
- Data inizio
- Durata
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- Lingua
- 5 mag 2025
- 6 giorni
- Class
- Italiano
Progettare strategie di marketing efficaci integrando l'approccio tradizionale e quello digital per valorizzare e personalizzare l'esperienza del cliente.
In mercati in cui il consumatore risulta sempre più influenzato da smartphone e da altre nuove appendici neurali, si assiste ad una sua trasformazione in utente iper-connesso, con una richiesta di maggiore istantaneità, facilità d'uso, personalizzazione, collaborazione, condivisione e responsabilità. Queste ultime rappresentano importanti sfide per l’industria, tant’è che le stesse attività industriali e digitali si sono gradualmente “ibridizzate” attraverso robotizzazione, intelligenza artificiale, automazione e così via, conducendo verso ciò che è stato denominato “Smart manufacturing: the rise of the machines” (Report GP Bullhound, 2019) o, più semplicemente, Industria 4.0 per rispondere alle aspirazioni di una domanda sempre più “importata” dalla sfera digitale.
Alla fine del Ventesimo secolo, rompendo con il “Fordismo” (produzione in catena di montaggio, divisione del lavoro ed efficienza produttiva in grado di soddisfare la domanda di massa), si è assistito all’arrivo del “Toyotismo” (meglio noto come lean manufacturing), ispirato alla struttura organizzativa della casa automobilistica Toyota. Sul cliente finale, posto al centro di tutti i processi interni, si concentravano alcuni approcci gestionali complementari (just-in-time (JIT), do-it-right-the -first-time (DRIFT) e partecipazione) rivolti a customer satisfaction, personalizzazione, partecipation e così via, cui l’intera fabbrica era indirizzata. Il Toyotismo, benché ancora rilevante all’interno di molte industrie è stato messo in crisi dall’ “iper” (una licenza poetica per sintetizzare): iper-connettività, iper-progresso (il progresso esponenziale), iper-concentrazione e, infine, iper-PSS (Product Service System), connesso alla crescente servitization, in cui l’offerta è costituita da un insieme integrato di prodotti e servizi interdipendenti, sviluppati con particolare attenzione alla specifica domanda del cliente.
Ed è proprio qui che si inserisce il Teslismo!
Fonte di ispirazione: un libro
Tesla è un’azienda automobilistica fondata nel 2003 da un gruppo di ingegneri della Silicon Valley (Martin Eberhard, Marc Tarpenning, Elon Musk, JB Straubel, Ian Wright), che produce auto elettriche. Il corporate brand name è in omaggio a Nikola Tesla che nel 1888 brevettò il motore a induzione con corrente alternata. L’azienda, quotata dal 2010 al Nasdaq, dal 2008 ha come CEO Elon Musk. Nel 2015 Tesla ha ottenuto da Forbes l’Award come azienda più innovativa al mondo.
Per Tesla il 2020 è stato un anno da sogno, nonostante le criticità legate alla pandemia in atto. Il brand ha comunicato i risultati finanziari del quarto trimestre 2020: ricavi pari a 10,74 miliardi di dollari (+46% rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente), utile netto di 270 milioni di dollari (vs. 105 contabilizzati nel quarto trimestre del 2019); le vendite di auto consegnate hanno raggiunto le 500.000 unità, con un incremento del 28% su base annua (in Usa l’incremento è stato di circa il 10% versus Cina di quasi il 200%, in cui è entrata a regime la fabbrica di Shanghai) con una previsione di 750.000 vetture per il 2021 (+50% rispetto al 2020).
Nonostante rumors e sentiment molto polarizzati circa il potenziale del brand, nel 2020 il titolo è cresciuto del 542% ed è stato inserito nel prestigioso indice dello S&P500, rendendo il suo CEO l’uomo più ricco del mondo.
Non c'è dubbio che Tesla abbia spostato l'industria automobilistica verso i veicoli elettrici e abbia ottenuto ricavi in costante crescita, rendendola il brand automobilistico più performante in termini di rendimento totale, crescita delle vendite e valore per gli azionisti a lungo termine. Sicuramente, c'è un metodo per quella che a tanti sembra una follia.
Tesla viene oggi identificata come l’azienda che è stata in grado di raggiungere un alto livello di ibridazione tra DNA digitale e industriale, tanto da divenire “fonte di ispirazione” per tutte quelle aziende che intendono affrontare le sfide della quarta rivoluzione industriale: Industria 4.0.
Tesla è uno di quei brand che attirano tanto disprezzo ma anche tanta adorazione: brand lover versus brand hater. I contrasti che avvicinano!
Tesla si rivolge a un mercato premium, con una strategia che si è concentrata sin da subito su un obiettivo unico: la trasformazione dell'industria automobilistica nel suo insieme, attraverso un vero e proprio sistema che integrasse esterno e interno con un sistema centrale incentrato sulla capacità di apprendimento rapido di persone e macchine. Potrebbe sembrare scontato, oggi, ma questo sistema è stato portato avanti sin dalla sua fondazione, attraverso azioni, programmi, progetti, prodotti e persone, non da ultimo, lo stesso CEO!
Così come affermato da alcuni ricercatori (Furr e Dyer, 2020) “sotto la superficie turbolenta, la strategia di Tesla offre lezioni per qualsiasi brand che voglia innovare”. Tesla sconvolge l'industria automobilistica creando molti pezzi innovativi che si incastrano. Le sue strategie di branding, produzione, vendita e tecnologia sono notevolmente differenti da quelle dei suoi concorrenti.
Ecco alcune evidenze per cavalcare il Teslismo:
Tesla, i suoi principi (7 quelli identificati: Iper-produzione, Integrazione incrociata, Ibridazione software, Traction tentacolare, Storymaking, Leadership da start-up, Machine Learning & Apprendimento umano), divenuti ormai i pillar di approcci innovativi al business, e il suo stravagante, e talvolta irregolare, innovatore Elon Musk hanno capovolto l'industria. Tutto ciò ha mostrato un nuovo modo per avere successo e sostenibilità nel Ventunesimo secolo, segnando un “modello per l'innovazione futura”: il Teslismo!
Attenzione, però, il Teslismo non può essere seguito ciecamente, è necessario comprenderlo per esserne ispirati e adattarlo al proprio brand. O, come racconta lo stesso Womak (professore alla HBS e autore del noto libro, The machine that changed the world, che ha letteralmente cambiato la storia e la comprensione del business automobilistico), Toyotismo e Teslismo dovrebbero e potrebbero convivere, andando un po’ oltre la "semplice" reciproca ammirazione.