
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 15 Mag 2025
- 4,5 giorni
- Class
- Italiano
Acquisire modelli di lettura e analisi del cambiamento in azienda e proporre metodologie di intervento per trasformare le visioni strategiche in risultati concreti.
Loro Piana è nata dall’attività dell’omonima famiglia, impegnata nel commercio di tessuti di lana dalla seconda metà dell’Ottocento, e oggi fa parte del Gruppo LVMH, leader nei prodotti di lusso e di alta gamma presente in tutti i principali mercati nel mondo. Prima della costituzione del progetto «Polo Circolabile» nel 2014-2015 il tema della disabilità in azienda era affrontato con reticenza e in modo reattivo: quando l’azienda era al di sotto della quota di lavoratori con disabilità stabilita dalla legge 68/99, l’ufficio del personale si attivava per assumere persone principalmente nei reparti produttivi, dove si individuavano attività ausiliarie elementari. Inoltre il processo era indirizzato a reclutare lavoratori che, per carattere e modello di comportamento, potessero essere inseriti senza creare troppe dissonanze nel gruppo di lavoro. L’approccio dettato dall’urgenza della «copertura» rendeva a volte difficile costruire un match efficace tra il candidato e la posizione; per questo si sono create alcune situazioni di insoddisfazione e un sentimento diffuso di diffidenza ed estraneità nei confronti della disabilità.
Il progetto «Polo Circolabile» ha consentito di modificare l’approccio e affrontare le resistenze dell’organizzazione all’inserimento e all’inclusione dei lavoratori con disabilità.
I numeri del caso
Il progetto è stato fortemente voluto dalla dott.ssa Cecilia Cerra, che per sensibilità personale (è madre di un ragazzo con disabilità) e capacità professionale ha dato avvio al progetto con l’obiettivo di promuovere un cambiamento culturale sul tema della disabilità nella sua azienda.
Inizialmente sono state organizzate due giornate di volontariato aziendale in collaborazione con l’associazione Special Olympics e con il Gruppo LVMH per stimolare i lavoratori di Loro Piana a confrontarsi con persone con disabilità in attività sportive e a raccontare le proprie esperienze di malattia o di disabilità temporanea. Questi due eventi hanno permesso di realizzare il video Close to Me, strumento di comunicazione interna che ha contribuito a costruire le premesse culturali per il progetto.
Il Polo è innanzitutto uno spazio di lavoro artigianale, integrato nell’azienda, nel quale alcuni lavoratori con disabilità, appartenenti alla cooperativa Orso Blu e all’associazione Special Olympics, lavorano tessuti e svolgono attività che in precedenza erano esternalizzate. Il ruolo della cooperativa, e in particolare di Francesca Vincio, Presidente dell’associazione, è stato centrale per la costituzione del Polo e il suo sviluppo in Loro Piana. Il progetto si è evoluto su diversi fronti.
In primo luogo, in termini spaziali: inizialmente, infatti, i lavoratori del Polo erano collocati in un grande salone che in genere veniva usato per simulare l’organizzazione di un negozio e quindi periodicamente doveva essere liberato; successivamente, su decisione dell’azienda, e per ovviare a questo problema, è stato loro assegnato un open space fisso con scrivanie all’interno del reparto uomo. Questo ha significato una maggiore stabilità, e un cambio nella relazione tra persone con disabilità e dipendenti. Infatti, i dipendenti di Loro Piana hanno potuto frequentare quotidianamente i lavoratori del Polo e apprezzare non solo le loro competenze tecniche e manuali ma anche il loro impegno e la loro dedizione al lavoro.
In secondo luogo, si sono evolute le attività portate avanti dai lavoratori del Polo, che hanno cominciato creando oggetti da materiali di recupero per particolari occasioni e togliendo le etichette ai capi invenduti per prepararli alla donazione ad associazioni del terzo settore. Una delle nuove attività è stata creare un dono natalizio per i dipendenti: con materiali di scarto i lavoratori del Polo hanno prodotto un segnalibro che, oltre a essere stato molto apprezzato, ha contribuito a diffondere una rinnovata percezione nei confronti dei lavoratori con disabilità, non più e non solo visti come impiegabili per mansioni residuali e ordinarie. Si sono poi aggiunte altre attività come l’organizzazione dell’archivio digitale, un progetto centrale per l’azienda che aveva bisogno di digitalizzare il suo patrimonio di 5.000 capi fisici.
L’obiettivo finale è non solo creare un «Hub Sociale» dove si svolgano attività di reverse-mentoring per agevolare lo scambio di competenze e di attività con le altre divisioni, ma anche legittimarlo come una vera e propria divisione organizzativa autonoma.
Per raggiungere questo traguardo un primo passo è stato fatto con la creazione di un’identità visuale e un logo, in modo da poter creare vere e proprie etichette da apporre sui manufatti realizzati all’interno del Polo per identificare e sponsorizzare internamente all’azienda e sul mercato il progetto di inclusione lavorativa. Inoltre l’associazione ISNET ha realizzato una prima stima dell’impatto sociale del progetto: oltre ai vantaggi legati al clima e alla motivazione dei dipendenti, è stato rilevato che ogni euro investito nel progetto ha generato un ROI di 2,19 euro.
Il Polo potrebbe essere considerato una forma di segregazione delle persone con disabilità. Le persone sono isolate spazialmente, hanno un loro «ufficio» dentro le mura di Loro Piana, ma non sono a tutti gli effetti dei lavoratori di Loro Piana. Pur essendo dentro l’organizzazione, rimangono comunque degli outsider, sia perché sono parte di una cooperativa sia perché occupano uno spazio fisico interno ma indipendente dal resto dell’organizzazione. Questo implica una riflessione sul futuro del Polo come entità a sé e sulla posizione dei lavoratori con disabilità in azienda.
Sottolineato questo limite, la costituzione del Polo ha d’altra parte contribuito a un cambio di prospettiva sul tema della disabilità, innescando un processo positivo a tutti i livelli, sia in relazione ai processi HR (per esempio, in fase di selezione è stato definito un protocollo di recruiting e si è lavorato sul linguaggio degli annunci per evitare stereotipi e pregiudizi, collaborando con fornitori esterni) sia in relazione alla cultura organizzativa (per esempio favorendo attività di formazione e sensibilizzazione dei dipendenti).
Gli obiettivi per rafforzare il progetto in futuro sono diversi: redigere un bilancio al pari di tutte le altre funzioni, fare un’analisi di impatto sociale per comunicare quali siano i benefici che questa realtà può apportare al territorio, rafforzare la comunicazione esterna e consolidare ulteriormente il progetto dal punto di vista organizzativo, diffondendo le competenze maturate grazie alla presenza del Polo in azienda.