Fintech, business model e creazione di valore nel banking

EMF - Executive Master in Finance Fintech Lab

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Nell’ambito della Full Week di EMF - Executive Master in Finance di SDA Bocconi, diretto da Andrea Beltratti, EMF Academic Director e Alessia Bezzecchi, EMF Program Director, i top manager di Intesa Sanpaolo e di Microsoft sono stati i protagonisti del EMF Fintech Lab 2023, un’occasione unica per i partecipanti dei quattro track di Asset/ Wealth Management, Banking, Corporate Finance & Control, Real estate di discutere la frontiera dell’innovazione non solo dal punto di vista dei miglioramenti della tecnologia, ma soprattutto di come la tecnologia cambia i servizi per i consumatori finali, il landscape competitivo del sistema bancario e modifica il business model e le strategie degli incumbent che non possono ignorare la sfida delle neobank e del Big Tech, anche tenendo conto delle nuove tematiche di sicurezza nell’ambito di transazioni sempre più digitalizzate. I protagonisti sono stati, Stefano Favale, Executive Director - Global Transaction Banking, Divisione IMI CIB Intesa Sanpaolo, Matteo Francesco Feraboli, Group Senior Director - Cybersecurity and Anti-Fraud Defense Center - Intesa Sanpaolo, Laura Golfetto, Microsoft Global Client Director, Antonio Valitutti, Amministratore Delegato di Isybank Gruppo Intesa Sanpaolo, Francesca Trolio Head of GTB Business Planning & Development, Divisione IMI CIB Intesa Sanpaolo.

 

Le startup nel fintech: Stefano Favale e Francesca Trolio hanno fatto il punto della situazione corrente, evidenziando come l’aumento dei tassi di interesse, il più intenso e veloce della storia, abbia ridotto la capacità di raccolta delle aziende non quotate e abbia costretto alcuni unicorni ad effettuare importanti svalutazioni economiche, nonostante i fondamentali economici siano robusti per molti settori, in particolare Financial data & analytics, Trading software, Insurtech, Corporate payments. L’attenzione degli investitori si è concentrata su Fintech early stage mentre si è fermata la nascita di nuovi unicorni nel Fintech. Le neobank (fintech che forniscono servizi bancari attraverso app o website), pur risentendo anch’esse del new normal delle valutazioni nel fintech, continuano a crescere a livello di acquisizione di nuovi clienti (in molti casi raggiungendo il break-even economico) e rappresentano uno stimolo per gli incumbent del settore bancario, che devono rivedere le strategie e gli investimenti in tecnologia. Peraltro, gli incumbent non devono solo valutare le mosse delle neobank, ma anche riflettere sull’entrata in campo del Big Tech, allo stesso tempo tenendo conto delle novità regolamentari, peraltro necessarie ad eliminare alcuni elementi di scetticismo da parte degli operatori. Le iniziative regolamentari sono tante: MICAR è una direttiva che dal 2024 regolamenterà i digital asset, DORA è un regolamento sulla resilienza digitale delle soluzioni tecnologiche nel settore finanziario, PSD3 è in revisione per rispondere ai cambiamenti nei pagamenti, è stata approvata dal Parlamento Europeo la legislazione che rende obbligatori i pagamenti istantanei per i clienti dell’area UE e infine il progetto legislativo più importante che riguarda l’euro digitale. Gli investitori e i finanziatori,  ritengono che sia necessario regolamentare il mercato delle criptovalute per eliminare o almeno ridurre l’incidenza di fenomeni negativi come money laundering, cybercrime, protezione degli investitori in criptovalute.

 

L’impatto strategico su fintech e incumbent: Favale e Trolio evidenziano che la premessa sulla situazione esistente è di fondamentale importanza per comprendere sia gli scenari di crescita e consolidamento per il fintech (partnership strategiche con incumbent finanziari, open finance, embedded finance, fintech for good) sia le risposte strategiche delle banche incumbent, tra cui evoluzione dell’offerta in ottica di strategia di collaborazione in settori fintech attuata tramite investimenti diretti e operazioni di M&A (soprattutto nei pagamenti, lending e neobank) e lancio delle proprie digital bank per aggredire nuovi segmenti di clientela e contrastare la crescita delle neobank. Il lancio della home digital bank avviene con modelli di business diversificati, tra cui light digital bank che si caratterizza per la semplicità dei servizi ai propri clienti, full digital bank con un’ampia gamma di prodotti, investment-focused digital bank con focus sull’offerta di prodotti di investimento.

 

La rivoluzione creativa dell’Intelligenza Artificiale: l’AI compie 67 anni, dal tentativo di creare macchine intelligenti che possono replicare o eccedere l’intelligenza umana, all’IA Generativa che crea nuovi contenuti scritti e visual usando i nuovi algoritmi, passando per le tecniche computazionali di Machine Learning e Deep Learning. I dati presentati da Laura Golfetto mostrano che l’IA generativa ha impatto notevole su una pluralità di settori, in particolare high tech e banking, influenzando molte attività dal marketing al software engineering e questo sta rivoluzionando la supply chain mondiale. ChatGPT, un fenomeno ormai entrato nella cultura popolare dato che per molti rappresenta il primo vero incontro quotidiano con l’Intelligenza Artificiale, rappresenta il più grande successo della storia dal punto di vista del tempo necessario per raggiungere 1 milione di utenti: sono bastati 5 giorni, contro i 3,5 anni di Netflix, i 2,5 anni di Airbnb, i 10 mesi di Facebook e, più recentemente, i 75 giorni di Instagram. Gli esempi di utilizzo nel banking sono molteplici e in continua crescita: agenti virtuali, contact center, fraud detection, potenziamento delle capacità consulenziali, automazione dei processi di analisi dei documenti. Microsoft ha firmato nel 2023 un accordo con OpenAI per integrare nei propri prodotti la tecnologia basata su ChatGPT. La dinamica della crescita dell’IA è mostrata dalla complessità dei modelli: nel 2018 Bert aveva una capacità di 340 milioni di parametri di apprendimento, nel 2020 Turing-NLG di 17 miliardi, nel 2020 GPT-3 di 175 miliardi, nel 2021 Megatron-Turing NLG di 530 miliardi, e nel 2023 GPT4 ha una capacità ancora non pubblica ma certamente molto superiore. È però importante anche riflettere sulle responsabilità che discendono dalla nuova tecnologia, e un ottimo esempio è costituito dai Principi di “responsible AI” di Microsoft, tra cui privacy & security, affidabilità & sicurezza, equità, trasparenza, accountability, inclusività, che possono essere rispettati solo con mediante la combinazione di strumenti come la governance, le regole, la formazione e i processi. Eventi gli impatti su posti di lavoro e sulle skill necessarie per essere produttivi: l’avanzamento tecnologico paradossalmente rende meno rilevanti in azienda figure puramente quantitative e richiede invece maggior creatività, capacità di utilizzo delle app e di soft skill manageriali per organizzare il proprio tempo e collaborare efficacemente nei team.

 

Come un incumbent crea una fintech: il caso Isybank di Intesa Sanpaolo. Secondo Antonio Valitutti, è utile approfondire alcuni dei problemi delle banche incumbent per capire meglio come la creazione di piattaforme digitali possa rappresentare una innovazione al modello di business bancario che può evitare la disintermediazione a favore dei nuovi agili operatori, consentendo il mantenimento della qualità del servizio a tutti i clienti nell’ottica della democratizzazione della finanza che può solo in parte essere affrontata mediante la razionalizzazione del sistema delle filiali, che in buona parte peraltro è già stata effettuata. Un altro problema di alcune banche incumbent è rappresentato dalla legacy di sistemi informatici, che si sono accumulati negli anni integrando sistemi diversi nell’ambito delle tante fusioni tra banche, senza un processo di azzeramento e ripartenza con un unico sistema globale, una situazione che comporta un livello elevato di spese di manutenzione. Isybank nasce dal tentativo di mettere assieme i punti di forza degli incumbent (fiducia della clientela, ampia gamma di prodotti e servizi, capacità di gestire prodotti complessi) e i vantaggi delle startup (accelerazione del time-to-market e spinta all’innovazione). La semplificazione è la ricetta di Isybank, e riguarda aspetti riduzione dei costi di funzionamento (eliminare le caratteristiche non core del prodotto, standardizzare) e di proposizione con il focus su user experience (nuove esperienze d’uso e focus sulla qualità del servizio). Il Gruppo Intesa Sanpaolo, anche grazie alla tecnologia sviluppata per Isybank ha avviato un programma di trasformazione digitale che interesserà l’intero gruppo nei prossimi anni.

 

Cybersecurity: Matteo Francesco Feraboli ha evidenziato che il costo degli attacchi informatici, dalla falsificazione del numero di telefono ai template falsificati ad account di posta compromessi ai conti a cui inviare denaro, scende continuamente, offrendo opportunità di attacco e frodi ad una platea di attori malevoli sempre più ampia. Il continuo aumento dei canali digitali delle banche, necessari per venire incontro alle caratteristiche di una popolazione con nuove esigenze, espone le banche stesse a numerosi fonti di rischio, amplificate dalla situazione geopolitica: basti osservare che le segnalazioni giornaliere di attacchi cyber all’FBI sono quadruplicati dal 2019 ad oggi, e le perdite a livello globale per frodi stimate su pagamenti online sono state pari a 206 miliardi di dollari nel periodo 2020-2025. I due principali elementi di rischio sono le frodi alla clientela (phishing, malware) e gli attacchi alle infrastrutture (DDoS, Ransomware, attacchi indiretti). La situazione impone investimenti e attenzione specialmente nella creazione di una nuova banca digitale, alla luce della prevalenza del contatto digitale e non fisico con i singoli clienti, che rende più difficile esercitare i controlli tradizionali basati sulla conoscenza diretta. Un elemento critico da questo punto di vista riguarda il corretto bilanciamento tra sicurezza, che può comprendere autenticazione multi-fattore e maggiori controlli su operazioni sospette, e user experience, che deve sempre essere caratterizzata da semplicità di utilizzo dei sistemi e rapidità di risposta. La tecnologia è il principale strumento di efficientamento della cybersecurity utilizzando l’Intelligenza Artificiale per l’identificazione delle frodi, l’analisi comportamentale individuale del cliente, strumenti per individuare le app malevole, riconoscimento facciale tramite tecniche biometriche, utilizzo dei documenti elettronici. Occorre ricordare che le banche possono investire e aumentare l’attenzione, ma una componente essenziale per il risultato è il comportamento del cliente, che è tra l’altro del tutto allineato alla banca nell’obiettivo di evitare le frodi.

 

L’evoluzione dei pagamenti digitali: Favale e Trolio chiudono la discussione notando come i pagamenti internazionali sono tornati al centro dell’attenzione dei player finanziari a causa di vari trend tra cui la pressione competitiva esercitata da nuovi player, i cambiamenti dei bisogni dei clienti che richiedono costi più bassi e tempi di esecuzione più stretti, l’incoraggiamento dei regolatori per ottimizzare i pagamenti cross-border, le tecnologie innovative (come mostrato anche dalla presenza del corso di Transaction Banking nel track di Banking di EMF, anche questo gestito assieme al Main Partner Intesa Sanpaolo). Il mercato degli asset digitali comprende 4 tipologie principali di strumenti: cryptocurrency, payment token (stablecoin e central bank digital currencies ancora oggi inesistenti ma all’attenzione delle banche centrali), security token (asset trasferibili caratterizzati da diritti di vario tipo), non-fungible token (certificati digitali di beni unici e non interscambiabili). L’interesse degli investitori nei digital asset è ormai consolidato basta pensare ai 90 miliardi di euro di volumi trasferiti on-chain in Italia nell’ultimo anno di cui 54 attribuibili a investitori istituzionali, la maggior parte dei quali gestiti da exchange esteri che non presentano soluzioni adeguate per custodire gli asset.  I servizi finanziari che le banche possono offrire ai clienti sono investimenti, custodia, emissione/ tokenizzazione, pagamenti, lending (prestiti collateralizzati con digital asset).

 

Conclusioni: la tecnologia non è solo per i tecnici, soprattutto in banca, e i manager di tutti i settori devono conoscere che cosa sta succedendo nel mondo finanziario a livello di fintech e incumbent. EMF Fintech Lab ha insegnato a tutti quanto debba essere alta l’attenzione sul business model, sulla strategia e sui nuovi rischi, perché solo anticipando il cambiamento si potrà trasformare la sfida tecnologica in opportunità. Il grande numero di domande e il dibattito generato dal EMF Fintech Lab dimostra la rilevanza del tema, l’eccellenza dei materiali e degli interventi, e l’importanza dell’attenzione per le implicazioni della finanza come agente di trasformazione e cambiamento delle aziende di tutti i settori e dei mercati.

 

SDA Bocconi School of Management

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