
- Data inizio
- Durata
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- 5 mag 2025
- 6 giorni
- Class
- Italiano
Progettare strategie di marketing efficaci integrando l'approccio tradizionale e quello digital per valorizzare e personalizzare l'esperienza del cliente.
Non sono una fanatica dei fumetti…ma come non osservare un fenomeno, definito anche “nona arte”, in crescente espansione in Italia. Del resto, che il mondo del fumetto stia catturando le attenzioni di un pubblico sempre più ampio, e non solo di collezionisti, non è certo una novità.
Difficile non parlare, quindi, di mercato del fumetto nel mondo e in Italia, e non osservare come si stiano espandendo nel tempo progetti editoriali, mostre rivolte ad appassionati e non, Manga e Anime, collaborazioni nel settore fashion!
Al Salone del Libro di Torino è stato presentata “La Revue Dessinée italia”, una rivista - disponibile in abbonamento e in libreria, con cadenza trimestrale – che si ispira La Revue Dessinée, magazine di giornalismo a fumetti francese (2013) per raccontare “storie con dinamiche ‘lente’ in maniera alternativa” su grandi temi sociali del nostro tempo, attraverso “giornalismo a fumetti che, a differenza del graphic journalism, unisce alla potenza del fumetto il rigore giornalistico, attraverso un rilevante binomio: chi scrive e chi disegna”, così ha dichiarato ad Artribune il direttore responsabile Andrea Coccia.
Questa forma d’arte nel nostro Paese è stata “nobilitata” negli ultimi anni, grazie anche a importanti mostre museali o eventi - anche realizzati da aziende di moda - che hanno contribuito a diffondere il linguaggio delle nuvolette ben al di fuori della nicchia dei lettori abituali o dei collezionisti. Una tra tutte: la Rassegna ospitata dagli Uffizi di Firenze, ma interessante citare anche il contest realizzato in collaborazione con Lucca Comics and Games (Scuola Internazionale di Comics), per i giovani e talentuosi fumettisti e collegato all'Exhibition del Museo Salvatore Ferragamo, in occasione di Pitti Uomo, di alcuni anni fa.
Da ultimo, pochi mesi fa Feltrinelli Education (la piattaforma digitale dedicata alla conoscenza e alla trasmissione dei saperi) ha creato un nuovo progetto con tre videolezioni d’autore, di 35 minuti ciascuna, concernenti origini, eroi e autori, condotte dalla voce narrante del fumettista e disegnatore Tito Faraci (la cui esperienza va da Topolino a Dylan Dog, Zagor, Lupo Alberto, Diabolik, sino a giungere ai comic statunitensi di Marvel).
In generale, il mercato del fumetto è suddivisibile in quattro aree: Asia, Stati Uniti, Europa e resto del mondo. Tra essi, Giappone (50%), Usa (16%), Francia (8%) e Corea (4%) rappresentano il 78% del mercato, il resto del mondo (tra cui l’Italia) raggiunge un peso del 22%. In Usa la crescita del fumetto nel 2021 è stata importante: +121% (NPD BookScan); numeri e sviluppo certamente trainati dall'aumento del tempo libero imposto dalla pandemia…ma non solo!
Una possibile classificazione distingue i Manga, in cui ricadono tutti i fumetti giapponesi, dagli US Comics - che raccolgono tutti i fumetti statunitensi - e dai Band Dessinée, denominazione del fumetto per i francesi, che però accolgono all’interno tutta la fumettistica (non solo quella francese): italiana, americana, etc.
Due importanti annotazioni per ciò che concerne a) produzione e b) medialità (osservata in termini di fruizione dei contenuti-fumetti).
In anni recenti si è assistito alla “carica” dei Manga nel mondo. Di fatto, si è avuto un considerevole aumento delle vendite della "produzione Manga" in lingua, nei diversi mercati, attestandone una crescita “trasversale” in tutti i Paesi, con un forte, evidente e accresciuto interesse per gli Anime!
In Europa i Manga si sono sviluppati, seppur a tassi diversi tra i differenti paesi, benché in generale siano considerati soprattutto “un prodotto per i più giovani”.
Sul mercato statunitense – spesso considerato un benchmark in ambito entertainment – si osserva il calo dei comics e la crescita dei fumetti Manga sia nel mercato librario sia per ciò che concerne i prestiti bibliotecari. Inoltre, una delle motivazioni alla crescita è connessa anche allo sviluppo dei webtoon (fumetti prodotti per la visione sul mobile) tipicamente coreani (ad evidenza: 1,8 milioni di episodi in totale su Tapas del Kakao, oppure 72 milioni di utenti attivi al mese, di cui 16 milioni lettori quotidiani di Webtoon di Naver). Del resto, il lettore statunitense è giovane, tra i 12 e i 24 anni, e cerca di “completare la serie in ogni modo”: parte dalla libreria e se il numero desiderato non c’è, si rivolge all’online, al digitale, o alle biblioteche (fisiche e digitali). TikTok si stia rivelando un vero game changer per i titoli di backlist. Inoltre, secondo Grand View Research (2022) il mercato dei Manga (e degli Anime) raddoppierà dal 2020 al 2028; sembrerebbe che "interesse e fruizione siano cresciute considerevolmente durante il COVID-19 sia per l'aumento di nuove Anime su siti di streaming (es. Funimation e Crunchyroll) - che hanno spinto nuovi fan a unirsi alle comunità online per guardare Anime e/o leggere Manga - sia perché avrebbe indotto i fan esistenti a leggere e volerne sapere sempre di più”.
Il mercato del Giappone, patria di Manga e Anime, vale circa 12,9 miliardi di euro (comprese le riviste) e continua a crescere dopo i tre anni consecutivi di sviluppo; gli e-book rappresentano il 28% del mercato, e di questi l’88% sono Manga digitali (circa 3,2 miliardi di euro nel 2021). Ciò rende il mercato giapponese un unicum al mondo. Manga digitali e cartacei nel 2020 valevano circa 4,7 miliardi di euro. Il settore che negli ultimi anni ha destato maggiore attenzione è stato proprio quello dei manga digitali. Ciò ha fatto sì che la lettura a scorrimento verticale diventasse dominante, tanto da incentivare la ricerca di standard condivisi: Wattpad e Webcomics (di proprietà rispettivamente di Naver e Kakao) utilizzano infatti formati diversi. Gli sviluppi tecnologici, in ogni caso, non si limitano a questo aspetto; infatti, per i Manga l’applicazione degli NFT (e più in generale della blockchain) nell’editoria trova un terreno molto fertile!
Val la pena considerare la distinzione esistente tra Manga e Anime, importante ai fini della transmedialità.
Manga è un’opera a disegni, stampata su carta, con determinate caratteristiche editoriali e contenutistiche: il vero e proprio fumetto! Da sempre pubblicati in capitoli su riviste, con un tratto di disegno infantile (inconfondibili gli occhioni enormi dei personaggi), prediligendo il bianco e nero e utilizzando un ritmo narrativo attento ai minimi dettagli descrittivi. Il target è molto variegato, va dai bambini agli adulti, di generi diversi, e possono trattare argomenti mainstream o specializzati.
Anime (abbr. di animēshon) è una produzione tecnologica video animata, pensata e progettata in termini transmediali e diffusa, distribuita e venduta su diverse piattaforme, offrendo la inestimabile possibilità di interagire con essa. I prodotti d’animazione assumono vita attraverso 3 grandi format: TV Anime (TVA), Original Video Anime (OVA) Movie e Net Anime (NETA), trattano una molteplicità di contenuti e tematiche (amore, avventura, storie per bambini, letteratura, fantasy, fino anche a contenuti più impegnati e approfonditi) e sono destinati ad un pubblico molto ampio e segmentato (anziani, studenti universitari, lavoratori, donne, uomini e così via). Gli Anime vanno oltre la semplice forma di intrattenimento, rappresentando una realtà radicata nella cultura e nella quotidianità giapponesi. L’aspetto forse più affascinante è infatti il potenziale di fruizione: non solo svago ma anche a livello educativo (alcuni contenuti sono concepiti per facilitare educazione e l’apprendimento scolastico).
Da una approfondita intervista a Renato Franchi – “Head of marketing alla Star Comics” cui affianca una affascinante denominazione del ruolo: “Transmedia & Marketing Expert” (e vi ho detto tutto!!!) - ho tratto alcune interessanti indicazioni che vi condivido nel seguito.
Il mondo dei fumetti appare ricco di personaggi transmediali; tuttavia l’approccio è molto diverso se guardiamo ad Occidente o ad Oriente.
Nei Paesi Occidentali la quasi totalità dei personaggi vengono concepiti per essere narrati all’interno di un solo media, tipicamente il fumetto cartaceo o il cartone animato, e solo successivamente vengono “esportati” (si pensi allo sviluppo del Marvel Cinematic Universe in seguito all’acquisizione Disney, o alla meno riuscita vendita del catalogo MIllarworld a Netflix). In Europa solo pochi “franchise” sono riusciti ad avere uno sviluppo transmediale, tra i quali si può sicuramente annoverare Asterix (non a caso francese!), protagonista non solo di 39 albi a fumetti ma anche di numerosi film di animazione e anche di lungometraggi e videogiochi.
In Giappone, a partire dal genere Manga, la costruzione dei personaggi avviene già in ottica transmediale. Fin dalla sua prima stesura l’intera storia o opera, la sua trama e, soprattutto, i suoi personaggi vengono concepiti con una progettualità transmediale. Si parte quindi dall’animazione (Anime) sino ad arrivare a merchandising, parchi a tema e così via; ciò garantisce una fortissima organicità dei contenuti prodotti all’interno dei singoli franchise. Quindi, tutto funzione come un vero e proprio circolo virtuoso: il Manga di successo porta alla produzione di una animazione, entrambe generano un sensibile incremento di fatturato e volumi, con importantissimi moltiplicatori derivanti dal significativo bacino di “fruitori degli Anime” versus quello dei “lettori di Manga”. A titolo esemplificativo basti osservare come durante il periodo 2020/2021 si sia assistito ad una crescita nel “consumo” di Anime sulle principali piattaforme di streaming (in figura il dato della search di google per consigli su quali le “Migliori Anime guardare”).
In Italia le vendite di Manga, in libreria e nei negozi online, sono quintuplicate in soli due anni (dagli undici milioni del 2019 ai quasi sessanta del 2021); sfiggono dall'analisi dei dati le edicole o i piccoli rivenditori di fumetti.
Il fattore più importante per il successo dei Manga è strettamente connesso alla popolarità mondiale dei relativi Anime. Il successo di Demon Slayer ha infatti condotto a un +383% del relativo Manga rispetto all’anno precedente; si stima che nel mondo la serie Demon Slayer (Kimetsu No Yaiba), considerata l’opera di maggior successo dell’ultimo decennio, abbia superato i 5 miliardi di dollari, valore addirittura più alto di quello "pagato" da Disney per acquisire Marvel Comics nel 2009.
Tutto ciò confluisce nella ultimissima collaborazione avviata tra Dolce & Gabbana e il popolarissimo manga giapponese “Jujutsu Kaisen”: Dolce & Gabbana x Jujutsu Kaisen.
Manga, Anime e connessa trasmedialità consentono un vero e proprio bagno pop nella contemporaneità.