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Donne e finanza: le ragioni di un rapporto difficile

La differenza di genere nell’alfabetizzazione finanziaria in Italia è una delle principali evidenze emerse dal rapporto Edufin Index 2024, elaborato da SDA Bocconi in collaborazione con Alleanza Assicurazioni e Fondazione Gasbarri. Le donne, con un punteggio medio di 52,9 rispetto ai 58,4 degli uomini, dimostrano maggiore difficoltà e più disinteresse degli uomini a padroneggiare i concetti finanziari e affrontare decisioni economiche complesse.

 

I tradizionali fattori socio-demografici, come istruzione, reddito e professione, spiegano il gap solo in minima parte. Il divario è da attribuirsi in primis a fattori comportamentali come la mancanza di autonomia decisionale, riconducibili in ultima istanza alla tradizionale divisione del lavoro nelle famiglie italiane.

 

Le domande

 

Il fatto che l’alfabetizzazione finanziaria delle donne sia inferiore a quello degli uomini era già stato denunciato dalle edizioni precedenti del rapporto e da molte ricerche internazionali. Edufin Index 2024, però, conduce un’analisi dettagliata, che esplora le cause di questo fenomeno e i suoi effetti. Per meglio comprendere il fenomeno, i ricercatori hanno spostato il loro focus dall’individuo al nucleo famigliare, all’interno del quale vengono prese le decisioni finanziarie.

 

Le domande di ricerca sono state:

 

  • Quali sono le dimensioni del divario di genere nell’alfabetizzazione finanziaria?
  • In che modo fattori come l’istruzione, il reddito e il contesto familiare influenzano questo divario?
  • Quali strumenti e strategie potrebbero contribuire a ridurre le disuguaglianze?

Lavoro sul campo

L’indagine è stata condotta attraverso un questionario ideato da SDA Bocconi e sottoposto da DOXA a circa 3.500 individui.

 

Le donne ottengono punteggi inferiori agli uomini in entrambi i sotto-indicatori dell’Edufin Index. Con una differenza di 9 punti, il gap è particolarmente accentuato nell’Awareness Index, che misura le conoscenze degli individui in campo finanziario.

 

Nel Behavioural Index, che misura la capacità di prendere decisioni finanziarie consapevoli e responsabili, le donne si fermano a 56,5 rispetto ai 58,5 degli uomini. Questo suggerisce che le donne partecipano meno attivamente ai mercati finanziari, in particolare per quanto riguarda gli investimenti e l’utilizzo di strumenti assicurativi avanzati.

 

Si conferma la tendenza delle donne, già osservata dalle edizioni precedenti, a decidere su tematiche di gestione del denaro in famiglia in modo meno autonomo e più condiviso rispetto agli uomini. Per comprenderne i motivi, i ricercatori hanno posto attenzione alla vera unità decisionale delle scelte finanziarie, la famiglia, segmentando l’analisi secondo la condizione di single o non single e, per le coppie, secondo il fatto che la donna contribuisca al reddito famigliare più, meno o come il coniuge/compagno.

 

Tra i giovani single percettori di reddito (un gruppo che comprende poco meno del 10% della popolazione e nel quale i due generi sono rappresentati in proporzioni sostanzialmente equivalenti), il gap di autonomia decisionale tra uomini e donne è quasi nullo.

 

Nelle coppie, invece, la differenza è ampia e rimane a favore degli uomini anche quando è la donna a percepire il reddito più alto. Più in generale, nelle coppie, le donne che lavorano presentano livelli di Edufin più elevati, soprattutto se contribuiscono in modo significativo al bilancio famigliare. D’altra parte, le donne dipendenti dal partner, con un punteggio di 47, hanno il livello di Edufin più basso in assoluto.

 

Tornando alle altre categorie, se la presenza delle donne nel mondo del lavoro  ne innalza la literacy, non  ne riduce però la distanza dagli uomini. E’ dunque il persistere del gap che ha spinto ad approfondire le dinamiche economiche intra-famigliari.

 

Si è partiti con il quesito di quanto in famiglia pesasse il parere degli uomini e delle donne. Ponendo varie domande su decisioni finanziarie importanti, è stato costruito un indicatore in scala 0-100 del peso crescente del parere decisionale dei rispondenti.

 

Se quindi per i single le differenze non esistono, nelle coppie il parere delle donne pesa di gran lunga meno di quello degli uomini.  Perché succede? Per rispondere è stato necessario approfondire cosa succede all’interno delle coppie.

 

L’indicatore di peso decisionale aumenta in effetti con la rilevanza economica, ma altrettanto fa la divaricazione. Tra i breadwinner, la distanza è di addirittura 12 punti. Perche?  Per rispondere, la letteratura suggerisce due tesi:

 

  • La prima è che chi, a prescindere dalla rilevanza economica, tiene effettivamente i cordoni della borsa, ovvero gestisce quotidianamente reddito e spese avrebbe anche maggiore peso nelle decisioni finanziarie di più lungo termine. Per misurare chi controlla i cordoni è stato ideato un indicatore di potere economico, in scala 0-100 crescente con il controllo. L’indagine mostra una relazione diretta tra rilevanza e potere economico, ma questo ancora non spiega perché il parere delle donne che lavorano e apportano reddito continui a pesare meno di quello maschile. E’ emblematico il caso dei rispondenti con reddito simile che, con un punteggio a 51, dimostrano una equa distribuzione  di potere economico con il partner, ma  un  gap nel peso decisionale a sfavore delle donne.

 

  • La seconda tesi riguarda le conseguenze  della suddivisione dei compiti in famiglia. Qui è stato costruito un indicatore del contributo alla cura della casa e dei figli.  Nella scala 0-100, zero indica nessun contributo, 50 un’equa ripartizione dei compiti tra i partner e punteggi superiori maggior impegno Per tutte le donne, l’indicatore  è sopra 50, un segnale di spartizione sfavorevole. Sono dati in linea con quelli di Ipsos per Save the children che nel 2023 stimava in oltre 5 ore quotidiane il tempo dedicato dalle donne agli impegni domestici, contro meno di 2 ore per gli uomini. La spartizione non dipende dalla rilevanza economica e addirittura il 60% delle breadwinner dichiara di occuparsi totalmente della casa e dei figli (contro solo il 10% degli uomini breadwinner). Nelle coppie italiane ancora permangono stereotipi di ruolo che attribuiscono alle donne la cura di casa e famiglia e agli uomini le decisioni finanziarie importanti. Non avendo il tempo  per occuparsi di questi temi alle donne mancano anche le situazioni per apprendere.

 

Un’ultima nota riguarda la categoria dei neo-single (il 15% della popolazione femminile e il 7% di quella maschile) che comprende persone divorziate, separate o che hanno perso il coniuge. Anche qui il peso decsionale è simile tra uomini e donne, poichè queste ultime, trovandosi da sole, devono effettivamente decidere del proprio denaro, ma a causa del ritardo accumulato durante gli anni passati in coppia, il gap di genere nell’Edufin index  è alto e pari a circa  quattro punti, interamente dovuti alla componente di Awareness.

Guardando avanti

Per individuare modalità utili ad avvicinare le donne ai temi finanziari, il rapporto indaga il ruolo delle consulenti finanziarie donne, che vengono considerate capaci di attivare processi di cambiamento.

 

Dall’indagine emerge che una parte significativa di donne e uomini ritiene che le consulenti finanziarie possano meglio comprendere i bisogni femminili, superando i bias di genere radicati nel settore. Si evidenzia che le consulenti donne sono considerate più empatiche e capaci di personalizzare i servizi rispetto ai colleghi maschi, con la conseguenza che si rafforza il coinvolgimento delle donne nelle questioni finanziarie.

 

In particolare, il 30% delle donne e il 20% degli uomini crede che le consulenti possano avere un'influenza positiva nell'empowerment finanziario delle donne. Queste percentuali aumentano tra coloro che hanno effettivamente interagito con consulenti donne, il che conferma che l'esperienza ha un effetto diretto sul giudizio espresso rispetto all'efficacia delle professioniste.

 

I docenti SDA Bocconi che hanno partecipato all’ideazione e alla stesura del RAPPORTO EDUFIN INDEX 3° EDIZIONE Consapevolezza e comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani sono Barbara Alemanni, Paola Castelli, Umberto Filotto, Gennaro De Novellis e Alessandro Recla.

 

Leggi gli altri articoli della serie sui risultati del Rapporto Edufin Index 2024:

 

Alemanni - Perché la cultura finanziaria degli italiani non è ancora da 6

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