Una recente ricerca ha cercato di colmare questo gap analizzando i processi attraverso i quali le organizzazioni possono garantirsi vantaggi commerciali tangibili rientrando così negli investimenti in big data.
L’obiettivo di partenza è stato quello di definire un certo numero di affordance di marketing – ovvero specifiche azioni concrete abilitate dagli investimenti in tecnologie e analisi dei dati – rilevanti per le aziende. Riconoscere i modelli di comportamento sistematico dei clienti, rispondere in tempo reale alle richieste del mercato ed essere ambidestri, cioè in grado di sfruttare clienti e mercati consolidati mentre se ne esplorano di nuovi, sono state identificate come le tre affordance che hanno prodotto i migliori risultati a livello organizzativo. A queste infatti sono correlati maggiori ritorni sugli investimenti ottenuti sia direttamente, cioè migliorando l’efficienza operativa, sia indirettamente, fungendo da volano per lo sviluppo di nuove offerte o per la ridefinizione della customer experience.
Se l’individuazione dei pattern di comportamento dei clienti permette alle organizzazioni di aumentare l’efficacia e l’efficienza delle attività di marketing, la reattività sul mercato offre la capacità di rispondere agli eventi con una latenza temporale minima, avvantaggiandosi sui competitor. Infine, l’ambidestria guidata dai dati migliora la capacità dell’azienda di identificare nuove opportunità di mercato facendo leva sulle offerte attuali.
Un tale risultato è stato confermato dall’analisi dei dati provenienti da interviste e sondaggi multipli con oltre 400 manager di aziende svizzere e italiane. Grazie agli investimenti in big data, le aziende attualizzano le tre affordance identificate, percependone tutte le potenzialità e incorporando tali azioni nelle loro strutture e nei loro processi.
Un ulteriore aspetto analizzato dallo studio è il ruolo centrale della service innovation, vero tramite tra gli investimenti in big data, le affordance di marketing generabili dai big data e le performance aziendali. È stato infatti messo in luce come l’impatto dell’innovazione di servizi per il vantaggio competitivo in ambienti ricchi di dati porti alla nascita di servizi migliori e più personalizzati, che le imprese possono utilizzare per costruire relazioni più profonde e redditizie con i clienti attraverso azioni di marketing data driven. A sua volta, questo aumenta la competenza dell’azienda in materia di innovazione dei servizi, in modo tale che i benefici degli investimenti in big data e le relative affordance maturino attraverso il lancio di servizi nuovi. E questo è tanto più vero in quei settori già altamente digitalizzati dove gli investimenti diventano un forte driver di differenziazione e i clienti sono più sensibili alle offerte che incorporano un significativo elemento di innovazione digitale.
Le tecnologie legate ai big data generano dunque la possibilità per azioni di marketing che rimodellano l’intero panorama competitivo, spingendo le aziende a costanti e mirati investimenti, ma anche e soprattutto a un cambiamento culturale e organizzativo in grado di trasformare le potenzialità dei dati in insight di valore.