- Data inizio
- Durata
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- Lingua
- 14 ott 2024
- 3 giorni
- Class
- Italiano
L’utilizzo di piattaforme digitali di ultima generazione per la gestione dei servizi finanziari e assicurativi.
Più agile, più mirata, più trasparente. Sarà così la finanza del prossimo futuro, quella che uscirà dalla rivoluzione tecnologica in atto e ormai irreversibile. “Come la tecnologia sta cambiando il mondo, FinTech sta trasformando la finanza”: una dichiarazione che crea aspettative, quella di Andrea Beltratti, Academic Director di EMF – Executive Master in Finance, alla presentazione del FinTech Lab, nato dalla partnership tra SDA Bocconi e State Street. Aspettative che verranno raccolte in un ciclo di otto seminari, tenuti da guest speaker internazionali, che offriranno un’ampia panoramica sui principali temi del FinTech come le tecnologie emergenti legate ai servizi di robo-advisory nell’ambito della consulenza finanziaria, l’avvento dell’Internet of Things, la rilevanza dei big data, del machine learning e dell’artificial intelligence. L’evento di presentazione dell’iniziativa si è tenuto lo scorso 9 giugno a Milano all’interno degli Special Seminar organizzati da EMF.
Verso il nuovo mondo della finanza
Ma com’è normale in qualsiasi trasformazione epocale, le aspettative si accompagnano anche alle inquietudini, sia dei risparmiatori che degli operatori. La finanza non sarà più quella che abbiamo conosciuto finora, cambieranno le logiche, l’offerta, i canali. E all’uscita da un decennio a dir poco travagliato, è molto probabile che questo porti vantaggi generalizzati. Dipende dalla capacità di tutti i player di non lasciarsi disorientare dall’innovazione tecnologica e cogliere le grandi opportunità offerte dal FinTech.
Si stima che tra meno di 10 anni il settore finanziario dimezzerà il numero dei suoi dipendenti a livello globale, come ha ricordato Paolo Sironi della divisione Wealth Management and Investment Analytics di IBM, presente all’incontro. Al di là della dimensione umana del fenomeno, il dato fa capire chiaramente la portata del cambiamento che ci aspetta. Parallelamente, dopo la crisi finanziaria del 2008 e i suoi devastanti effetti, dal mercato dei prodotti finanziari emerge sempre più forte il bisogno di trasparenza, tanto più se si pensa ai livelli di complessità raggiunti da alcuni di questi prodotti. La trasparenza, unita alla semplificazione dell’accesso all’offerta finanziaria – ha ricordato ancora Sironi –, è oggi la carta vincente per ricostruire quel rapporto di fiducia tra il mondo finanziario e i risparmiatori che si è sfaldato nell’ultimo decennio. E in questo il FinTech può giocare un ruolo strategico.
Uniti si vince
La sfida è già partita. Negli ultimi 5 anni sono apparse sulla scena internazionale 750 startup FinTech con una raccolta di capitali complessiva che raggiunge quasi i 27 miliardi di dollari. Sono loro i nuovi player dei mercati finanziari che affrontano e si confrontano con i soggetti istituzionali, primi tra tutti le banche. Ma la vera sfida per queste ultime non è tanto quella di entrare in competizione con questi nuovi soggetti su un terreno sul quale con tutta probabilità si troverebbero ben presto in affanno, quanto quella di cogliere le possibilità di sinergie, collaborazione e finanche incorporazione, con evidenti vantaggi per entrambi gli attori. Le API (Application Program Interfaces) sempre più versatili e affidabili che queste aziende sono in grado di sviluppare possono diventare un punto di forza delle grandi realtà creditizie e finanziarie per compiere quella svolta decisiva in termini di apertura, agilità e trasparenza che il mercato richiede in modo sempre più pressante.
Lo confermano i rappresentanti di società di asset management presenti all’incontro come Angelo D’Alessandro, fondatore di Buddybank (UniCredit Group), e Massimo Mazzini, responsabile Marketing e Sviluppo commerciale di Eurizon Asset Management. Per loro stessa ammissione, le società che si occupano di gestione del risparmio scontano un certo ritardo digitale rispetto ad altri settori, ritardo che ora può essere recuperato a vantaggio sia della gestione che della distribuzione. “Le banche – ha ricordato Mazzini – dovrebbero utilizzare il FinTech per accelerare il processo di cambiamento del modello”, ponendo al centro del progetto il cliente e, indirettamente, il consulente quale “terminale” dell’istituzione nei confronti del cliente stesso.
Un laboratorio di nuova conoscenza
Da qui l’importanza di sviluppare tutte le potenzialità del FinTech che sta alla base dell’iniziativa avviata da SDA Bocconi e State Street con lo scopo di supportare i partecipanti di EMF nell’esplorazione di questo campo di ricerca. “Ogni giorno nel mondo viene creata una enorme quantità di dati e informazioni, che possono essere utilizzati in modo concreto e intelligente”, ha commentato Danilo Verdecanna, Country Manager di State Street Global Advisors. “Siamo orgogliosi di poter contribuire alla formazione di specialisti in questo ambito, grazie anche a un partner di eccellenza come SDA Bocconi School of Management”.
“La filosofia formativa dell’Executive Master in Finance si basa sulla combinazione tra metodi rigorosi e applicazioni interessanti, con l'obiettivo di trasformare la conoscenza in azione”, ha aggiunto Andrea Beltratti,“e il FinTech è un esempio ideale per applicare tale filosofia: è un fenomeno nuovo e rilevante, in grado di cambiare i modelli di business dell’intero settore finanziario. Per i partecipanti del nostro Master questa sarà una grande opportunità di accrescere la propria conoscenza in materia grazie ad alcuni dei protagonisti di questo grande cambiamento”.
SDA Bocconi School of Management
L’utilizzo di piattaforme digitali di ultima generazione per la gestione dei servizi finanziari e assicurativi.
Strumenti per gestire le controversie tra gli intermediari finanziari e la loro clientela.
Per fornire logiche e principi per definire il modello di controllo aziendale e strumenti di analisi statistica a supporto delle previsioni e dei processi decisionali