L’innovazione che nasce dalle field research: il Master MiMS porta la sanità del futuro in aula e nelle aziende

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L’8 settembre 2025 il Master in Management per la Sanità (MiMS) di SDA Bocconi ha celebrato la giornata conclusiva delle field research, il momento in cui gli studenti, dopo mesi di lavoro a stretto contatto con aziende, istituzioni e player del settore sanitario e farmaceutico, hanno restituito i risultati dei loro progetti di ricerca applicata. È stato un evento che si è confermato crocevia tra formazione, innovazione e sistema aziendale, non solo occasione di valutazione accademica ma soprattutto di confronto con i committenti e con la faculty.

 

Come ha sottolineato Roberta Montanelli, Coordinatrice del programma, “le field research sono un anello che collega apprendimento ed esperienza. I nostri studenti non si limitano a studiare casi o teorie: affrontano sfide reali, elaborano soluzioni concrete e generano valore per le organizzazioni. È un’esperienza che forma professionisti pronti a incidere da subito nel settore sanitario.”

 

Dai lavori è emersa con chiarezza la capacità di coniugare rigore analitico e visione prospettica. Pur muovendosi in ambiti molto diversi — dal welfare aziendale alla sanità territoriale, dalla governance dei servizi all’accesso ai farmaci innovativi, fino alla prevenzione e alle nuove regolamentazioni europee — gli studenti hanno fatto emergere alcuni orientamenti comuni che delineano la traiettoria futura del sistema. La prevenzione è stata riconosciuta come paradigma trasversale: non più costo, ma investimento strategico, che si tratti di salute cardiovascolare, di medicina dello sport o di strategie di profilassi. In parallelo, il data-driven management ha mostrato tutta la sua centralità: la possibilità di misurare processi e risultati attraverso indicatori e sistemi di monitoraggio si rivela ormai imprescindibile per guidare decisioni tempestive e fondate.

 

Un altro tratto condiviso è la digitalizzazione, che si configura come leva fondamentale di prossimità: telemedicina, piattaforme, servizi online e modelli di presa in carico da remoto diventano strumenti capaci di rendere l’assistenza più accessibile, rapida e inclusiva. La questione della sostenibilità economica si è intrecciata con quella dell’equità di accesso: ogni innovazione, hanno evidenziato i lavori, deve confrontarsi non solo con la fattibilità tecnica, ma anche con l’impatto sui bilanci dei sistemi sanitari e con la capacità di garantire servizi realmente disponibili per tutti. Infine, si è consolidata la consapevolezza che la sanità del futuro non può prescindere da collaborazioni multi-stakeholder: imprese, istituzioni, professionisti e comunità devono agire in rete per generare valore.

 

Se c’è un filo rosso che unisce queste esperienze, è la tensione a produrre un valore concreto e misurabile, che si traduca in benefici clinici per i pazienti, in sostenibilità per i sistemi e in impatto sociale per le comunità. Come ha ricordato Francesca Lecci, Direttrice del Programma, “questi lavori ci ricordano che l’innovazione non è mai fine a sé stessa. È significativa quando si trasferisce sul fruitore sotto forma di vantaggio misurabile. I nostri studenti hanno imparato a porsi la domanda più difficile e più necessaria: quale valore stiamo generando, e per chi?”

 

Il valore delle field research non si esaurisce nei risultati conseguiti, ma risiede anche nel percorso che gli studenti hanno compiuto: imparare a gestire progetti complessi, confrontarsi con interlocutori diversi, bilanciare analisi rigorosa e creatività, negoziare in condizioni di incertezza e prendere decisioni con dati incompleti. Come ha osservato Luigi Preti, “queste esperienze insegnano a unire metodo e visione. Gli studenti hanno lavorato come veri professionisti, sperimentando cosa significhi affrontare l’incertezza, negoziare con gli stakeholder e prendere decisioni con dati incompleti. Sono competenze che nessun manuale da solo può trasmettere.”

 

La giornata ha confermato il ruolo del Master MiMS come piattaforma di incontro tra accademia e sistema sanitario. Le imprese e le istituzioni partner, che quest’anno annoverano IQVIA, Gilead, BBraun, Intexo, Aizoi, ASST Spedali Civili di Brescia e Fondazione Don Carlo Gnocchi, hanno potuto osservare idee e soluzioni innovative, ricevendo stimoli concreti per la propria attività, mentre gli studenti hanno vissuto un contesto realistico e sfidante, capace di prepararli a posizioni di responsabilità. Ne è scaturito un dialogo fertile che alimenta la missione più ampia della Scuola: contribuire al rinnovamento del sistema sanitario italiano ed europeo formando professionisti capaci di coniugare competenza, responsabilità e innovazione.

 

La presentazione delle field research ha dimostrato che la formazione, quando è radicata nella realtà e connessa ai bisogni dei territori e delle aziende, diventa motore di cambiamento. “Non si è trattato di semplici esercizi accademici”, ha concluso Francesca Lecci, “ma di progetti che hanno portato evidenze, soluzioni e proposte concrete, aprendo strade percorribili per il futuro della sanità”.

 

SDA Bocconi School of Management

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