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Earth Day: un brand che parte da lontano

Evento, movimento o qualcosa di più?

Come potevamo esimerci dal trattare in Branded World questo argomento!

 

Stiamo vivendo nell’ “era dell'etica” (Davies et al., 2012). Nel corso degli anni lo sviluppo sostenibile del pianeta è diventato una tematica sempre più discussa e la preoccupazione per il futuro del nostro eco-sistema non è più esclusivamente un problema politico di ordine globale, ma anche un topic sempre più rilevante a livello sociale, economico e d’impresa.

 

Inizialmente non c'era molto "attivismo” per l'ambiente; negli anni '60 gruppi di persone si prendevano cura di animali, ambiente, inquinamento atmosferico e così via.

A partire dagli anni ’70 la preoccupazione per le sorti del pianeta si è accresciuta contestualmente all’aumento della consapevolezza dei consumatori della distruzione delle risorse naturali e dello sfruttamento intensivo delle stesse.

Oggi numerose motivazioni portano il consumatore ad avvicinarsi e a sostenere l’eco-sostenibilità: un comportamento ecologico dettato da fattori intimi, come l’atteggiamento più preoccupato verso l’ambiente; la conoscenza dell’impatto dannoso; le sempre più frequenti sollecitazioni provenienti dalla società (famiglia, amici, conoscenti, colleghi, ecc.) attenta a tali fenomeni; i crescenti stimoli cui si è sottoposti con prodotti etichettati da certificazioni eco-sostenibili; le comunicazioni provenienti da “piattaforme di comunicazione per l’ambiente”, con progetti, concerti, contest, activation fatte di incontri, appuntamenti tematici, testate online e offline e manifestazioni che da locali divengono nazionali o mondiali.

E, come ogni anno dal 1970, il 22 aprile, un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera, così come previsto dalle Nazioni Unite, si celebra l’ Earth Day o Giornata Mondiale della Terra.

Alle origini

Il 28 gennaio del 1969, al largo di Santa Barbara (California), l'esplosione di un pozzo petrolifero riversò in mare aperto circa seimila barili di petrolio greggio, inquinando trenta miglia delle coste. L'episodio, con eco mondiale, è stato considerato per molti anni (sino a quando non è stato superato da altri eventi) una delle più importanti catastrofi ambientali, nonché il detonatore innescante l’urgenza di “fare qualcosa” sia per rimediare al disastro sia per difendere la terra e i suoi abitanti.

 

 

Il senatore democratico-ambientalista del Wisconsin, Gaylord Nelson, dichiarò: "Tutte le persone, a prescindere dall'etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile".

 

Idea, sostegno, organizzazione, persone e mondo

A proporre l’Earth Day fu John McConnell - attivista per la pace con interessi nell’ecologia – che nell’ottobre 1969, nove mesi dopo la catastrofe ambientale, a San Francisco (California), durante la Conferenza dell’UNESCO, suggerì di dar vita a una giornata per celebrare la Terra (e promuovere la pace). Un anno più tardi, a San Francisco, si celebrò la prima Giornata della Terra.

 

Fondamentale il sostegno politico di Nelson che - con un'intuitiva convinzione politica comprese come si stessero  accumulando la rabbia verso un crescente “degrado sociale” e la diffusione a macchia di leopardo di coalizioni o gruppi “contro” - colse il momentum per le questioni ambientali “ampie” nel paese.

 

Importante il ruolo organizzativo di Denis Hayes. Egli era cresciuto in una comunità in cui l’odore di anidride solforosa e idrogeno solforato era tanto pervasivo da portare a connotare quel luogo, per quaranta chilometri e in ogni direzione, come "il posto che puzza". Il giovane studente di Harvard, con l'audacia della giovinezza, dopo un lunghissimo colloquio con il senatore, si affiancò a quest’ultimo per organizzare una campagna che accogliesse al suo interno tutte le coalizioni, così diverse, “prendendone i fili e intrecciandoli insieme nel tessuto dell'ambientalismo moderno” (https://news.harvard.edu/gazette/story/2020/04/denis-hayes-one-of-earth-days-founders-50-years-ago-reflects/).

 

 

 

Quest’ultimo appariva “il” modo per aggregare valori simili che potevano sostenersi reciprocamente ed essere molto più forti nel loro insieme di quanto non potessero farlo singolarmente.

 

L’interesse per i discorsi politici del senatore crebbe e sempre più persone di diverse classi sociali, età, genere, luogo di residenza o provenienza desideravano sapere cosa poter fare per essere coinvolti attivamente in ciò che sarebbe stato denominato l’Earth Day.

 

Il 22 aprile 1970 ben venti milioni di cittadini americani - all’epoca circa il 10% della popolazione - si mobilitarono per la manifestazione a difesa del Pianeta,  aderendo e riunendosi, tutti insieme, per quella giornata collettiva di ambientalismo moderno. Da qui la fondazione dell’ l’Earth Day Network  e dal 1990 la realizzazione di una unica manifestazione internazionale.

 

 

“Cinquant’anni fa, la prima Giornata della Terra ha dato inizio a una rivoluzione ambientale“ e da allora “più di 1 miliardo di persone in 192 paesi partecipano ogni anno alle attività della giornata” (earthday.org).

 

L’Earth Day è oggi definibile come una manifestazione di azione collettiva dedicata al pianeta.

 

La Giornata Mondiale della Terra è un momento unico dell’anno in cui tutti i cittadini del globo – che con ruoli, culture, generazioni e comportamenti diversi abitano e vivono il pianeta - si uniscono per celebrare, insieme, la terra e promuoverne conservazione, salvaguardia e valorizzazione.

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