
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 15 Mag 2025
- 4,5 giorni
- Class
- Italiano
Acquisire modelli di lettura e analisi del cambiamento in azienda e proporre metodologie di intervento per trasformare le visioni strategiche in risultati concreti.
La scelta dei collaboratori e delle persone che compongo un team è un passaggio cruciale per ogni organizzazione. Da questa dipendono in larga parte gli esiti dei progetti lavorativi, la fluidità dei processi aziendali, ma anche la qualità della vita d’ufficio e delle relazioni interpersonali tra colleghi. Proprio per questi motivi, è fondamentale che le imprese definiscano le caratteristiche adatte e le modalità più corrette per arrivare a individuare le persone giuste. Ma chi è e come si identifica la «persona giusta»? Quali caratteristiche deve possedere in termine di competenze e di comportamento? E quali sono le doti maggiormente richieste dalle organizzazioni?
Partendo dall’assunto secondo il quale le imprese vanno alla ricerca delle persone giuste per fare innovazione tramite progetti e che lavorare per progetti dipende fortemente dalle caratteristiche delle persone, una recente ricerca ha cercato di definire, da un lato, le caratteristiche di queste persone, dall’altro, di elaborare un metodo per comprendere se, in una data organizzazione, esistano persone dotate di queste qualità e le modalità per svilupparle e valorizzarle.
Lo studio ha dunque mostrato come sia possibile accompagnare le imprese nella definizione e nella scelta delle persone per la realizzazione dei progetti e creare un contesto organizzativo (decisionale e operativo) favorevole alla loro azione.
Se è vero che in molti contesti organizzativi non si predispongono le condizioni e i meccanismi favorevoli al lavorare per progetti – e questo avviene perché manager e decisori non possiedono le caratteristiche per farlo, sia in termini di conoscenze sia in termini di consapevolezza – risulta tuttavia evidente come le organizzazioni che pensano e operano per progetti, e con al centro le persone a cui questi sono assegnati, sono maggiormente performanti rispetto a quelle che non lo fanno.
Attraverso un approccio sia qualitativo sia quantitativo si è giunti alla definizione delle competenze richieste dalle aziende alle persone incaricate di organizzare il progetto o di quelle che devono creare le condizioni di contesto affinché questo venga realizzato. Definiamo «persona giusta» colui o colei che possiede le skill e i comportamenti corretti per assumere un ruolo in un determinato contesto, sia in termini di realizzazione di una mansione sia per capacità decisionali (questa persona giusta può essere un project manager, un membro della direzione aziendale, il responsabile di un’area ecc.).
Le competenze maggiormente richieste sono di due tipologie. Da un lato ci sono quelle di natura tecnico-professionale, che si dividono in specifiche di progetto, cioè connesse all’impiego di metodologie e strumenti tecnici o tipici del project management, e in trasversali, connesse all’impiego di metodi e strumenti che accomunano più aree funzionali e ruoli simili. In quest’area risulta fondamentale la visione d’insieme e la capacità di andare alla sostanza delle cose, nonché saper individuare e gestire le opportunità, rendere fluide e scorrevoli le diverse fasi progettuali, utilizzare strumenti via via differenti per affinare il progetto.
Le competenze trasversali possono essere di natura cognitiva – e hanno a che fare con l’abilità di raccogliere informazioni relative al proprio ambiente, per poi analizzarle, trasformarle e utilizzarle per agire nel mondo circostante – o relazionale e inerenti al sé. In questo secondo caso, riguardano le conoscenze, capacità e abilità correlate a dinamiche soggettive e interpersonali: dalla consapevolezza del proprio stato emotivo alla fiducia in se stessi; dalla gestione delle emozioni allo spirito di adattabilità; dall’empatia all’orientamento al cliente, passando per le capacità di influenzare il potenziale degli altri o quella di lavorare in gruppo. Il ruolo da motivatore, per se stesso e per altri, ma anche di gestore delle relazioni del gruppo, è di fondamentale importanza per quest’area. Il leader di progetto risulta il centro dell’azione e il riferimento stabile e costante per il proprio team.
Dallo studio emerge, inoltre, l’importanza della dimensione etico-valoriale della persona. Pur non essendo classificabili come competenza da possedere, il senso di responsabilità, l’integrità, l’onestà, la correttezza e il rispetto delle regole rappresentano i presupposti fondamentali per un corretto agire all’interno dell’organizzazione, caratteri molto apprezzati e ricercati in ogni azienda.
La pandemia Covid-19 avrà forti conseguenze anche sull’organizzazione del lavoro, primariamente sulle modalità di svolgimento di moltissime funzioni aziendali.
Il simil smart working a cui il virus ci ha costretti dall’oggi al domani, e che molti osservatori hanno frettolosamente riconosciuto come panacea per ogni organizzazione, è stato un semplice trasportare modalità e procedure di lavoro da una stanza dell’ufficio a una privata, senza modificare quasi alcunché dei compiti assegnati al dipendente. In sostanza, si è replicato con l’aiuto della tecnologia un mondo lavorativo molto simile rispetto a quello tradizionale, con l’unica differenza di non essere in prossimità con capi e colleghi.
Le organizzazioni saranno dunque chiamate a dare un senso diverso, davvero «intelligente», alle modalità lavorative che si sono imposte e che perdureranno nei prossimi tempi. In tal senso:
Ciò che colpisce è che, per poter funzionare, il vero smart working richiederà l’identificazione di persone giuste, con un mindset fortemente caratterizzato al pensare per progetti.