Ronca: la finanza e la creazione di valore nella trasformazione di carriera

EMF - Executive Master in Finance CFO Series

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La finanza non è semplicemente il controllo dei rischi visibili ed esistenti, ma uno strumento per la strategia dell’impresa e l’individuazione e la mitigazione dei rischi futuri” ha sostenuto Giovanni Ronca, CFO di TIM, protagonista della CFO Series del EMF - Executive Master in Finance, diretto da Andrea Beltratti, Academic Director e Alessia Bezzecchi, Program Director  durante l’incontro con la Classe 2021. Tra gli elementi di trend più rilevanti, che meritano di essere trattati dalla finanza in chiave strategica, troviamo elementi come la sostenibilità, la cyber-security, il customer journey.

L’iter professionale: la carriera di Ronca è troppo ricca per poter essere sintetizzata in poche righe. Nell’intervento ricorda con affetto particolare tre grandi realtà internazionali ed eccellenze italiane che lo hanno visto come protagonista in varie fasi del suo ciclo di vita: IFI, FIAT, UniCredit, TIM. Il ricordo professionale è anche mischiato al ricordo personale dei grandi manager con cui ha lavorato, Gianluigi Gabetti (soprannominato “il Dottore” dall’Avvocato Agnelli) e Sergio Marchionne prima di tutti. Un ricordo vivo, e una fantastica trasmissione di conoscenze per i partecipanti della EMF CFO Series, per ogni esperienza. All’IFI ricorda con ammirazione la capacità del Dottore di alleggerire le posizioni rischiose alla vigilia della crisi asiatica, e di tenere in liquidità il portafoglio nelle fasi peggiori (una ricetta per tutte le crisi: il CFO deve intervenire proattivamente e mettersi in grado di fare fronte a tutte le esigenze anche nel caso di chiusura di 12 mesi dei mercati). Del periodo con Marchionne ricorda le difficoltà finanziarie, ma soprattutto le sue incredibili doti di leadership: grande negoziatore, infaticabile lavoratore e persona costantemente attenta a sapere che cosa succedeva a tutti i livelli aziendali. Il periodo a UniCredit è stato contrassegnato dalla relazione con Sergio Ermotti prima e Jean Pierre Mustier dopo, che lo hanno sempre ispirato per il loro grande talento manageriale. L’esperienza attuale è la sfida che lo vede lavorare fianco a fianco con una storica conoscenza professionale, l’Amministratore Delegato Luigi Gubitosi, al quale riconosce, tra l’altro, un’incredibile capacità di trasformare business fortemente condizionati da legacy organizzative e culturali.

La pandemia e l’Italia: “Quale l’impatto della pandemia sull’Italia?” chiede Beltratti. “Non mi soffermo sugli aspetti generali, ma su quelli legati al mondo delle telecomunicazioni, per le quali l’uscita dal Covid19 rappresenta una straordinaria opportunità di crescita. L’Italia, ma soprattutto gli italiani, sono arrivati ad oggi con un certo ritardo materiale e culturale in tema di digitalizzazione, e la sperimentazione delle piattaforme di riunione a distanza ormai famigliare a molti anche nel nostro paese ci ha consentito di fare un enorme passo in avanti, almeno dal punto di vista della percezione del bisogno. E la Pubblica Amministrazione è centrale in questo, almeno stando all’esperienza inglese, che due decenni fa ha digitalizzato il settore pubblico e questo è diventato elemento trainante per tutte le aziende del settore privato. Ma non si può” continua il CFO “non ricordare l’esigenza di rinforzare l’infrastruttura, carente in varie zone del paese, non soltanto in alta montagna o in periferia, ma a volte anche nel centro delle metropoli”. “Il Recovery Plan è un elemento che ci potrà aiutare nel fare il necessario salto digitale? Sono sufficienti le risorse a disposizione?”. “La quantità di risorse è molto elevata” risponde Ronca senza esitazione “anche in confronto ai grandi piani del passato come il Piano Marshall. Il problema sarà quello di mettere a terra le varie risorse e trovare i modi migliori per spenderle in modo produttivo. La regolamentazione è molto importante: quando i prezzi della telefonia mobile sono troppo bassi si massimizza la quantità del traffico ma non si forniscono sufficienti incentivi per effettuare gli investimenti infrastrutturali, che sono assolutamente necessari per sostenere il traffico di qualità. Le telecomunicazioni hanno un ruolo centrale e trasversale a tutti i settori, pensiamo solo alle potenzialità offerte al turismo 2.0 in Italia con un uso appropriato della tecnologia.”

Finanza e sostenibilità. “Environment, Social, Governance e sostenibilità sono parole d’ordine in finanza e nel mondo corporate, ma siamo appena agli inizi. La finanza ha un interesse naturale verso tutto ciò che muove i prezzi degli asset, e abbiamo ormai evidenza che questo stia succedendo per le tematiche in questione. Il mondo corporate sta seguendo. TIM ad esempio segue con molta attenzione le opportunità della finanza verde, e ha recentemente emesso un green bond, e ottenuto un green loan, che consentiranno all’azienda di pagare cedole e interessi legati alla performance su certi indicatori ben definiti.” “Un grande esempio della rilevanza strategica della finanza” commenta l’Academic Director di EMF “la creazione di contratti finanziari legati alla performance ESG chiarisce a tutte le persone dell’azienda che l’attenzione alle tematiche di sostenibilità rappresenta un’opportunità per la creazione di una torta sociale che fornisce anche benefici privati. E in finanza l’allineamento degli interessi è la condizione necessaria per i buoni risultati per tutti gli stakeholder”.

Il CFO e la gestione aziendale: “Le aziende non devono sbagliare niente ma soprattutto non possono scrivere e firmare contratti senza comprenderli a fondo. A volte i contratti possono essere influenzati da eventi che sembrano impossibili, ma che poi accadono e possono modificare profondamente le sorti dei manager. Ricordo un episodio dei rapporti tra FIAT e GM in cui Marchionne seppe usare tutte le armi migliori di negoziazione per sfruttare un aspetto contrattuale che probabilmente on era stato del tutto compreso dalla controparte”. “Quali le armi moderne del CFO?”. “E’ un mix di vecchie competenze e di possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Occorre ad esempio comprendere a fondo il Financial Accounting, ma anche sapere usare perfettamente power point. La comunicazione è cruciale, e la capacità del CFO di entrare a contatto con gli investitori può essere rilevante persino per il pricing dei finanziamenti. Esistono tecnologie che monitorano in tempo reale i contenuti e il body language dei CFO e dei top manager nelle conference call di presentazione dei risultati, e il moderno CFO deve venire a patti con questa realtà, sfruttandola a suo vantaggio invece che subendola come una imposizione. Nella comunicazione esterna bisogna dare il numero giusto, non soffermarsi con troppo dettagli sui criteri di formazione del numero stesso. E, naturalmente, il buon CFO deve saper scegliere con cura il suo team”.

Quali consigli si sente di dare ai partecipanti dell’Executive Master in Finance? “Cambiare lavoro un certo numero di volte, ma non troppe, nella propria carriera professionale è estremamente utile. Vedere nuovi ambiti, settori e interagire con nuove persone apre la mente ed evita il rischio di fossilizzarsi all’interno della propria comfort zone. Iscriversi a un Master come EMF è un passo nella giusta direzione, che evidenzia la capacità dei partecipanti di capire che un’esperienza di questo tipo può essere determinante per il proprio futuro.” Ma forse il consiglio più interessante è stato dato in apertura, riflettendo sulla propria carriera professionale: “sa in ogni esperienza ho imparato qualcosa di significativo e utile. Mi sono divertito molto in tutte le esperienze sino ad oggi.”. E’ l’augurio rivolto ai partecipanti dell’Executive Master in Finance in questa straordinaria EMF CFO Series.



SDA Bocconi School of Management.

 

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