
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 5 giu 2025
- 2 giorni
- Class
- Italiano
Il corso punta a potenziare le competenze manageriali e definire le logiche e gli strumenti fondamentali a supporto del cambiamento “agile” dei modelli organizzativi.
Manager donne, PA e Sud: un triangolo impossibile? Tutt’altro. Con questa intervista a due allieve EMMAP, Elisa Spagnolo, Direttore Provinciale INPS di Cosenza, ed Erminia Giorgio, Segretario Generale di Unioncamere Calabria e della Camera di Commercio di Cosenza, proviamo a raccontare un’altra storia. Quella di chi porta la buona amministrazione anche in territori difficili e lo fa sfidando i pregiudizi di un ambiente ancora largamente maschile, come quello della dirigenza pubblica. Di chi lavora per arginare i costi sociali ed economici della crisi in territori già fragili, come in Calabria. Di chi ha fiducia che le cose si possano fare, nonostante tutto.
Il vostro è un lavoro complementare, in questo momento: Erminia impegnata a dare risposte alle imprese del territorio che provano ad uscire dalla crisi, Elisa a far arrivare con tempestività le misure di sostegno ai lavoratori e alle famiglie. Eppure, nonostante il momento, non mancano occasioni di orgoglio: ce le raccontate?
Erminia: Il momento per le imprese del Sud è molto duro. Noi abbiamo circa 80.000 iscritte, con una altissima componente di piccole realtà mono-componente, aspetto dominante nell’imprenditoria femminile. La capacità di assorbire gli effetti delle chiusure per questo tessuto di piccole realtà è molto ridotta. La crisi di liquidità si è sentita subito forte e chiara. Questo ci ha fatto riflettere sul nostro metodo: non potevamo rispondere ad una crisi del genere con il solito meccanismo dei bandi che assegnano misure di sostegno a valle di procedure di valutazione e attribuzione punteggi che durano un tempo che le imprese non hanno. Abbiamo scelto di procedere con liquidazioni a sportello cadenzate settimanalmente, ogni lunedì, che assegnano risorse sulla base dell’ordine di richiesta delle domande, verificatane la regolarità. Siamo stati più veloci nelle risposte e più trasparenti nelle modalità di erogazione. Questo ha voluto dire vincere le ostilità di chi ci diceva “non abbiamo mai fatto così, non si può fare”, ma anche lavorare guardando al “perché” invece che al “come”: invece di una determina ne abbiamo fatte 36, con liquidazioni che sono uscite anche il 17 agosto.
Elisa: Anche per noi in INPS la velocità è stata la chiave di volta. Sono arrivata in questa sede INPS più o meno con la pandemia: mi chiedevo come avrei fatto a gestire una sede di 400 dipendenti senza poterli conoscere di persona. E invece è andata che per il 2020 siamo la sede con le performance migliori della Calabria e sui tempi abbiamo avuto risultati eccellenti. In INPS anche i dipendenti con le mansioni più semplici hanno capito di essere parte della risposta che il Paese stava offrendo per frenare una crisi senza precedenti. Abbiamo costituito task force ad hoc cambiando le mansioni delle persone per fare in modo che le c.d. “prestazioni covid” potessero essere erogate per tempo e senza ritardi per il resto, come la pensioni o la NASPI. Quando alcuni collaboratori mi hanno chiamata il giorno di Pasqua alle 14 per chiedermi di validare una liquidazione ho capito che la squadra di Cosenza c’era. E il valore aggiunto, anche in INPS, è stato il rigoroso rispetto dell’ordine cronologico, tanto più in territori come il nostro in cui è fondamentale rispettarlo nella liquidazione di ogni prestazione. E il modo migliore per evitare ‘pressioni’ esterne è arrivare veloci per tutti, togliendo la ragione stessa per chiedere un’accelerazione per qualcuno…
Entrambe avete lambito il tema della legalità, tema cruciale in Calabria, ma non solo. Alcune ricerche molto recenti (qui) ci dicono che le donne nella PA sono più rigorose degli uomini, meno corruttibili e in generale più prudenti. Vi ritrovate? Esiste una via femminile alla leadership nella PA?
Elisa: Se per la legge, cosi come nelle enunciazioni, donne e uomini sono uguali, nei fatti non è così: siamo diversi. E penso che la diversità sia una risorsa. Le donne hanno meno difficoltà nella comunicazione interpersonale, sanno essere più comprensive e questo le rende più sensibili ai temi della crescita delle persone. Quanto all’etica, secondo me una differenza c’è e per me è collegata alla maggiore propensioni delle donne al sacrificio, anche personale, se serve.
Erminia: Sono d’accordo solo a metà. Non so se l’onestà è una caratteristica di genere o della persona. Sicuramente, concordo sul fatto che la differenza di genere sia un valore: raramente i contesti solo maschili, così come solo femminili, sono generativi. Allo stesso tempo, però, penso che quando si parla di uguaglianza di genere, si porti poco l’attenzione sul vero luogo dove le donne sono discriminate e non è il lavoro: è la famiglia! Come Segretario Generale non ho compiti diversi o in più rispetto a quelli di un collega uomo. Mentre nella cura della famiglia, dei figli, dei genitori anziani, le aspettative verso le donne sono decisamente superiori rispetto agli uomini, ma soprattutto diverse e complementari sono le sensibilità necessarie in famiglia. Dico sempre che per far fare carriera alle donne non servono le quote rosa, ma più welfare e altri aiuti sul fronte familiare, tanto più al sud dove asili nido e strutture per anziani sono meno diffusi.
Se una studentessa universitaria vi dicesse che vuole fare la manager della PA da grande, che consiglio le dareste?
Erminia: Di crederci e di andare avanti. Di non scandalizzarsi quando la chiameranno signorina, invece che dottoressa. Di rispondere alle critiche coi fatti, senza perdere tempo nelle polemiche. La PA vive un momento di grande cambiamento e servono giovani donne (e uomini) capaci e motivati, a partire dal Sud.
Elisa: Di essere se stessa. Di non farsi intrappolare dagli stereotipi di genere e di non temere la propria diversità, perché è fonte di risorse sorprendenti, se la si riconosce e valorizza. E nel pubblico si può portare un contributo alla collettività come in pochi ambiti.