Bellezza, cultura e conoscenza sono gli strumenti a disposizione dell’uomo per contrastare il brutto e l’orrore che stiamo vivendo, ma sono anche alcuni degli aspetti che caratterizzano il rapporto tra il mondo Bocconi e il design. Lo ha detto il Dean di SDA Bocconi School of Management, Stefano Caselli, nel corso dell’incontro “Value by design” che, giovedì 18 aprile, ha idealmente concluso le attività legate alla Design Week.
La dimensione economica della filiera del design e la necessità di formazione che la caratterizza sono state evidenziate da Claudio Luti, Presidente di Kartell, che ha parlato di “una filiera che ruota intorno a Milano e che va salvaguardata, e da Roberto Palomba, Architetto e Designer, confondatore dello Studio Palomba Serafini e vincitore del Compasso d’Oro, che ha fatto riferimento a “un settore non ha ancora creato sufficienti economie di scala e che ha bisogno di manager. SDA Bocconi li può formare formare sulla base dei valori su cui abbiamo lavorato per la mostra.” Palomba, infatti, ha selezionato gli oggetti, rappresentativi di alcuni valori Bocconi, in mostra all’ingresso della Scuola di Management.
Il rapporto tra Bocconi e il design, come oggetto di ricerca e di formazione, è stato ripercorso da Paola Cillo, Associate Dean per la ricerca di SDA Bocconi, che l’ha ricondotto a una categoria più larga, che comprende anche la moda e il food. “In un albero ideale,” ha detto, “la ricerca costituisce le radici e i programmi di formazione i frutti che, in questo caso, attraggono molti partecipanti stranieri per via dell’attrattività del binomio Milano-Made in Italy.”
La Prorettrice per le relazioni con gli alumni e lo sviluppo della Bocconi, Antonella Carù, ha sottolineato come l’Università abbia saputo evolversi senza rinunciare ai propri valori e ha ricondotto le radici di uno di essi, l’inclusione, alla prima classe di studenti del 1902, metà dei quali riceveva qualche forma di supporto.
SDA Bocconi School of Management
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