
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 21 mag 2025
- 3 giorni
- Class
- Italiano
Definire e sviluppare strategie di mercato vincenti in contesti ipercompetitivi e iperconnessi, rafforzando creatività e metodi di analisi della domanda.
Non mi soffermerò a descrivere i risultati e i successi legati a due importantissimi “momenti italiani” svoltisi in questi giorni, come la sessantesima edizione del Salone del Mobile (6-12 giugno 2022; la prima edizione nel 1961) - da cui è gemmata e si è innestata la Milano Design Week - e la centoduesima di Pitti Immagine Uomo (14-17 giugno 2022; rassegna semestrale la cui prima edizione risale al settembre 1972), città diverse: Milano la prima, Firenze la seconda. Rimando ai siti delle manifestazioni, alla stampa giornalistica e agli “speciali” dedicati alle manifestazioni, nonché alle notizie diffuse dai comuni e non solo…che descrivono ampiamente ciò che tali manifestazioni sono state, volevano essere e hanno lasciato a livello internazionale e, soprattutto, nel post-pandemia. Queste manifestazioni, ormai da tempo, sono divenute eventi collettivi bandiera del territorio, di competenze, di tecnologia e cultura, nonché contenitori sempre più aperti perché “attrattori e propulsori”, nel territorio nazionale, per aziende, brand, istituzioni (es. scuole e università), persone, visitatori, espositori, ricercatori, progettisti, designer, creatori, artisti, spettatori, curiosi, etc. etc. nazionali e internazionali in logica di scambio relazionale, sociale e human-centric. Insomma, dei veri e propri brand o meta-brand che promuovono scambio di saperi ed esperienze, interazioni tecniche e umane, partecipazione sempre più collettiva tra numerosi e diversissimi pubblici.
Il Salone del Mobile nel corso del tempo, in linea con gli inevitabili sviluppi socio-economico-culturali, ha inglobato ulteriori eventi, luoghi e territori – “dentro” e “fuori” – con FuoriSalone, centri espositivi “collaterali” e specializzati per specifiche category, con dislocazioni in aree centrali e non o all’interno di rioni e zone di periferia “dedicate” ai temi evocativi che sottolineino i trend e attribuiscano l’imprinting a grandi o piccoli incontri, situazioni, momenti e occasioni “dal di dentro” o “al di fuori” (es. “Sostenibilità”, “Tra spazio e tempo”, “Re-generazione”, etc..).
Il titolo dice già tutto…in quanto esplicita la motivazione per cui Luxy ha attratto la mia attenzione!
Non ero alla ricerca di talenti, ma durante il Salone del Mobile e il FuoriSalone della Milano Design Week, ho “incontrato” questo brand, scoprendone origini e apprezzandone il processo di brand building.
Luxy è un brand veneto, “made in Italy” (anno di fondazione 1976) con un significativo radicamento territoriale, ad indicare la forte tradizione manifatturiera tipica della terra d’origine e la connessa abilità di trasferirla nell’identità di marca.
Il design per Luxy è una disciplina in parte tecnica e scientifica, in parte sociologica e umanistica, divenuta un anello di congiunzione tra ingegneria e arte, invenzione e stile, produzione e mercato. Luxy non confonde il design con la “magica” trasformazione del prodotto comune in oggetto esclusivo; lo declina attraverso la capacità di progettare, guardando avanti, avendo consapevolezza del presente e immaginando un futuro in cui realizzare le proprie idee.
Un concetto ben riposto all’interno della Design Week in cui design è la parola d’ordine (!).
Il brand si è da sempre dedicato a ricerca, progettazione e produzione di sedie, andando oltre il concetto di prodotto come puro strumento funzionale alle azioni quotidiane o elemento di arredo, in quanto la “sedia” Luxy ha cercato da sempre di coniugare design, artigianalità e moderne tecnologie. La progettazione di ciascuna sedia, orientata al cliente e alle sue esigenze, intende agire su benefici funzionali e emozionali quali: comfort, bellezza estetica, durabilità e “fantasia”, agendo sull’immagine di marca e facendo leva su associazioni, spesso complesse da spiegare al consumatore, e afferenti: artigianalità-tecnologia, innovazione-tradizione, creatività-sostenibilità. Obiettivi perseguiti attraverso l’applicazione del design thinking, non quale proprietà esclusiva dei designer, ma come “pratica, metodo, tecnica” provenienti dai processi di lavoro dei designer e incentrate sull'uomo, orientati alla risoluzione dei problemi delle persone, in modo creativo e innovativo.
Benché sovente per il brand building si ritenga fondamentale – quando non esclusiva - la comunicazione, nel caso di Luxy si è “giunti” alla comunicazione durante il Salone e il FuoriSalone, ma ancor prima il brand aveva iniziato la sua costruzione. Come? Tre le evidenze che concordano con quanto evidenziato sino ad ora.
a) Il Manifesto 20 che racchiude la “filosofia” e la dichiarazione identitaria di Luxy; una guida per riflettere in modo human-centric.
b) La sedia “delle idee” (una sedia disegnata per pensare: design thinking!), che l'artista Andrea Bianconi ha reinterpretato la sedia in modo “irriverente” con la frase “Sit Down To Have an Idea”. Essa è ormai iconica per Luxy ed è divenuta recentemente parte della collezione in serie limitata.
c) La sedia Silente, la prima sedia smart dal design inedito che integra la tecnologia hi-tech con design e arredamento, potenzialità tecnologiche e tecniche alla qualità della manifattura. Il nome è già una promessa e ricorda le magie di Harry Potter! Progettata e realizzata dalla collaborazione tra Luxy e Tangity (studio di design di NTT DATA Italia), presenta un active-sound-control (di NTT Sonority) incorporato nello schienale che impedisce al suono di disperdersi nell’ambiente, consente di svolgere call e videocall senza disturbare o essere disturbati! La sedia integra i benefici di cui Luxy si è fatta portatrice: il comfort acustico, funzionalità per le nuove modalità di lavoro e per le postazioni lavorative, innovazione e design, estetica quale elemento di arredo inserendosi negli ambienti domestici e negli uffici.
Aspetto di incontrare Luxy alla prossime Design Week, e non è una sfida ma una certezza...
Perché mi sorprenderà ancora con la sua magia e agendo sulla fantasia…che significano: design, design thinking, artigianalità, tecnologia e branding!