
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 5 mag 2025
- 6 giorni
- Class
- Italiano
Progettare strategie di marketing efficaci integrando l'approccio tradizionale e quello digital per valorizzare e personalizzare l'esperienza del cliente.
Spesso quando cammino all’interno della SDA alcuni colleghi accompagnano il loro saluto con: “…ecco la nostra blogger!” Mi sembra un buon punto di partenza per il pezzo di oggi, dedicato al “blogging”.
Potrebbe apparire anacronistico parlare, nel 2022 di blog, eppure…
Ho fermato il tempo ad inizio 2022
Le statistiche “real-time” su internet recensiscono dei numeri che continuano a crescere: 600 milioni di blog nel mondo su oltre 1,9 miliardi di siti web. Tumblr, lanciata all’inizio del 2007, è la piattaforma con il maggior numero di blog (488 milioni) e a seguire WorldPress e altre piattaforme come Wix, Medium, Joomla, ecc., si attestano su valori molto più bassi (circa 2,5 milioni di blog). Anche Blogger (www.blogger.com), nato nel 1999 a San Francisco e acquisito da Google nel 2003, offre un servizio di hosting gratuito per i blog con un “set-up” elementare.
Wordpress - la cui ideazione risale al 2002 e il rilascio ufficiale come WorPress1. al 2004 - è un software e un sistema di gestione dei contenuti (CSM) online, open source, impiegato inizialmente per creare siti e blog e accogliere commenti e/o risposte. E’ probabilmente il sistema di blogging più diffuso e più noto. Fornisce il servizio di hosting gratuito e richiede anch’esso un set-up elementare. Ogni mese su questa piattaforma vengono pubblicati circa 70 milioni di nuovi post di blog e oltre 77 milioni di nuovi commenti (WordPress, 2022).
I “pezzi” pubblicati/postati sono oltre 3 miliardi annualmente, 8,28 milioni giornalmente e 5.750 al minuto. E la ricerca su Google inerente a "come avviare un blog" è stata “avviata” ben 53.000 volte al mese in tutto il mondo, il che indica che una media di oltre 1.700 persone pensa quotidianamente di aprire un blog (Ahrefs, su ricerca SEO).
Negli Stati Uniti, ci sono oltre 31 milioni di “blogger attivi” che pubblicano almeno una volta al mese vs. 27,4 milioni del 2014 (Statista, 2020).
I canali o touchpoint più utilizzati per promuovere e comunicare i contenuti del blog sono: social media, SEO (attraverso la scelta di tag e parole chiave) e l’email (indirizzando link e contenuti a liste provenienti dai propri database).
Nel 2021 il 90% dei blogger ha dichiarato di promuove i propri post sui social media (un po’ come facciamo noi blogger di SDAInsight attraverso Linkedin!), risultando il social media marketing la strategia promozionale più comunemente adottata per “spingere” alla lettura dei contenuti del blog. Non desta meraviglia, a causa di un “mondo social” molto affollato e sempre più ampio e dispersivo, che solo il 30% dei blogger che si promuovono con i social media abbia dichiarato di ottenere ottimi risultati. Confermando che, oltre al contenuto del blog, è necessario anche realizzare post “ingaggianti” sui social media, completamente diversi e tantomeno da considerare alternativi e/o sostitutivi del blog! I “social-post” vs. i “blog-post” richiedono modalità creative, di pianificazione e di valutazione della comunicazione molto diverse tra loro, sebbene l’integrazione – ad evidenza - sia necessaria. Le parole chiave o l’impiego di termini meno comuni (cioè a dire: inventate!! Pensate a cosa sta accadendo in termini di comunicazione) sono estremamente importanti per la SEO, tanto che il 68% usa la SEO per “farsi trovare e scoprire” online; da ultimo le e-mail marketing raggiunge il 62% certamente perché blog ed e-mail continuano ad essere i rilevanti strumenti di comunicazione impiegati da aziende e brand.
Non soffermandoci alle sole statistiche, è facile immaginare che oltre a numerosi blog dedicati al blogging ed al come realizzarli! occorre evidenziare i tre testi che hanno ottenuto nel tempo un ruolo “bandiera” sul tema:
Due americani ed uno italiano: un bel match!
I due libri di “matrice statunitense”, oltre ad introdurre e spiegare l’evoluzione del blogging, forniscono alcune linee guida per il suo impiego ed hanno un imprinting, di natura esemplificativa, recensendo le “best practices” attraverso una serie di approfondimenti con interviste a “blogger o autori” inerenti a differenti tematiche in diversi periodi e con differenti successi. Tra gli autori solo Scoble è stato un blogger “interno” (come mi piace chiamarli!) per un corporate blog - essendo manager di Microsoft e aprendo il blog-Microsoft nel 2000, consentendo un “linea diretta” tra azienda e mercato - gli altri autori sono giornalisti e consulenti che, per motivi di evangelizzazione tecnologica o pratica giornalistica (e di curiosità e studio) hanno dovuto affrontare e dedicarsi ai nuovi metodi di informazione on-line. Il testo italiano, differentemente dai precedenti, affronta una essenziale analisi dell’importante “fenomeno della rete”, interpretandolo alla luce dell’evoluzione della società; pertanto, il testo può paragonarsi a uno studio sociologico sui weblog e sui motori di ricerca, individuandone i suoi attori e le tecnologie necessarie affinché si realizzi, in tutti i numerosi aspetti, la trasformazione delle relazioni personali. Il libro è “ispirato” a una visione della democrazia e dell’organizzazione sociale in movimento, con una vocazione di umanità.
Il Blog ha in parte sancito il passaggio dal Web1 - diffusosi a partire dagli anni ’90 e caratterizzato soprattutto da pagine online di siti (aziendali, d’informazione, amatoriali etc.) in cui gli utenti avevano scarse possibilità di interagire tra loro e con i contenuti - al Web2. E’ con quest’ultimo (denominato Web 2.0) che avviene il debutto di Wikipedia (2001) e si affermano le prime piattaforme di blog, in cui tutti gli utenti del Web potevano (e possono) comunicare, creare contenuti e “avere ed essere” parte attiva nella rete.
Detto in altri termini, con il passaggio dal web 1.0 al web 2.0, le pubblicazioni da statiche divengono condivise nei contenuti; si diffonde la pratica di “creare”, costruire e aggiornare i blog, pagine web dinamiche che diventano l’espressione dell’autonomia individuale nell’ambiente di rete. Il web 2.0 - con i suoi blog - cesella una più generale tendenza al social networking, interamente basato sui contenuti generati dagli utenti.
Se il suddetto passaggio è già avvenuto per la maggior parte di utenti ed anche riguardo a tecnologie, networking e web service, motivo per cui è necessario padroneggiarne strumenti, mezzi e touchpoint, tra cui i blog; il Web 3.0 (termine coniato nel 2006 e attribuito ad un web designer) si afferma con la trasformazione digitale, ancora in atto, per la quale si rimanda ad un approccio più integrato in termini di fruizione e gestione di contenuti, dati (big data, CDP-Customer data platform, data analytics e algoritmi, etc.), tecnologie (multi-cloud, 5G, automation, etc.), semantic web (ad esempio, con l’intelligenza artificiale applicata alle risorse del web), touchpoint (gaming, contactless solution, etc.), grafica (dal 2D al 3D con chabot, avatar, NFT, etc.) e così via.
Abbiamo già trattato parte di questi temi in altri pezzi del blog, cui si rimanda per approfondimenti.
Il termine blog è la contrazione di web-log (Merholz, 1999), alla lettera: diario in rete, derivato da log, inteso quale diario o registro di eventi; nella terminologia nautica il logbook è il diario di bordo. La scelta di log anziché diary è probabilmente connessa alla frequente analogia che è stata fatta del web in chiave nautica! I Weblog sono nati come spazi di scrittura personali che memorizzano e aggiornano regolarmente contenuti multimediali (in ordine cronologico inverso) e collegamenti di interesse per l'autore. Pertanto, i blog vengono utilizzati per registrare il viaggio degli autori, registrare, condividere e salvare informazioni utilizzando collegamenti, commenti, slogan, archivi, collegamenti permanenti, blogroll, etc.
I blog sono realizzati accedendo o utilizzando appositi sistemi o software (es. WordPress, Tumblr, etc.) che ne rendono immediati realizzazione - attraverso specifici template – e aggiornamenti. I contenuti (anche denominati post, quali messaggi testuali in uno spazio comune su internet) sono “postati”/pubblicati da uno o più autori, segnalando data ed ora, secondo una successione temporale (inversa: dall’ultimo al primo), lasciando lo spazio ai lettori per commentare i contenuti stessi (denominazione: commenti!).
I blog possiedono, all’interno di una specifica struttura, alcuni elementi fondanti e formati da: autore (proprietario e/o autore del blog), denominato blogger, quale “firma” del messaggio, che può postare, modificare, aggiornare i contenuti (per il blog collaborativo vi sono più autori); messaggio o post (non solo testuale, ma con immagini, file sonori, link), la cui lunghezza media è passata da 808 parole nel 2014 alle 1.151 parole nel 2018 sino alle 1.447 nel 2020 (Backlinko, 2020). Ad avviso di alcuni blogger (50% degli intervistati), i post di oltre 2.000 parole ottengono i migliori risultati (Orbita Media, 2018) e se superano le 1.000 parole ricevono maggiori condivisioni e collegamenti sui social; indice, quale lista completa di tutti i post del blog per la ricerca di argomenti particolari dal titolo o dalla data, similmente ad un indice di un libro; spazio aperto ai lettori, dedicato ai commenti, per rendere i blog interattivi ed umani, consentendo lo scambio bottom-up ed “aprendo” alla discussione ed al confronto; alcuni tag, quali parole-chiave collegate ai contenuti con lo scopo di classificare il blog, descrivere l’articolo e facilitarne la ricerca.
Motivati da diverse ragioni, come documentare prodotti o servizi, marche, soluzioni, la propria vita, ovvero fornire commenti e opinioni, esprimere emozioni profondamente sentite, articolare idee attraverso la scrittura e formare e mantenere forum di comunità, i blog sono stati descritti come una ''forma di comunicazione personale tradizionale'' (Rosenbloom, 2004, p. 31). Si è osservato come milioni di persone abbiano pubblicato e scambiato conoscenze/informazioni nonché stabilito reti o costruito relazioni di e tra tutti i blog, nel mondo, realizzando quel sistema interconnesso e interattivo della "blogosfera".
Alcuni autori (Du e Wagner, 2006) hanno identificato quattro principali caratteristiche dei blog, che ne hanno modellato funzionalità, impiego e successo nel corso del tempo. I blog sono:
Gli autori dei blog, appartenenti a qualsivoglia tipologia (personale, corporate, collettivo) e relativi a diverse tematiche e argomenti (BtoB, BtoC, Servizi, Politica, Economia, ecc.) ottengono autorevolezza grazie a studio, conoscenze e competenze acquisite e manutenute nel corso del tempo, assumono il ruolo di testimoni credibili in quanto capaci di raccontare la storia “vera” e mossi da una passione “genuina”. Diverse ricerche hanno confermato che i blog, rispetto ad altri media, sono più dinamici e spesso giudicati più affidabili e credibili dagli utenti rispetto ad altre fonti offline o online (Cosenza et al., 2015; Johnson e Kaye, 2004). Motivo per cui numerosi autori-blogger hanno raggiunto alti livelli di fiducia e riconoscimento al punto da trasformarsi da scrittori dilettanti a opinion leader. I blogger ora diventano social influencer, condividendo opinioni con i follower e incoraggiando allo scambio e alle interazioni attraverso commenti e feedback. Il risultato è che, mentre in passato il sapere era diffuso principalmente da esperti e opinion leader attraverso pubblicazioni specializzate, oggi esiste un sapere sempre più socializzato.
Allora, è proprio così anacronistico, nel 2022, parlare di blog?
Non è un approccio nostalgico che conferisce sicurezza, ma una visione attuale e attualizzata all’interno della quale anche i pezzi postati in SDAInsight cercano di seguire alcune “regole auree” del blogging…