Miccichè – Presidente IMI CIB Intesa Sanpaolo: Il R.I.T.M.O. della leadership in Finanza

EMF - Executive Master in Finance Leader Series

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Responsabilità, Interrelazione, Tempestività, Motivazione, Originalità: parole chiave per la cultura aziendale, per costruire un senso di squadra e trovare una leadership adeguata. E’ l’acronimo di R.I.T.M.O. in finanza, quasi un manifesto programmatico quello tratteggiato da Gaetano Miccichè, Presidente della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, durante l’incontro con i partecipanti di EMF - Executive Master in Finance di SDABocconi diretto da Andrea Beltratti, EMF Academic Director e Alessia Bezzecchi, EMF Program Director in occasione della EMF Leader Series.

 

Ritmo nella finanza, ritmo nella vita. Le direzioni che si aprono anche casualmente e conferiscono poi un senso alle traiettorie di ciascuno. Chiamiamole sliding doors.

 

“Come tradizione, chiediamo una Tua presentazione che si soffermi maggiormente sugli aspetti di carattere personale e che ci possa consentire di conoscere il leader aldilà del CV” chiede Beltratti.

 

“Nella mia vita ci sono stati tre momenti spartiacque. Il primo è stato l’impiego iniziale nel mondo bancario in una banca siciliana di medie dimensioni, che mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con vari livelli di operatività tra cui tutte le attività tradizionali di una filiale, il lavoro allo sportello, la ragioneria, i crediti e molte altre, grazie a cui ho acquisito un bagaglio importante che mi ha consentito di conoscere tutti i dettagli del processo produttivo del settore bancario. Il secondo è stato il conseguimento di un Master in Business Administration (MBA) conseguito in SDA Bocconi quando alla metà degli anni Ottanta la banca mi incluse in una short list di collaboratori su cui investire per il futuro. Ricordo ancora oggi con affetto quella esperienza che mi diede l’opportunità di conoscere una faculty di prima categoria, tra cui lo stesso fondatore di SDA Bocconi il professor Claudio Demattè, e di creare un network di compagni con cui ho continuato ad essere in contatto nella mia vita professionale. Il terzo è stato l’ingresso in quella che oggi è Intesa Sanpaolo, avvenuto nel 2002. Da allora sono rimasto nel gruppo Intesa Sanpaolo, occupandomi di corporate e investment banking, sino a diventare Amministratore Delegato di IMI CIB e poi Presidente”.

 

“Come valuti la situazione del nostro Paese?”.

 

“L’Italia ha straordinarie opportunità di crescita che nel corso degli ultimi decenni non hanno avuto la possibilità di esprimersi al meglio, come testimoniato dal tasso di crescita medio, purtroppo inferiore a quello conseguito da altri grandi paesi europei. Se dovessi indicare due strade per migliorare questa crescita punterei sul debito pubblico e sulla dimensione delle imprese. Il nostro attuale debito pubblico, pari a 1,5 volte il Prodotto Interno Lordo, condiziona la politica fiscale e anche l’emissione di nuovi titoli. Il forte aumento dei tassi di interesse deciso dalla banca centrale ha aumentato con decisione il costo del debito e quindi la possibilità di investire in capitale fisico e sociale, da infrastrutture a sanità a capitale ambientale a capitale umano tramite l’istruzione. Per quanto riguarda la dimensione delle imprese, ritengo che aziende più grandi possano beneficiare di economie di scala e contribuire maggiormente alla crescita, senza trascurare l’importante elemento della quotazione sul mercato azionario. In relazione al prodotto interno lordo, l’Italia dispone di poche imprese quotate, con una capitalizzazione nella maggior parte dei casi inferiore a 500 milioni di euro. Un sistema del genere è molto flessibile ma può soffrire nella competizione internazionale con le grandi corporate internazionali. Entrambi gli elementi, e molte altre condizioni necessarie per la crescita, possono ricevere un contributo fondamentale dalla stabilità politica e di governo, che contraddistingue tutte le economie che crescono con maggiore regolarità. Nel breve periodo, un’importanza straordinaria è associata alla esecuzione dei progetti di spesa del PNRR, che comporta un volano occupazionale e anche reputazionale dal punto di vista del giudizio dei mercati finanziari e delle altre economie.”

 

Quali i segreti di un rapporto ottimale con le aziende, per preservare il loro valore aggiunto, tutelare l’occupazione anche in situazioni di crisi che necessitano di interventi di ristrutturazione. E dunque “come si può avere successo nel corporate e investment banking?” chiede l’Academic Director di EMF.

 

“Un elemento cruciale è il ruolo assegnato al cliente finale: il lavoro di finanziamento con capitale di rischio o con debito a medio-lungo termine deve essere svolto nel contesto di un pieno allineamento degli interessi con le aziende, e questo significa comprendere quali sono le esigenze delle stesse, che possono variare tra settori, tra dimensioni e che dipendono dal ciclo di vita dell’azienda. In molti casi la nuova finanza deve essere data nel modo corretto per consentire all’azienda di superare crisi di breve periodo per imboccare un cammino di crescita di lungo periodo. Un altro elemento è il modo in cui si comprendono tali esigenze e le si cerca di soddisfare al meglio. Da questo punto di vista è cruciale l’interazione tra le varie aree di business del CIB. Nel corso del tempo, la Divisione CIB di Intesa Sanpaolo ha sviluppato un modello organizzativo diviso per settori, dal momento che in molti casi ci sono esigenze comuni tra tante aziende dello stesso settore, colpite magari da elementi strutturali di natura internazionale che pongono problemi simili. Il terzo elemento consiste nella qualità delle persone e nell’organizzazione del lavoro, che deve consentire le opportune interazioni al fine di trovare di volta in volta le migliori soluzioni di finanziamento. E poi la corporate governance: i casi in cui le aziende sono in difficoltà sono spesso rappresentati da situazioni in cui manca l’unità di comando e una appropriata catena decisionale.”

 

Management, leadership in finanza e consigli per i manager di domani. Come conciliare la crescita dell’azienda con la responsabilità sociale verso la comunità in cui si opera. E “quali competenze sono importanti per la finanza al tempo della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale?”.

 

“L’elemento umano resta cruciale. La finanza richiede la comprensione delle persone, sia di quelle che rappresentano i clienti delle banche sia di quelle che costituiscono i team delle istituzioni finanziarie. Le qualità per essere buoni banchieri sono molte tra cui l’impegno e la serietà, ma anche la convinzione e la voglia di non arrendersi mai di fronte alle avversità. La leadership è un elemento che si acquisisce con l’esperienza”.

 

Che consigli vuoi dare ai partecipanti?”.

 

“E’ molto importante lavorare con persone da cui si può imparare ogni giorno, aldilà delle naturali gerarchie aziendali. E poi la tenacia e la perseveranza nel perseguimento dei propri interessi. Infine ricordarsi che quando non si è soddisfatti nel proprio lavoro è importante guardarsi attorno alla ricerca del cambiamento. Ho cercato di sintetizzare le mie convinzioni nell’acronimo che ho citato. Responsabilità verso i colleghi e verso i clienti, che devono essere al centro dell’attenzione nel processo di creazione di valore. Interrelazione e continuo confronto con gli altri, per imparare e per condividere le proprie informazioni e capacità nello spirito di squadra. Tempestività, che è l’altra faccia della centralità del cliente, ricordando che, specialmente nell’attività di corporate e investment banking, le aziende si aspettano risposte puntuali e rapide, con una consulenza su come migliorare l’approccio al business. Motivazione: non deve mai mancare, e deve essere assicurata non solo dall’offerta aziendale ma anche dalla propria vocazione interna, dal desiderio di essere utili e funzionali al lavoro di squadra. Originalità: ho ritrovato nel Master un elemento evidente da tutta la mia vita professionale, vale a dire che il valore dell’impresa consiste nella sua unicità elemento essenziale per la creazione di valore pubblico e privato. Il ritmo è il vero motore della finanza, e auguro a tutti i partecipanti di Executive Master in Finance di mantenere e sviluppare questi valori nella loro vita personale e professionale”.

 

 

SDA Bocconi School of Management

 

 

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