Branded World

Luxy: tecnologia e design per il brand building alla Design Week (Prima puntata)

Salone del Mobile e Pitti Immagine: momenti italiani fondamentali per i brand

Salone del Mobile e Pitti Immagine: orgoglio nazionale

Non mi soffermerò a descrivere i risultati e i successi legati a due importantissimi “momenti italiani” svoltisi in questi giorni, come la sessantesima edizione del Salone del Mobile (6-12 giugno 2022; la prima edizione nel 1961) - da cui è gemmata e si è innestata la Milano Design Week - e la centoduesima di Pitti Immagine Uomo (14-17 giugno 2022; rassegna semestrale la cui prima edizione risale al settembre 1972), città diverse: Milano la prima, Firenze la seconda. Rimando ai siti delle manifestazioni, alla stampa giornalistica e agli “speciali” dedicati alle manifestazioni, nonché alle notizie diffuse dai comuni e non solo…che descrivono ampiamente ciò che tali manifestazioni sono state, volevano essere e hanno lasciato a livello internazionale e, soprattutto, nel post-pandemia. Queste manifestazioni, ormai da tempo, sono divenute eventi collettivi bandiera del territorio, di competenze, di tecnologia e cultura, nonché contenitori sempre più aperti perché “attrattori e propulsori”, nel territorio nazionale, per aziende, brand, istituzioni (es. scuole e università), persone, visitatori, espositori, ricercatori, progettisti, designer, creatori, artisti, spettatori, curiosi, etc. etc. nazionali e internazionali in logica di scambio relazionale, sociale e human-centric. Insomma, dei veri e propri brand o meta-brand che promuovono scambio di saperi ed esperienze, interazioni tecniche e umane, partecipazione sempre più collettiva tra numerosi e diversissimi pubblici.

 

Il Salone del Mobile nel corso del tempo, in linea con gli inevitabili sviluppi socio-economico-culturali, ha inglobato ulteriori eventi, luoghi e territori – “dentro” e “fuori” – con FuoriSalone, centri espositivi “collaterali” e specializzati per specifiche category, con dislocazioni in aree centrali e non o all’interno di rioni e zone di periferia “dedicate” ai temi evocativi che sottolineino i trend e attribuiscano l’imprinting a grandi o piccoli incontri, situazioni, momenti e occasioni “dal di dentro” o “al di fuori” (es. “Sostenibilità”, “Tra spazio e tempo”, “Re-generazione”, etc..).

Luxy: un brand di design che con il design thinking ha raggiunto la Design Week

Il titolo dice già tutto…in quanto esplicita la motivazione per cui Luxy ha attratto la mia attenzione!

Non ero alla ricerca di talenti, ma durante il Salone del Mobile e il FuoriSalone della Milano Design Week, ho “incontrato” questo brand, scoprendone origini e apprezzandone il processo di brand building.

1. Luxy: brand e design

Luxy è un brand veneto, “made in Italy” (anno di fondazione 1976) con un significativo radicamento territoriale, ad indicare la forte tradizione manifatturiera tipica della terra d’origine e la connessa abilità di trasferirla nell’identità di marca.

Il design per Luxy è una disciplina in parte tecnica e scientifica, in parte sociologica e umanistica, divenuta un anello di congiunzione tra ingegneria e arte, invenzione e stile, produzione e mercato. Luxy non confonde il design con la “magica” trasformazione del prodotto comune in oggetto esclusivo; lo declina attraverso la capacità di progettare, guardando avanti, avendo consapevolezza del presente e immaginando un futuro in cui realizzare le proprie idee.

 

Un concetto ben riposto all’interno della Design Week in cui design è la parola d’ordine (!).

2. Luxy: con il design thinking

Il brand si è da sempre dedicato a ricerca, progettazione e produzione di sedie, andando oltre il concetto di prodotto come puro strumento funzionale alle azioni quotidiane o elemento di arredo, in quanto la “sedia” Luxy ha cercato da sempre di coniugare design, artigianalità e moderne tecnologie. La progettazione di ciascuna sedia, orientata al cliente e alle sue esigenze, intende agire su benefici funzionali e emozionali quali: comfort, bellezza estetica, durabilità e “fantasia”, agendo sull’immagine di marca e facendo leva su associazioni, spesso complesse da spiegare al consumatore, e afferenti: artigianalità-tecnologia, innovazione-tradizione, creatività-sostenibilità. Obiettivi perseguiti attraverso l’applicazione del design thinking, non quale proprietà esclusiva dei designer, ma come “pratica, metodo, tecnica” provenienti dai processi di lavoro dei designer e incentrate sull'uomo, orientati alla risoluzione dei problemi delle persone, in modo creativo e innovativo.

3. Luxy: un brand bulding affatto particolare

Benché sovente per il brand building si ritenga fondamentale – quando non esclusiva - la comunicazione, nel caso di Luxy si è “giunti” alla comunicazione durante il Salone e il FuoriSalone, ma ancor prima il brand aveva iniziato la sua costruzione. Come? Tre le evidenze che concordano con quanto evidenziato sino ad ora.

 

a) Il Manifesto 20 che racchiude la “filosofia” e la dichiarazione identitaria di Luxy; una guida per riflettere in modo human-centric.

 

b) La sedia “delle idee” (una sedia disegnata per pensare: design thinking!), che l'artista Andrea Bianconi ha reinterpretato la sedia in modo “irriverente” con la frase “Sit Down To Have an Idea. Essa è ormai iconica per Luxy ed è divenuta recentemente parte della collezione in serie limitata.

 

c) La sedia Silente, la prima sedia smart dal design inedito che integra la tecnologia hi-tech con design e arredamento, potenzialità tecnologiche e tecniche alla qualità della manifattura. Il nome è già una promessa e ricorda le magie di Harry Potter! Progettata e realizzata dalla collaborazione tra Luxy e Tangity (studio di design di NTT DATA Italia), presenta un active-sound-control (di NTT Sonority) incorporato nello schienale che impedisce al suono di disperdersi nell’ambiente, consente di svolgere call e videocall senza disturbare o essere disturbati! La sedia integra i benefici di cui Luxy si è fatta portatrice: il comfort acustico, funzionalità per le nuove modalità di lavoro e per le postazioni lavorative, innovazione e design, estetica quale elemento di arredo inserendosi negli ambienti domestici e negli uffici.

Aspetto di incontrare Luxy alla prossime Design Week, e non è una sfida ma una certezza...

 

Perché mi sorprenderà ancora con la sua magia e agendo sulla fantasia…che significano: design, design thinking, artigianalità, tecnologia e branding!

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