Le caratteristiche, i cambiamenti e il futuro del settore Sanitario italiano

Al via la nuova edizione MiMS con una tavola rotonda in cui ospiti d’eccezione, di fronte ai nuovi studenti, si sono confrontati sui temi più caldi caratterizzanti il sistema sanitario nazionale.

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La giornata di kick off della XXII edizione del MiMSil Master in Management per la Sanità è cominciata con i saluti istituzionali del Direttrice Valeria Tozzi, di Stefano Caselli, Dean di SDA Bocconi School of Management e di Enzo Baglieri, Associate Dean for Master Division. La Direttrice ha posto l’attenzione su quanto "il progetto MiMS sia basato su una community di persone che condividono una vera e propria passione per il settore della salute fatta da ricercatori specializzati sul settore, istituzioni di diversa natura (aziende pubbliche ma anche private) e studenti che nel corso degli anni alimentano la rete degli ex partecipanti che conta circa 800 persone". Un concetto molto forte, che Tozzi ha voluto ribadire più volte precisando anche che "questa comunità è ricca e coesa ed abituata a scambi costanti partendo dai risultati provenienti dalle ricerche condotte dal Cergas di SDA Bocconi". Prosegue la Direttrice "grazie allo studio e allo scambio di esperienze la community è motivata a contribuire ai processi che rendono il sistema, le aziende e i servizi sempre più adeguati ai bisogni delle persone".

 

Temi ripresi e riproposti anche dal Dean Stefano Caselli che ha voluto citare quanto "la forza del master stia nella capacità di far comprendere la complessità del management in sanità anche grazie allo scambio di approcci ed esperienze con i soggetti che nel settore operano. Basti pensare alle tante istituzioni coinvolte nel programma, realtà pubbliche e private oltre agli ex studenti del Master che partecipano e contribuiscono a creare il più completo percorso formativo in relazione alla tutela della salute. Perché l’educazione non va consumata, ma è un atto collettivo".

 

A seguire gli studenti hanno assistito ad una tavola rotonda a cui hanno partecipato Francesca Patarnello, VP Market Access&Government Affairs di Astrazeneca e Massimo Annichiarico Direttore Regionale Salute e Integrazione Socio Sanitaria della Regione Lazio. Anche qui è uscito molto forte il tema della comunità perché come precisato da Patarnello "nella sanità non si fa niente da soli, le relazioni e i rapporti sono importantissimi in questo settore e uno dei grandi valori degli studenti che escono dal MiMS, oltre alla competenza, è la capacità di sapersi relazionare e creare network". Pensiero rinforzato dall’intervento di Annichiarico che ha ricordato quanto sia stata determinante la scelta di frequentare un master in management in Bocconi perché avere una "lente specifica e professionale" per inquadrare le dinamiche del settore aiuta a comprendere i fenomeni per poi intervenire. Inoltre, ha sottolineato come in un momento di straordinaria complessità come quello che stiamo vivendo c’è bisogno di competenze e chiavi interpretative diverse per aiutare tutto il settore".

 

Sollecitata dalla Direttrice Tozzi, Patarnello ha poi presentato le attività che una azienda come Astrazeneca mette in campo con lo scopo di collaborare con le istituzioni pubbliche su scala nazionale. "Noi lavoriamo e viviamo delle interazioni con le istituzioni, ci confrontiamo con tutti i livelli e interlocutori, e la ricerca è una grande area di relazione con i soggetti del settore" ha raccontato. Il tema di fondo è "la conoscenza del mercato, la comprensione del ruolo che i farmaci hanno nella vita quotidiana delle persone e nell’organizzazione dei servizi". Per quel che riguarda la ricerca, Patarnello ha sottolineato che "la ricerca clinica è un mondo variegato e con range di capacity diverse che vanno tenute in considerazione. E dato che la qualità della ricerca è fondamentale, è necessario capire cosa e come svilupparla per migliorare la qualità della salute".

 

Per provare a dare una risposta a questi interrogativi degli studenti, Annichiarico ha voluto analizzare alcune questioni legate al PNRR e come gli investimenti influenzino i rapporti tra le regioni e le istituzioni sanitarie nazionali. Uno dei temi centrali è quello legato alle caratteristiche del sistema salute in Italia che "è contraddistinto da molte differenze e disuguaglianze. L’organizzazione è una leva cruciale per lavorare sulle disuguaglianze" sottolinea Annichiarico "perché senza organizzazione e gestione sarebbe impossibile distribuire in modo omogeneo le conoscenze e le innovazioni tecniche a disposizione a coorti di pazienti molto eterogenee per fabbisogni, attese e condizioni generali di vita". "Viviamo una stagione cruciale e i fondi del PNRR hanno la potenzialità di generare valore nella filiera dei servizi per diminuire queste differenze. E’ necessario che le riposte ai problemi siano diverse, perché l’obiettivo del PNRR è quello di innalzare il più possibile gli standard generali delle cure su tutto il territorio nazionale".

 

SDA Bocconi School of Management

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