La transizione all’utilizzo delle tecnologie è arrivata con una rivoluzione, per così dire, dal “basso” e il trend non sembra variare per nessuna caratteristica né dei MMG né dei loro assistiti
Se fino ad ora la digitalizzazione è stata uno strumento per gestire carichi crescenti, da qui in poi deve essere interpretata come un’opportunità per migliorare efficienza e qualità, valorizzando l’abitudine già radicata fra pazienti e medici nell’utilizzo di questi strumenti. È essenziale quindi supportare i MMG nella scelta di canali che bilancino il carico di lavoro, evitando sovraccarichi causati da strumenti come WhatsApp, che generano aspettative di risposta immediata e aumentano la pressione sui medici.
D’altra parte, si perderebbe un’occasione importante se non si sfruttasse questa abitudine al digitale per irrobustire il ruolo del MMG come professionista che fa la sintesi clinica di tutte le problematiche di assistiti sempre più spesso cronici e sempre più bisognosi, perciò, di cure erogabili in un setting territoriale anziché ospedaliero.
Per esempio, l’integrazione di sistemi di supporto alle decisioni cliniche (CDSS) potrebbe standardizzare le prescrizioni e migliorare l’aderenza alle terapie. Questi strumenti, se co-progettati con i medici, permetterebbero di rendere le prescrizioni non solo più uniformi, ma anche più facilmente erogabili dal sistema sanitario. Una strategia condivisa tra MMG e aziende sanitarie potrebbe includere la creazione di pacchetti di prestazioni programmati per pazienti cronici, riducendo gli accessi randomici e ottimizzando le risorse.
Perché un simile scenario si trasformi in realtà, sarebbe necessaria una migliore integrazione dei sistemi informativi utilizzati dai MMG. Come recentemente osservato da un articolo del Lancet che ha avuto ampia eco mediatica, il sistema è frammentato. Questo dato è confermato da una nostra ricerca, da cui risulta che i MMG lombardi si trovano a dover utilizzare per la loro professione ben 11 software pubblici, che difficilmente dialogano tra loro.
Giulia Broccolo, Francesca Guerra, Francesco Longo, Angelica Zazzera, “I cambiamenti dei modelli di servizio della medicina generale,” in Rapporto OASI 2024, pp. 447-468.
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Ricci, Longo - La verità, vi prego, sul SSN: quattro mosse per un’universalità meno altisonante, ma più sostenibile
Bobini, Compagni, Rotolo – La sostenibilità in sanità: quattro direzioni in cui muoversi
Boscolo, Cinelli, Guerra, Petracca, Petralia, Pinelli - Se non ora, quando? PNRR e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale