Cantieri di ricerca

Oculistica: così avremo diagnosi precoci più efficienti e liste d’attesa più corte

Un lavoro di ricerca, in collaborazione con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità - IAPB Italia onlus, ha individuato soluzioni tecniche e organizzative in grado di rendere più efficiente la diagnosi precoce di malattie degenerative dell’occhio. Una diffusa adozione di queste soluzioni in Italia comporterebbe il triplice beneficio di:

 

  • Migliorare la qualità della vita dei pazienti.
  • Diminuire il carico assistenziale del Sistema sanitario nazionale (SSN) e dell’istituto nazionale di prevenzione sociale (INPS), facendo risparmiare risorse ad entrambi.
  • Ridurre le liste d’attesa per le visite oculistiche.

Le domande

Secondo le stime più recenti, la retinopatia diabetica interessa un milione di italiani, il glaucoma 800.000 persone e le maculopatie 3,5 milioni di individui, metà dei quali ignari della loro condizione.

 

In tutti e tre i casi, si tratta di patologie potenzialmente invalidanti, ma le cure sono troppo spesso tardive, con i pazienti a rischio che faticano a essere intercettati e a fare le visite oculistiche di controllo, anche a causa di liste d’attesa lunghissime.

 

Secondo le linee guida, per esempio, tutti i pazienti diabetici dovrebbero sottoporsi annualmente a una visita oculistica completa, ma solo il 17,46% lo fa davvero.

 

Il sistema attuale fatica a intercettare chi si trova nelle prime fasi delle malattie, perdendo l’opportunità di intervenire per ritardarne l'evoluzione. Ci siamo perciò chiesti come si possa migliorare la tempestività della diagnosi e trovare soluzioni organizzative che rendano sostenibile questo cambiamento all'interno del SSN.

Lavoro sul campo

Tra luglio 2023 e marzo 2024, tre gruppi di lavoro CERGAS-IAPB Italia hanno collaborato per identificare soluzioni innovative e sostenibili. La soluzione più strutturata è stata individuata per la retinopatia diabetica.

 

A livello nazionale, le prestazioni finora più frequentemente utilizzate nella diagnosi della retinopatia diabetica sono l’esame complessivo dell’occhio e l’esame del fundus oculi. Meno diffusa è la fotografia digitale del fundus, o retinografia. Essa è invece indicata dalla World Health Organization (WHO) come l’opzione di screening da preferire.

 

Se tutti i pazienti diabetici effettuassero l’esame complessivo dell’occhio ogni anno (come viene oggi raccomandato), questi occuperebbero a tempo pieno 890 dei 1.500 oculisti attualmente impiegati dal SSN. La retinografia è, invece, una prestazione facilmente eseguibile in telemedicina, separando esecuzione e lettura dell’esame diagnostico. È, cioè, possibile effettuarla al di fuori dell’ambulatorio oculistico, ad esempio presso ambulatori di diabetologia, e da parte di infermieri o altri operatori non medici. La refertazione rimane comunque un atto demandato a medici specialisti specificamente formati. In prospettiva, inoltre, la retinografia renderà possibile applicare forme di automazione nella lettura delle immagini tramite intelligenza artificiale, automatizzando il processo e inviando alla verifica del professionista solo i casi sospetti.

 

Dai nostri calcoli risulta che una spesa aggiuntiva – per personale infermieristico e macchinari - compresa tra €1,5mln e €3,5mln a seconda di diverse strategie organizzative e diversi scenari di adozione potrebbe tradursi nell’effettuazione dello screening a 400.000 pazienti in più o nella liberazione di 150.000 posti per visite oculistiche e la conseguente riduzione delle liste d’attesa.

Guardando avanti

Dopo l’adozione di un programma simile nel Regno Unito, per la prima volta in più di cinquant’anni, la retinopatia/maculopatia diabetica non è più la principale causa di cecità in età lavorativa in quel Paese, mentre continua ad esserlo a livello mondiale.

 

Naturalmente, questo approccio non è realizzabile rispetto a tutte le patologie che teoricamente lo richiederebbero. Abbiamo proposto una sua piena attuazione nel caso della retinopatia diabetica, mentre rimane ancora strada da fare per applicarlo al glaucoma e alle maculopatie.

 

Crediamo però di avere tracciato un percorso utile a far sì che la prevenzione diventi uno strumento fondamentale per tutelare la salute dei cittadini e l'efficienza delle risorse pubbliche. Il vero obiettivo è creare un sistema che non solo intercetti i pazienti in fase precoce, ma che riesca a farlo in modo sostenibile e capillare, alleviando così la pressione su un sistema sanitario già sovraccarico.

 

CERGAS – SDA Bocconi. Il ruolo della prevenzione nella definizione di nuovi modelli di organizzazione e di gestione della diagnosi precoce oftalmica nel SSN. Il caso della retinopatia diabetica e prime valutazioni per glaucoma e maculopatie. Rapporto di ricerca per IAPB Italia.

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