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- 13 nov 2024
- 3 giorni
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- Italiano
Valutare le opportunità di finanziamento di fonte europea a sostegno dei propri progetti di investimento, ricerca e innovazione, e gestire al meglio i fondi ottenuti.
“Il management deve essere una priorità costante per il funzionamento delle organizzazioni, non la soluzione nei momenti di crisi”. Può sembrare una verità lapalissiana, ma è fondamentale ricordare quanto il contesto di sviluppo internazionale in cui operano le organizzazioni internazionali – ONU, ONG internazionali, istituzioni finanziarie, organizzazioni intergovernative e sovranazionali – necessiti di forti competenze sia tecniche che di management, nel senso più complesso e avanzato del termine. “Abbiamo di fronte grandi sfide e abbiamo bisogno di pensatori e leader forti, lungimiranti, determinati e innovativi”. A dirlo è Stefanie Garry che da 13 anni lavora alla UN Conference on Trade and Development di Geneva e ha frequentato l’Executive Master in Management of International Organizations (EMMIO) nell’anno 2020-21.
Come sottolinea l’EMMIO Program Coordinator Alexander M. Hiedemann, “I partecipanti investono nel proprio sviluppo professionale e allo stesso tempo nello sviluppo delle pratiche di management delle loro organizzazioni”. Ancora nelle parole di Stefanie, “all’interno dello stesso percorso la ricerca accademica di alto livello si unisce alle pratiche di business più avanzate per dare risposta alle questioni di management emergenti”.
E questo aspetto è embedded nella struttura dell’Executive Master che ha, tra i suoi pilastri, un percorso personalizzato di executive coaching con coach certificati a sostegno degli obiettivi di sviluppo individuali nonché il cosiddetto capstone project, che si sviluppa lungo tutto il percorso di apprendimento e spesso insiste sull’organizzazione in cui il partecipante è inserito permettendogli di applicare in diretta ciò che sta apprendendo. Questi pilastri, combinati con le attività didattiche in aula e in distance learning, consentono di “lavorare a tempo pieno mentre si frequenta un Executive Master di alto livello e ritagliarsi tempo di qualità per approfittarne fino in fondo”, come evidenzia Stefan Jansen, Country Director Nigeria del Norwegian Church Aid Joint Country Programme, con l’unanime approvazione degli ex compagni di corso. “Ma soprattutto il lavoro del capstone coinvolge la tua organizzazione e ti mette immediatamente alla prova nel concreto ma con lo stimolo e la rete di protezione fornita dai professori, dagli altri partecipanti e dal tuo coach”.
“Quando nella stesura dei miei progetti devo individuare framework o strategie mi tornano in mente spesso le slide e gli appunti di EMMIO. L’Executive Master non è solo stimolante, ma ti fornisce una cassetta degli attrezzi di uso quotidiano. Per altri versi, mi ha dato una prospettiva globale e la capacità di guardare sistematicamente a diversi aspetti: finanziario, umano, istituzionale. Insomma, un metodo per qualsiasi lavoro futuro”, racconta ancora Stefanie.
Koffi Kouame, UNFPA Resident Representative in Madagascar & Country Director per le Isole Comore, Mauritius & Seychelles, testimonia l’impatto che l’Executive Master ha avuto sul suo lavoro di coordinamento dei team: “EMMIO ha potenziato il mio pensiero strategico e mi ha fatto capire che io e i mei collaboratori dobbiamo migliorare noi stessi per svolgere insieme un lavoro significativo. Ascoltare per capire, ad esempio, costruisce la fiducia reciproca e riduce i conflitti. Dopo EMMIO la mia capacità di coaching è migliorata e ora riesco a convincere, motivare e mobilitare gli altri in modo positivo. Sono orgoglioso di poter dire di essere diventato un leader migliore. Inoltre il capstone EMMIO ha contribuito allo sviluppo strutturale della mia regione in quanto mi ha permesso di gestire al meglio il processo di decentramento degli uffici”.
Altro elemento fondamentale di sviluppo evidenziato da tutti gli alumni è il contributo degli altri partecipanti: seri, motivati e provenienti da diversi contesti dell’International Development, ti “insegnano cose con cui diversamente non saresti mai venuto a contatto”, ricorda Stefan. E “ti aiutano a costruirti, permettendoti di uscire dai tuoi ‘silos’, di allargare gli orizzonti e sviluppare idee alternative (oltre a essere ottimi compagni per qualche uscita serale a Milano)”: parole, queste ultime, di Sarah Hoibak, Public Health and Monitoring & Evaluation Specialist presso The Global Fund di Ginevra. Si cresce insomma non solo per acquisizione di nuovi strumenti e strategie utili ad affrontare le sfide dell’Agenda 2030, ma anche grazie al confronto diretto e al feedback su progetti reali.
E i risultati si toccano con mano anche nella vita dei partecipanti al di fuori delle organizzazioni di appartenenza. Emblematica la storia di Cuisine Lab, la non profit svizzera impegnata nell’inserimento e il raggiungimento dell’autonomia di persone rifugiate, che Sarah ripercorre con orgoglio. “Nato nel 2016 per opera di volontari, aveva bisogno di essere strutturato. Il mio capstone EMMIO mi ha aiutato a migliorare la mia capacità di comunicazione, a potenziare il fundraising e le partnership. Abbiamo imparato l’arte della negoziazione, la pianificazione strategica, la mappatura degli stakeholder, come anche la gestione delle risorse umane. Stiamo ora reclutando sia chef di carriera che chef tra le fila dei rifugiati per il nostro nuovo ristorante che aprirà a giugno. Nel bel mezzo della pandemia, siamo riusciti a vincere una gara per la sede del ristorante e raccogliere fondi per più di 1 milione di franchi. Collaboriamo con alcuni dei migliori ristoranti del mondo e abbiamo avuto l’onore di cucinare per il Presidente della Confederazione Svizzera e 35 dignitari di alto rango”. È una delle belle storie di successo che nascono dalla capacità di progettare e fare rete, due termini che ricorrono spesso tra i takeaway degli alumni.
Tra loro c’è anche chi attraverso l’Executive Master ha rivoluzionato la propria vita. Come Anna Juricic, ora Corporate and Executive Coach con un focus sullo sviluppo della leadership femminile. Dopo 18 anni come assistente di volo, con una laurea in sociologia e il terzo figlio in arrivo, decide di cambiare, di gettare il cuore oltre l’ostacolo e si iscrive all’EMMIO. Il senso di libertà e scoperta che l’ha guidata nella prima parte della sua vita lavorativa si traduce nella capacità di aiutare gli altri a scoprire come far volare la propria carriera con tutta l’immaginazione creativa che l’attuale contesto richiede.
“Ricerchiamo persone diverse a prescindere dalla loro esperienza ma decise a prendere in mano le redini del cambiamento, proprio e delle situazioni in cui operano, ed enucleiamo insieme la motivazione e i punti di contatto con valori e principi alla base del nostro percorso formativo”, commenta Greta Nasi, EMMIO Director. E Stefan Jansen concorda: “EMMIO ti aiuta a identificare ciò che è strategico in vista della progressione di carriera che desideri”. Un lavoro sinergico a tutto tondo per guardarsi dentro e attorno a 360 gradi, attivando tutta la propria creatività e iniziativa.
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