggio sulle unità abitative accessorie come le case di riposo o le case secondarie. Tuttavia, tale prospettiva contrasta con la volontà, espressa dall’81 per cento degli intervistati, di continuare a vivere nella propria abitazione principale.

L’invecchiamento incide inevitabilmente anche sulle esperienze d’acquisto degli utenti, soprattutto se queste avvengono online. È dunque inevitabile per le aziende ripensare per un pubblico anziano l’interfaccia del proprio sito web o i touchpoint digitali collocati nei propri negozi. Il report dimostra infatti come la soddisfazione delle esperienze di acquisto online cali all’aumentare dell’età, non raggiungendo mai la sufficienza (su una scala da 1 a 10 il punteggio medio è 4,7).

L’autonomia e l’indipendenza economico-finanziaria rappresentano un ulteriore ambito interessato dall’invecchiamento. Il 42 per cento degli intervistati dichiara di non essere in grado di affrontare economicamente la vecchiaia. Banche e istituti di credito dovranno venire incontro alle necessità dei propri clienti anziani – bisognosi di liquidità per affrontare le ingenti spese correnti – così come questi dovranno dotarsi per tempo di fondi previdenziali integrativi.

Il futuro dell’invecchiamento

SHARE SU