
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 8 set 2025
- 16 giorni
- Class
- Italiano
Migliorare le capacità decisionali nel contesto di un’attività bancaria interfunzionale, puntando all’integrazione delle aree manageriali con quelle di business.
«Se dovessi indicare dei valori da salvare per il prossimo millennio…»: così cominciava Italo Calvino nelle sue celebri Lezioni americane. In un contesto molto diverso – quello della finanza e dell’innovazione digitale – l’EMF FINTECH LAB dell’Executive Master in Finance di SDA Bocconi School of Management diretto da Andrea Beltratti, Academic Director di EMF, e Alessia Bezzecchi, Program Director EMF - sembra ispirarsi a quei valori: leggerezza (nei processi), rapidità (nell’innovazione), esattezza (dei dati), visibilità (dei futuri possibili), molteplicità (dei linguaggi e delle competenze) e coerenza (tra visione e azione).
Nell’edizione 2025, l’EMF Fintech - parte integrante dell’AI for Finance Lab progettato dal Prof. Andrea Beltratti- ha ospitato testimonianze che incarnano proprio questi principi, tracciando una mappa concreta per affrontare le trasformazioni radicali dell’intelligenza artificiale nel mondo della finanza.
Gli esperti di Intesa Sanpaolo: Maddalena Amoruso Head of AI delivery center, Francesca Trolio Head of GTB Business Planning & Development, Antonio Valitutti CEO Isybank e Head of Digital Channels e Giovanni Farese, Co-founder e CEO di Webidoo. sono stati i protagonisti del EMF Fintech Lab 2025 che ha esplorato le nuove frontiere dell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale a corporate e financial institutions.
L’ampio significato del digitale nel mondo e in Italia: Francesca Trolio ha ricordato una ricerca di McKinsey che evidenzia come tra il 2005 e il 2020 il 49% del profitto globale sia stato generato da 12 arene (settori industriali), che hanno nel frattempo triplicato la loro quota sul PIL mondiale da 3% a 9%, tra cui E-commerce, cloud, software, semiconduttori, biopharma, veicoli elettrici. Sono settori dinamici con investimenti significativi in Ricerca e Sviluppo e che inoltre favoriscono l’ingresso di nuovi player innovativi. Alcuni esempi? Il digital advertising è previsto al 2040 aumentare il distacco rispetto ai canali tradizionali di comunicazione, e ciò consentirà un miglior accesso al digital advertising anche per le imprese più piccole, anche se il crescente utilizzo di strumenti AI potrebbe creare problemi proprio alle aziende più piccole che potrebbero non essere nei radar degli algoritmi.
Potrebbero esserci cambiamenti al business model nel futuro, immaginando uno scenario in cui i chatbot potrebbero pagare fee per usare i contenuti già sviluppati. Oppure l’Artificial Intelligence: i nuovi agentic-AI che usano ragionamenti sofisticati per risolvere in modo autonomo problemi complessi, richiedendo un ripensamento di contenuti, processi e competenze delle persone. O ancora la cybersecurity: una survey ad aziende con fatturato superiore a 350 milioni di euro ha mostrato che il 37% delle aziende destina oltre il 4% del fatturato a investimenti digitali contro 17% nel 2020 mentre solo 7% dichiara di non aver fatto investimenti contro il 19% del 2020. Dalla ricerca emerge come le aziende stiano adottando il digitale, in modo concreto e orientato al valore, con focus sugli ambiti collegati alla cybersecurity.
Purtroppo in Europa il “sistema abilitante” dell’AI non è del tutto sviluppato. La digitalizzazione delle PMI è insufficiente, e in prospettiva nel 2030 cloud e datacenter genereranno una forte domanda di energia, che potrebbe mettere in difficoltà l’Europa dal punto di vista dei costi. Il gap con gli Stati Uniti è chiaro quando si nota che gli investimenti privati in AI sono sei volte inferiori rispetto a quelli degli Usa.
La struttura di Global Transaction Banking della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo aiuta il sistema italiano a colmare il gap sia per le PMI che per le grandi aziende e si rivolge in modo specifico a varie figure professionali, quali tesorieri, finance manager e import/export manager. Il portale di Corporate Internet Banking di Intesa Sanpaolo è diventato un marketplace con 300.000 clienti, anche per scambio documentale, colloquio diretto con i RM per creare processi lineari, per condividere documenti e contratti. Per le aziende con esigenze maggiormente complesse e personalizzabili, tra gli altri servizi disponibili, troviamo la gestione tesoreria con soluzioni come cash pooling e payment factory.
Antonio Valitutti ha presentato il caso isybank: isybank, la banca digitale di Intesa Sanpaolo, è centrale nel modello di servizio alla clientela e nella strategia di sviluppo digitale, che vede l’intero Gruppo svolgere un ruolo di innovatore a livello europeo, grazie all’infrastruttura isyTech.
La banca digitale è integrata nella Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, guidata da Stefano Barrese, per servire clienti sempre più digitali, in particolare i giovani, con prodotti semplici, accessibili e convenienti, la cui offerta è tra le più complete nel panorama delle fintech.
La creazione di isybank consente una riduzione del cost-to-serve al Gruppo, funzionale all’obiettivo di rafforzare ulteriormente il vantaggio competitivo nella gestione dei costi e conseguire la leadership nel panorama europeo per efficienza operativa e innovazione a servizio della clientela.
Isybank rappresenta un modello di sviluppo di nuova clientela per l’intero Gruppo e si integra nel modello di servizio della capogruppo, offrendo ulteriori opportunità alla clientela in una logica di sinergia e di omnicanalità.
Dalle fondamenta dell’Intelligenza Artificiale al suo impiego nei servizi finanziari, il caso Intesa Sanpaolo: Maddalena Amoruso ha introdotto il tema definendo l’IA come la capacità di una macchina di replicare abilità tipiche del comportamento umano. Un’altra prospettiva, invece, si concentra non tanto sui modelli quanto sulle architetture informatiche, che devono essere scalabili e sicure. La tecnologia emergente in questo ambito è la cosiddetta “agentic AI”: sistemi software basati su Large Language Model e Machine Learning, in grado di decidere con un certo grado di autonomia come raggiungere obiettivi specifici, interagendo con l’ambiente esterno in base agli input ricevuti.
Il centro di competenza di Intesa Sanpaolo è nato con una visione chiara, che valorizza l’analisi di casi d’uso concreti, anche grazie all’esperienza maturata in un laboratorio di big data dove si è svolta un’intensa attività di sperimentazione.
Una delle sue caratteristiche distintive è l’adozione di un modello centralizzato, pensato per garantire coerenza e sinergia tra le diverse aree aziendali, con team di data scientist che collaborano direttamente con le strutture di business. Le priorità vengono definite a livello di Gruppo sulla base della rilevanza trasformativa e degli impatti di business. Vi è un forte presidio di controlli di Responsible AI, già attivi prima dell’entrata in vigore dell’AI Act, ed è promosso il trasferimento di conoscenze e la collaborazione con laboratori di ricerca avanzata.
Tra i progetti più significativi figurano assistenti virtuali che supportano i colleghi nell’ottenere rapidamente informazioni utili per il cliente, e strumenti che rispondono a domande su processi e procedure aziendali, pensati per una popolazione aziendale molto eterogenea.
Un tema particolarmente stimolante, emerso dal confronto con i partecipanti della classe EMF9, riguarda lo sviluppo dell’agent AI: digital expert progettati per affiancare i colleghi nei compiti ripetitivi, liberando tempo e risorse per attività a maggior valore aggiunto. Tuttavia, il contesto di rapida evoluzione tecnologica introduce elementi di incertezza. Gli agent AI non sono semplici copilot, ma agenti autonomi la cui responsabilità ricade su chi ne progetta la delivery, aprendo nuove sfide nella gestione integrata delle risorse aziendali.
Webidoo: Giovanni Farese ha tenuto uno speech seminale sull'AI per il manager contemporaneo, toccando vari temi di attualità sull'argomento; ha fornito dati sulla rapidità del cambiamento spinto dall'AI generativa citando alcune delle principali notizie della settimana. Ha evidenziato la necessità di consapevolezza nell'utilizzo dei chatbot AI, a causa delle loro caratteristiche intrinseche basate sulla probabilità e della loro influenzabilità.
Ha sostenuto che per migliorare l’esperienza d’uso e le prestazioni di questi sistemi, è necessario un approccio sempre più umano e sempre meno di fiducia cieca negli algoritmi. Sono seguiti vari esempi e consigli pratici relativi al prompting, nei quali Farese ha suggerito che per ottenere risultati più precisi è bene seguire alcune regole, come dare una chiara indicazione di chi è il destinatario dell’output (ad esempio dire alla macchina di “agire come esperto legale”), definire il formato atteso dell’output (ad esempio fornire il numero massimo di parole della risposta), chiarire il contesto di utilizzo e lo scopo dell’output, specificare i vincoli e il tono e definire alcuni esempi, allo stesso tempo è bene evitare gli errori più comuni nel prompting come fare domande generiche, non dare indicazioni operative, essere ambigui o avere aspettative irrealistiche sulle capacità della macchina.
Ha poi menzionato le applicazioni più immediate a contesti aziendali come ad esempio:
Sono seguiti alcuni esempi di applicazioni capaci di suscitare particolare attenzione per le prospettive che aprono, come Google Veo3, NotebookLM podcast maker, HeyGen per la creazione di avatar prima di chiudere con una carrellata sui principali motivi di ritardo nell'adozione di sistemi AI nelle aziende tra cui:
In sintesi, l’AI offre straordinarie opportunità per il futuro, ma occorre farne un uso consapevole; le aziende in particolare devono investire sulla data readiness, riflettere sulla governance, sui rischi e sull’etica dell’AI, mantenendo allo stesso tempo una cultura organizzativa aperta all’innovazione.
In un mondo dove l’intelligenza artificiale rischia di essere solo moda o minaccia, le esperienze portate all’EMF Fintech Lab mostrano invece come possa diventare struttura, metodo e visione, quando guidata con consapevolezza.
Come nelle Lezioni americane, anche qui le parole chiave sono strumenti per costruire, non solo per spiegare. E in questo laboratorio d’idee – tra banche native digitali, algoritmi “agenti”, nuove competenze umane e dati intelligenti – prende forma una nuova grammatica della finanza del futuro.
I Labs di EMF arricchiscono il progetto didattico costituendo un momento di ulteriore riflessione sui nuovi trend che caratterizzano la frontiera dell’attività di imprese e di istituzioni finanziarie in modo trasversale ai quattro settori caratterizzanti i track dell’EMF - Asset/Wealth Management Banking & Insurance, Corporate Finance & Control, Corporate Finance & Real Estate.
SDA Bocconi School of Management
Migliorare le capacità decisionali nel contesto di un’attività bancaria interfunzionale, puntando all’integrazione delle aree manageriali con quelle di business.
Per conoscere le variabili di mercato, prevederne gli andamenti e governare i rischi nell’ambito della finanza corporate.
Il corso consente di approfondire la potenza trasformativa dei private markets e il suo impatto sulla composizione dei portafogli d’investimento a ogni livello.