Cantieri di ricerca

È utile ma… Quando funziona la finanza agevolata

Gli impatti positivi della finanza agevolata sulle imprese che la utilizzano non sono solo monetari. È vero che l’aiuto finanziario si trasforma in performance migliori, ma la disciplina imposta dalla partecipazione ai bandi può anche spingere le aziende a scelte più razionali e all’adozione di una logica di project management con la quale le realtà più piccole non hanno sufficiente familiarità.

 

Secondo la prima edizione dell’Osservatorio Finanza Agevolata, esistono però anche degli ostacoli e, per ottenere risultati positivi, devono essere rispettate alcune condizioni.

Le domande

L’Osservatorio Finanza Agevolata affronta il tema della finanza agevolata come forma di sostegno alle imprese nell’attuale contesto istituzionale e normativo. Se, da un lato, i benefici teorici di questi strumenti sono noti, dall’altro la loro concreta realizzazione risulta meno chiara, anche per l’assenza di un dataset strutturato che consenta una visione completa del fenomeno.

 

La prima edizione dell’Osservatorio ha quindi cercato di focalizzare i motivi per cui le imprese utilizzano la finanza agevolata, gli ostacoli che si trovano ad affrontare, l’impatto dei finanziamenti e le condizioni necessarie a un impatto positivo.

Lavoro sul campo

Nella sua prima edizione, l’Osservatorio Finanza Agevolata ha condotto un’analisi approfondita di 2.523 bandi pubblicati tra il 2021 e il 2023. L’analisi quantitativa si è concentrata principalmente sugli anni 2022 e 2023, escludendo il 2021 per evitare distorsioni dovute alle misure straordinarie legate alla pandemia. Sono stati esclusi anche alcuni grandi bandi europei, per evitare che alterassero la rappresentazione complessiva del fenomeno. L’analisi quantitativa è stata affiancata dallo studio di alcuni casi aziendali.

 

Le dimensioni considerate sono state:

 

· Ambito geografico: bandi territoriali (regionali) rispetto a quelli nazionali.

· Target aziendale: classificazione per dimensione (micro, piccole, medie e grandi imprese).

· Tipologia di agevolazione: contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati, crediti d’imposta, garanzie, abbattimenti di tasso d’interesse e forme miste.

· Finalità: distinzione tra misure emergenziali e ordinarie (strutturali) e tra finalità che i bandi intendono promuovere.

 

Anche negli anni successivi al Covid, la metà dei bandi è risultata essere di natura emergenziale, con il rischio che la funzione svolta non sia quella di supporto alla crescita, ma di “polizza assicurativa” rispetto a un’incertezza sempre crescente. Avendo, invece, riferimento alla natura più strutturale della finanza agevolata, tra le finalità perseguite, sostenibilità e trasformazione digitale/innovazione fanno la parte del leone.

 

I bandi territoriali sono numerosissimi e spesso riservati alle pmi, ma il loro valore è molto basso e, di fatto, la grande impresa risulta esclusa da una piccola percentuale dei fondi totali messi a disposizione. All’interno del campione analizzato, i bandi regionali erano quasi l’80% per numero, ma pesavano per il 7-8% dei fondi. Le grandi imprese potevano accedere solo alla metà dei bandi, ma per un valore che era pari al 90% del totale.

 

Le imprese di dimensioni minori sono quelle che percepiscono gli ostacoli più alti all’utilizzo dei fondi: l’eccessiva burocratizzazione e i tempi troppo brevi che intercorrono tra l’esito del bando e la scadenza per realizzare gli investimenti. Da una parte, le attività puntuali di rendicontazione sono una necessaria forma di tutela, ma non sono alla portata di tutti, dall’altra la fretta può portare a decisioni di investimento subottimali.

Guardando avanti

La ricerca dei bandi può essere un’attività impegnativa soprattutto per le imprese più piccole e, per dare i frutti sperati in termini di performance economico-finanziaria, deve rispettare almeno una condizione di base: che la finalità del bando corrisponda alle strategie di investimento dell’impresa. Se l’imprenditore sa che cosa vuole e va alla ricerca dal bando corrispondente, gli effetti saranno importanti. Se la caccia al bando è fine a sé stessa, i benefici saranno al massimo marginali.

 

Lo studio evidenzia anche un’eccessiva dispersione, con una molteplicità di piccoli bandi di scarso valore. Una maggiore focalizzazione eviterebbe di sovraccaricare le amministrazioni pubbliche e avrebbe effetti di sistema più sensibili.

 

I risultati della seconda edizione dell’Osservatorio Finanza Agevolata saranno presentati in SDA Bocconi school of Management il 10 giugno 2025.

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