E ora il Mooc e' di moda

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Ventimila studenti di tutto si sono iscritti al mooc di Managing Fashion and Luxury Companies, il secondo Massive open online course dell'Università Bocconi in collaborazione con SDA Bocconi.

Basta cercare l’hashtag #mafash14 su Twitter per rendersene conto: la Bocconi fa un passo avanti nel mondo dei Massive open online courses (Mooc). Nel giugno 2014 l’Università e il laboratorio dedicato all’innovazione didattica Beta hanno pubblicato sulla piattaforma Coursera il corso in Financing and Investing in Infrastructure. È stato un successo, con un retention rate superiore alla media del sito di formazione online. Ora, con SDA Bocconi School of Management, un nuovo Mooc è iniziato: il corso di Erica Corbellini e Stefania Saviolo, Managing Fashion and Luxury Companies (#mafash14 su Twitter) che è iniziato il 3 ottobre. È il primo corso di moda ad essere ospitato da Coursera e può essere seguito gratuitamente da chiunque, indipendentemente da età, sesso, classe, istruzione. Si sono iscritte 20.000 persone che vivono in 157 Paesi diversi. Per la maggior parte (18%) si tratta di statunitensi, il 53% è di sesso femminile, il 44% ha un’età compresa tra i 20 e i 29 anni. Seguiranno le lezioni online per cinque settimane, discuteranno i contenuti su un forum, lavoreranno tre o quattro ore alla settimana. Per ottenere un certificato di frequenza dovranno superare un test basato su quiz e P2P, vale a dire un esercizio che verrà valutato da altri utenti.

I video, in lingua inglese con sottotitoli in inglese, sono il cuore del Mooc. “È stata una sfida”, spiega Stefania Saviolo, responsabile del Luxury & Fashion Knowledge Center di SDA Bocconi. “Prima delle riprese abbiamo dovuto riprogettare i nostri obiettivi formativi. L’attenzione degli spettatori online scema dopo cinque minuti. Per tenerla viva siamo state focalizzate, precise, concise. Abbiamo scelto case-study familiari a persone provenienti da tutto il mondo”. Un Mooc non è un programma di e-learning ordinario. Gli studenti dovranno rispondere a domande e poll in tempo reale e interagire con insegnanti e colleghi. La conoscenza è alimentata dal confronto e Saviolo si aspetta che gli studenti diano un contributo significativo al corso. C’è anche un risvolto etico: “Condividiamo gratuitamente contenuti con persone di tutto il mondo. Molte di esse non possono permettersi di frequentare un’università top ranking. Non è rivoluzionario?”.

Il corso mira a fornire una conoscenza approfondita del business globale della moda e del lusso. «È indirizzato a chiunque sia interessato alla moda come business: manager, studenti di economia e di moda, consumatori», dice Erica Corbellini, direttore del MAFED, Master in Fashion, Experience & Design Management. Sarebbe riduttivo pensare alla moda come artigianato. Gli studenti impareranno che ha una stringente logica di business e scopriranno che i suoi brand sono pionieri nel campo dei nuovi media e dei social network. Il corso ha anche un messaggio implicito: “L’università dà chiavi di lettura per interpretare i fenomeni del mondo. Se li conosci, riesci a governarli, non subirli”. L’esperienza ha ispirato anche pratiche di blended learning: Corbellini mostrerà i video del Mooc ai suoi studenti. “Ma più di ogni altra cosa, il Mooc mi ha reso un’insegnante migliore”.

Fonte: Sarfatti25

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