
- Data inizio
- Durata
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- 18 giu 2025
- 3 giorni
- Class
- Italiano
L’obiettivo principale del corso è quello di dare indicazioni e di offrire strumenti metodologici idonei a poter svolgere in chiave strategica la funzione di project manager.
L’intervento del Presidente Draghi all'inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti è una richiesta di cambiamento di rotta nella relazione tra controllori e controllati: dall’antagonismo alla collaborazione, dalla diffidenza alla fiducia. Ed è proprio il tema della fiducia ad ispirare questo post: stiamo assistendo ad una inaspettata inversione di rotta? Come cogliere questa preziosa finestra di opportunità?
“Mai nella storia dell’UE, i governi avevano tassato i loro cittadini per dare il provente di questa tassazione ai cittadini di altri Paesi dell’Unione. È avvenuto con i trasferimenti a fondo perduto stabiliti dal Next Generation. Si tratta di una straordinaria prova di fiducia reciproca che, se validata da scelte oneste ed efficaci, potrà un giorno sfociare nella creazione di un bilancio europeo comune da cui dovrebbero trarre maggior beneficio proprio i Paesi più fragili dell’Unione. (…) Due sono le parole chiave di questa relazione: fiducia e responsabilità.” (Draghi, Intervento del Presidente Draghi all'inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, Venerdì, 19 Febbraio 2021)
Fiducia, quindi, tra comunità nazionali dentro lo spazio europeo. Fiducia delle istituzioni nazionali verso quelle europee e vice versa. Ma anche fiducia tra istituzioni nazionali: centrali e locali, pubbliche e private, del mondo produttivo e di quello del welfare. La fiducia potrebbe essere la risorsa chiave da mettere in campo e coltivare in questo tempo trasformativo. E forse questo è il momento propizio per farlo.
Di fiducia ce n’è più di prima, a giudicare dagli esiti dell’ultimo rapporto Edelman Trust Barometer (2021), che misura annualmente da 20 anni la fiducia dei cittadini in 28 grandi paesi verso quattro gruppi di istituzioni cardine: pubbliche (‘Government’); imprese (‘Business’); terzo settore (‘NGOs’); mezzi di informazione (‘Media’). La crisi pandemica, infatti, è stata uno stress test globale, che ha permeato ogni settore della vita economica e sociale. Le rilevazioni effettuate nel corso del 2020 hanno mostrato un trend convergente nei paesi analizzati: a maggio, ovvero alla fine della prima grande ondata, si è registrato un picco di fiducia traversale ai quattro cluster. Ma non era che una bolla, destinata a scoppiare poco dopo: le rilevazioni della fine dell’anno, infatti, mostrano la fine di questo slancio (con Cina e USA a guidare la curva a U rovesciata del Trust nell’anno passato). Stringendo il campo sulle istituzioni pubbliche, sebbene siano globalmente considerate un po’ più etiche e competenti rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente, alla fine del 2020 disperdono questo capitale più velocemente delle imprese (mentre i media sono, non sorprendentemente, l’istituzione in assoluto più discreditata nell’anno della “infodemia”).
Non ovunque, però. Tra i Paesi che mostrano una apprezzabile tenuta di fiducia verso le istituzioni pubbliche spiccano Germania, Francia e Italia. Nell’Europa storicamente segnata da atteggiamenti di grande scetticismo la bolla deve ancora scoppiare, oppure siamo di fronte ad un’inversione stabile di tendenza? Difficile a dirsi, forse un pezzo della risposta è ancora da scrivere e dipenderà da come il nuovo patto europeo, sancito dal Next Generation EU, saprà offrire opportunità reali di uscita dalla crisi sanitaria, economica e sociale. Insomma, da come questa fiducia sarà corrisposta da altrettanta responsabilità.
Di quali istituzioni pubbliche ci fidiamo di più in Italia? I dati Demos 2021 ci dicono che nell’anno della pandemia tutte le principali istituzioni sociali crescono in credibilità, tranne tre: forze dell’ordine (che perdono 4 punti, ma restano in testa), scuola (-2, ma ancora nella fascia alta) e partiti, stabilmente fanalino di coda nella lista misurata. Con riferimento alle istituzioni pubbliche, Comune, Regione, Stato e Parlamento registrano saldi tra +5 e +11 punti percentuali. Una nuova e preziosa linea di credito. Ma non basta. Sarebbe interessante capire, infatti, se e come varia la fiducia non solo nel rapporto tra cittadini e PA, ma tra istituzioni pubbliche stesse, i cui dipendenti, a loro volta, sembrano fidarsi poco delle istituzioni di controllo e della magistratura amministrativa e contabile. Questo è evidente nelle forme di burocrazia difensiva: comportamenti di dirigenti e funzionari volti a tutelare, più che l’interesse pubblico, se stessi da eventuali rischi, più o meno sovrastimati, di finire in tribunale. Questo fenomeno richiede di essere letto sotto una doppia luce: se da un lato è il sintomo di una certa perdita del senso di missione dell’azione pubblica (e forse anche di un deficit di competenze amministrative di chi scrive le norme e/o di chi le applica?), dall’altro indica una preoccupante diffidenza nella capacità di discernimento degli organi di controllo e giurisdizionali, implicitamente ritenuti incapaci di riconoscere la differenza tra una decisione non conforme alla norma da una decisione non conformista.
Infine, sarebbe utile misurare non solo la fiducia dei cittadini verso le istituzioni pubbliche, ma delle istituzioni pubbliche (dirigenti e soggetti pubblici in senso lato) verso l’esterno, operatori economici in testa. Tra i dati più interessanti del già citato rapporto Edelman 2021, colpisce uno: a livello globale il Business guadagna in considerazione rispetto allo scorso anno, quando veniva ancora giudicato poco etico e poco competente, forse anche grazie alla ritrovata consapevolezza del ruolo che il mondo produttivo può giocare per la soluzione ai gradi problemi globali, come nel campo della ricerca medica. Stringendo il focus sull’Italia, le imprese sono oggi le istituzioni sociali considerate più affidabili, in primo luogo perché considerate le più competenti. Quanto le norme e le pratiche di collaborazione tra pubblico e privato sono allineate a questo sentiment? Quanto, invece, non abbiamo definito il campo da gioco come se la patologia del comportamento truffaldino di pochi operatori economici fosse la regola?
Come ha detto Draghi al suo discorso in Corte dei Conti, le contrapposizioni tra istituzioni (così come tra pubblico e privato) sono un gioco a somma negativa, mentre la collaborazione produce effetti moltiplicatori. E visto che la collaborazione si basa sulla fiducia, se oggi ne circola un po’ di più, forse occorre non sprecare questa occasione. E non deluderla.