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Web, Brand e Geografia (in chiaro e scuro)

La mappa di seguito riportata https://www.halcyonmaps.com/#/map-of-the-internet-2021/è una rappresentazione - ispirata alla progettazione delle mappe storiche e alla "mappa delle comunità online" di Randall Munroe - che intende visualizzare lo stato attuale del World Wide Web e collocare al suo interno i siti Web più popolari.

La Mappa di Internet nel 2021

Questa raffigurazione riesce a cogliere una serie di aspetti connessi alla sua caratterizzazione e categorizzazione secondo un approccio “geo-politico”, considerando i rapporti tra geografia (analisi delle posizioni spaziali degli “stati” e dell’accessibilità per vie marittime e/o terrestri) e relazioni tra stati e continenti in un mondo globale, i cui confini e i bordi colorati rappresentano il brand o l'interfaccia utente di un sito web. La dimensione di ciascun territorio, ritratto nella mappa, si basa sulla classifica del traffico-medio (della richiesta) delle web property o dei brand dei siti all’interno della fonte Alexa. Quest’ultima è un sistema di intelligenza artificiale (basato su cloud) e di assistenza vocale, integrabile in speaker e altri dispositivi smart che, interpretando il linguaggio naturale, riesce ad interagire con l’uomo. I brand dei siti possiedono, quindi, awareness e resiedono nella mente degli utenti, tanto da poter essere “richiamati”, verbalizzati e richiesti dalle persone attraverso Alexa.

 

Per rendere tangibile il “mondo internet”, osservando questo insieme vasto, complesso e costantemente “in divenire” dei siti web nel globo, è stato necessario considerare un arco temporale - da gennaio 2020 a gennaio 2021 – e classificare il valore medio annuo del traffico web di Alexa. Se vado indietro con la memoria, anche non di molti anni, ricordo che per mostrare quanto e come si stesse evolvendo il “mondo www”, si mostrava quanto si fosse sviluppata la numerosità dei siti, all’interno del globo terrestre, e la curva della relativa crescita mostrava tassi di sviluppo sovente oltre al double-digit!

 

Non desta meraviglia il riferimento temporale. Infatti, basta riflettere sul fatto che nei prossimi anni, la popolarità di alcuni brand dei siti potrebbe cambiare gradualmente o essere offuscata e, quindi, i “più vecchi” potrebbero scomparire, essere “chiusi”, essere soppressi, facendone apparire di nuovi.

Paradossalmente, è inimmaginabile una tale situazione all’interno di una mappa geografica che richiede ere o secoli affinché paesi, continenti o aree scompaiano!

Ed è in ciò che risiede il paradosso della mappa “mondo web”, rendendola così intrigante.

Surface e Dark Web

All’interno della mappa vengono rappresentati, oltre al Surface Web (siti web indicizzati dai motori di ricerca e facilmente accessibili utilizzando i browser standard) anche il Dark Web, collocato nella parte più bassa e all'estremo sud di tale raffigurazione.

 

Il Dark Web – la più profonda, oscura e nascosta delle tre stratificazioni del Web (Surface, Deep e Dark) – con il suo nome evocativo oltre ad essere “privata” (come il Deep Web) consiste in domini all’interno della Darknet (reti specifiche e chiuse) irraggiungibili dai normali browser ma solo attraverso software specifici come, ad esempio, il Tor Browser (The-Onion-Router, per accedere in modo anonimo al Dark Web). La maggior parte – se non la totalità - dell’offerta del Dark Web è formata da contenuti illegali (non ho bisogno di citarli!), i cui scambi “commerciali” avvengono solitamente in cryptovaluta. Il Dark Web è anche un luogo in cui dissidenti e informatori possono condividere informazioni in modo anonimo. Nei paesi con una sorveglianza Internet restrittiva, il Dark Web parrebbe l'unico spazio per esprimere in modo sicuro critiche contro il governo o altre entità potenti, il whistleblowing (segnalazioni alle autorità di situazioni sospette) e l’attivismo.

Lo spazio, il Paese e la categorizzazione dei siti web “a portata di mappa”

L’immenso Web viene rappresentato con Paesi distinti e raggruppati insieme ad altri appartenenti alla medesima categoria; ad esempio, si possono ritrovare i siti-brand dedicati all’informazione (CNN, BCC, etc), i motori di ricerca (Google), i social media per il networking (YouTube, Instagram, ecc.), i marketplace per l’e-commerce (Alibaba, Amazon, ecc.), siti di intrattenimento, di condivisione di file e così via. Al centro della mappa si ritrovano gli internet service provider (ISP) e i browser web (programmi necessari per poter recuperare, presentare e navigare le risorse su Internet come, ad esempio, testi, video, canzoni, immagini attraverso un apposito URL come www.sdabocconi.it), che costituiscono la vera “spina dorsale” di Internet.

 

 

Non sorprende che tra i primi 50 siti web riportati nella mappa, la maggior parte siano piattaforme di social network, motori di ricerca o marketplace online; i primi due siti web più popolari sono Google e YouTube, che divengono quasi dei continenti per la loro dimensione, versus il sito web del New York Times (NYtimes.com) che possiede una piccola area e si colloca nella novantanovesima posizione. Il terzo sito web della classifica è Tmall, una piattaforma di e-commerce cinese, di proprietà di Alibaba Group. Si concentra sulle transazioni Business-to-Consumer (B2C) e si è affermato come il sito di e-commerce più popolare in Cina: nel primo trimestre del 2021, Tmall ha rappresentato oltre il 50% delle transazioni online B2C cinesi.

 

Le bandierine, affiancate a URL e brand-name dei siti, evidenziano non solo il proliferare di ecosistemi domestici indipendenti, come nel caso della Cina con siti web di tutti i tipi (Weibo, Baidu, Tmall e QQ) - alcuni dei quali sono cresciuti fino a rivaleggiare anche con siti come Google o Facebook per numero di visitatori e attività - ma anche di fiorenti siti nazionali e social network specifici per il singolo Paese (nel caso di Iran, Russia, Giappone, India, Indonesia, Corea del Sud). In Cina, poi, nell'ultimo decennio, la base di utenti Internet locale è cresciuta rapidamente nonostante il blocco governativo dei principali siti internazionali come Google, Youtube e Facebook. Tuttavia la loro presenza al di fuori della Cina continentale è quasi inesistente, soprattutto per ragioni linguistiche e culturali.

 

Inoltre, ulteriori dettagli per una visione più approfondita che rispecchi funzionalità, servizi forniti dai siti Web, sezioni, categorie dei contenuti e i diversi creatori di questi ultimi, sono inseriti come città e/o province (ben oltre diecimila). I fondatori e i CEO dei siti sono rappresentati come capitali, mentre le celebrity o gli utenti più popolari dei social network si possono ritrovare all’interno dei “regni dei social” (es. in Youtube, Facebook o Twitter). Montagne, colline, mari e valli rappresentano l'ampia varietà degli aspetti di Internet (cultura, informatizzazione necessaria, ecc) e quasi un centinaio tra i più importanti pionieri di Internet e dell'informatica sono presenti sulla mappa con i nomi di creste sottomarine.

Questa mappa e Internet illustrano come esistano tanti posti da esplorare, interessante pensare a quali tra questi Paesi attirino la nostra attenzione.

...sono ancora moltissime le traiettorie inesplorate.

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