
- Data inizio
- Durata
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- Lingua
- 18 giu 2025
- 5 giorni
- Class
- Italiano
Comprendere a fondo e implementare con efficacia la nuova dimensione della sostenibilità aziendale e saper realizzare un piano strategico guidato da criteri ESG.
In un momento cruciale di trasformazione per le aziende italiane della filiera moda – un settore che ha visto restringersi il proprio tessuto imprenditoriale negli ultimi 15 anni del 30% con un calo di oltre 33.000 aziende – il Monitor for Circular Fashion SDA Bocconi e CNA Federmoda hanno portato insieme la voce dell’innovazione circolare al Parlamento Europeo, contribuendo a un dialogo strategico con i policy makers.
L’11 e il 12 giugno 2025, il Monitor for Circular Fashion (M4CF) ha organizzato una missione di due giorni a Bruxelles, coinvolgendo aziende partner, rappresentanti delle istituzioni europee e stakeholder del settore moda. L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto sul futuro delle normative europee in materia di sostenibilità e circolarità per il settore TCLF (Textile, Clothing, Leather and Footwear).
Durante la due giorni le aziende del M4CF hanno presentato il lavoro svolto da tre gruppi di lavoro — dedicati a ecodesign e gestione dei rifiuti, impatto sociale e tecnologie — avviati nel 2025 con l’obiettivo di elaborare raccomandazioni concrete e realistiche per supportare la transizione sostenibile e circolare delle imprese del settore.
Il 12 giugno il M4CF SDA Bocconi e CNA Federmoda, grazie al supporto di CNA Bruxelles, hanno organizzato “Economia circolare e settore moda: dialogo sulle priorità” al Parlamento Europeo”: tra i punti salienti, il riconoscimento dell’importanza di adattare le normative in funzione della dimensione aziendale, favorendo un “smart mix” tra grandi e piccoli player, e l’esigenza di rafforzare le partnership tra attori upstream e downstream della filiera.
A presentare i punti chiave del position paper sviluppato dai gruppi di lavoro sono stati Francesca Romana Rinaldi, direttrice del M4CF SDA Bocconi e alcuni rappresentanti delle aziende partner del Monitor: Rossella Ravagli, Sustainability Director Armani Group, Simon Giuliani, Global Marketing Director Candiani Denim, Maria Teresa Betti, CSR Manager RadiciGroup, Silvia Mazzanti, Sustainability Director Save The Duck e Marco Guazzoni, Sustainability Director Vibram.
CNA Federmoda afferma che rispetto al 2009, nel 2024 il settore moda ha registrato una riduzione complessiva di ben 33.677 imprese (-29,7%), ascrivibile per la metà all’artigianato (-17.988 imprese). Questa non è semplicemente una perdita di imprese ma anche di capitale culturale e formativo: la conseguenza è l’erosione del Made in Italy, non come etichetta ma come valore economico e sociale.
Per evitare ulteriori perdite servono nuove relazioni di filiera come leva per la sostenibilità dove le PMI possano essere considerati non come anelli deboli ma come pilastri del Made in Italy.
Il dialogo si è arricchito con la presentazione del libro “Circular Fashion Management”, curato da Francesca Romana Rinaldi, direttrice del M4CF SDA Bocconi, che propone nuovi modelli ESG per il settore moda, integrando strumenti manageriali e visione sistemica. L’ultimo capitolo del libro mette in evidenza l’importanza della collaborazione tra piccole-medie e grandi imprese.
L'incontro ha inoltre sottolineato il ruolo strategico della EU Textiles Ecosystem Platform della Commissione Europea per rafforzare il dialogo tra imprese e istituzioni e facilitare la condivisione di conoscenze e buone pratiche, in particolare per il coinvolgimento e la formazione delle PMI lungo tutta la catena di fornitura.
Questa missione conferma l’impegno del Monitor for Circular Fashion nel favorire un dialogo strutturato tra aziende e policy makers europei, affinché le normative emergenti siano efficaci, attuabili e capaci di accelerare la transizione verso un’economia sempre più circolare, equa e competitiva per il settore moda.
Comprendere a fondo e implementare con efficacia la nuova dimensione della sostenibilità aziendale e saper realizzare un piano strategico guidato da criteri ESG.
Il corso intende fornire tutte le competenze necessarie a padroneggiare e applicare i principali strumenti e framework esistenti in materia di sustainability reporting.