
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 23 set 2025
- 40 ore
- Online
- Italiano
Il corso intende fornire tutte le competenze necessarie a padroneggiare e applicare i principali strumenti e framework esistenti in materia di sustainability reporting.
Il modo in cui la Gen Z si muove nelle grandi città del mondo è tutt’altro che omogeneo. Il rapporto 2025 del mobiUs Lab (Smart & Sustainable Mobility) di SDA Bocconi School of Management, che ha analizzato le abitudini di mobilità dei giovani in Europa e Asia, mostra un affascinante mosaico di pratiche di mobilità, fortemente influenzate dal contesto geografico.
Un risultato che potrebbe stupire è che muoversi a piedi è la modalità di trasporto urbano in assoluto più utilizzata in tutte le geografie analizzate. Eppure, anche in questo caso motivazioni e modalità cambiano da paese a paese.
Una parte della ricerca si concentra sui comportamenti e le preferenze della Gen Z in tema di mobilità urbana, rispondendo a domande in merito ai mezzi di trasporto preferiti, distinguendo fra mezzi pubblici, privati individuali e privati condivisi.
La ricerca ha anche indagato quali fattori influenzano l’adozione delle nuove tecnologie, come i veicoli elettrici o ibridi plugin.
Combinando metodologie qualitative innovative (come, ad esempio, i video diari) e una survey estensiva su 6.605 rispondenti fra 18 e 45 anni nelle grandi città di Francia, Germania, Regno Unito, Cina e India, la ricerca ha prodotto interessanti risultati assoluti e comparati.
Se il trasporto pubblico si conferma una modalità ampiamente utilizzata in Europa, India e soprattutto in Cina (dove viene percepito come conveniente ed economico), l’utilizzo di veicoli privati (in particolare l’autovettura, per chi può permettersela) rimane la scelta preferita, seconda solo al muoversi a piedi. Questo è ancora più accentuato se il veicolo, in quanto elettrico, gode di una serie di incentivi che ne riducono i costi marginali di utilizzo, quali i parcheggi e l’accesso a zone a traffico limitato.
Ciò lascerebbe presagire un aumento del traffico per il prossimo futuro, se l’adozione di veicoli elettrici (e ibridi plugin) aumentasse e gli incentivi all’utilizzo rimanessero i medesimi.
Il percorso verso l’elettrificazione della mobilità individuale rivela scenari frammentati, con l’Asia in una migliore posizione rispetto all’Europa, soprattutto quella continentale. Mentre nelle grandi città di Cina e India la penetrazione di veicoli elettrici e ibridi plugin sulla Gen Z e i Millennials tocca percentuali notevoli, in Europa solo la Gran Bretagna conta su una simile penetrazione, mentre Germania e Francia rimangono più conservative (sebbene l’interesse verso questo tipo di motorizzazioni sia elevato). Una diversità regionale che richiama l’urgenza di strategie di incentivo ad hoc: ciò che funziona con la Gen Z in una parte del mondo potrebbe non essere efficace altrove.
La ricerca ha anche analizzato l’adozione del car sharing, dove l’Europa si mostra più avanti della Cina, mentre l’India conosce la diffusione maggiore di questa modalità di trasporto. I risultati più significativi indicano forti variazioni nell’uso del car sharing: il Regno Unito presenta la concentrazione più alta di utenti medio-alti tra i Gen Z, mentre le preferenze sul tipo di motorizzazione variano – con una maggiore apertura agli EV in Regno Unito e Cina, a fronte di una scelta più eterogenea in Germania, Francia e India. Anche le abitudini di noleggio e le preferenze per le motorizzazioni mostrano tratti distintivi nei diversi paesi analizzati.
La ricerca ha indagato anche l’interesse verso forme di condivisione sincrona (ad esempio il car pooling). La Gen Z si mostra sensibile a questo tipo di soluzione, sebbene non siano diffusi i provider che offrono l’infrastruttura. L’india evidenzia la più elevata penetrazione di spostamenti in pooling e il più alto interesse verso la sua adozione, quando si rende disponibile.
Un risultato in linea con la ricerca del Mobius Lab del 2024, approfondito tuttavia nell’edizione del 2025, riguarda l’attitudine a spostarsi a piedi. Come si diceva all’inizio, muoversi a piedi è la modalità di trasporto urbano in assoluto più utilizzata, in tutte le geografie analizzate.
La ricerca qualitativa ha approfondito le motivazioni, che sono riconducibili non solo ad aspetti funzionali (ad esempio non dovere cercare parcheggio), ma anche e soprattutto all’idea di “camminare con uno scopo”, che pare permeare le scelte di mobilità dolce della Gen Z. Anche qui esistono differenze fra i Paesi:
La varietà delle pratiche di mobilità tra i giovani a livello globale impone ai fornitori di servizi di mobilità e agli urbanisti di adottare strategie differenziate a seconda del contesto.
Comprendere l’alta fiducia riposta nel trasporto pubblico come driver delle scelte dei Gen Z cinesi, ad esempio, può orientare investimenti in infrastrutture e qualità del servizio nelle altre nazioni. Parimenti, le divergenze di atteggiamento verso i veicoli elettrici richiedono incentivi mirati e interventi su problemi specifici, come le infrastrutture di ricarica in Europa.
Le tendenze emergenti legate alla mobilità condivisa e al noleggio possono invece ispirare lo sviluppo di soluzioni più attrattive e in sintonia con i codici culturali locali.
Leggi gli altri articoli della serie su Gen Z e mobilità urbana sostenibile:
Cirrincione - Un francese, un tedesco e un cinese alla colonnina di ricarica.
Zerbini, Borghini, Cirrincione, Colm - Muoversi domani: la mobilità in ambiente urbano secondo la Gen Z.