
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 5 Mag 2025
- 9 giorni
- Class
- Italiano
Affrontare le sfide attuali della funzione HR a 360 gradi, grazie a strumenti metodologici per attrarre, scegliere e trattenere in azienda i migliori talenti.
L’innovazione è frutto del talento e delle risorse finanziarie che un’impresa investe, ma il talento e gli investimenti in ricerca e sviluppo non bastano a garantire il successo nella generazione di innovazioni. Infatti, a parità di capitale umano e di investimento in R&D, alcune organizzazioni risultano significativamente più innovative di altre.
Al netto delle risorse, il talento degli innovatori deve potersi esprimere in un contesto adatto. Un contesto in cui, accanto al ruolo dell’innovatore ce ne devono essere altri, ciascuno dei quali in grado di dare un contributo diverso.
L’innovazione nasce infatti dall’incontro di conoscenze, competenze e intuizioni, nell’ambito di reti di relazione, spesso informali, che fungono da moltiplicatore delle risorse intellettuali e delle opportunità di condivisione. Studi sulle dinamiche dell’innovazione dimostrano che la condivisione di conoscenze e risorse all'interno di reti informali amplifica i benefici della collaborazione. Non si tratta semplicemente di mettere insieme competenze diverse, ma di individuare le modalità più efficaci per integrarle. Quando questo accade, il risultato finale supera di gran lunga la somma dei contributi individuali: aumenta la velocità di sviluppo, si riducono gli errori e si massimizzano le ricadute positive sul sistema nel suo complesso.
Senza un sistema di connessioni efficace, anche il miglior talento rischia di rimanere inespresso indipendentemente dalle risorse disponibili. È dunque fondamentale riconoscere il valore delle reti e investire nella loro costruzione e gestione strategica.
Inoltre, è essenziale riconoscere che non tutti i ruoli in un network di relazioni sono uguali. Non tutti sono ugualmente bravi a fare tutto, ma ciò non vuol dire che il loro contributo sia insignificante. Se da un lato gli innovatori ricevono molta attenzione nella letteratura accademica e manageriale, dall’altro si tende a trascurare il contributo di chi permette loro di eccellere.
La ricerca ha evidenziato l’importanza di figure chiave, definite “catalizzatori dell’innovazione”: individui che, pur non essendo necessariamente innovatori in prima persona, facilitano l’aggregazione e l’integrazione delle conoscenze all’interno di un’organizzazione per favorire il lavoro degli innovatori. Nel contesto di un laboratorio di research and development di una grande multinazionale dell’innovazione, la presenza di questi catalizzatori in un network migliora (fino, in alcuni casi, a raddoppiarla) la produttività di chi genera nuove idee, misurata in termini di quanti brevetti sono in grado di generare in un determinato periodo di tempo. Per usare una metafora calcistica, questo tipo di risultato ci ricorda che, sì, è importante chi riesce a segnare il gol, ma chi gli passa la palla per segnare è ancora più importante.
Per favorire lo sviluppo dell’innovazione, è dunque necessario un cambiamento di prospettiva: occorre promuovere contesti in cui la diversità di competenze venga valorizzata (reti intra-aziendali) e in cui le connessioni tra università, aziende, startup ed ecosistemi (reti inter-aziendali) siano rafforzate.
Il Network Innovation Lab (NI Lab) di SDA Bocconi, con il contributo del founding partner STMicroelectronics, nasce con l’obiettivo di studiare e comprendere il ruolo delle reti nei processi di innovazione all’interno delle organizzazioni e fra organizzazioni. Stimolare lo sviluppo di network capaci di promuovere l’innovazione significa gettare le basi per una crescita più dinamica e sostenibile, in cui le nuove idee non solo nascano, ma trovino le condizioni ideali per trasformarsi in realtà concrete, a beneficio delle organizzazioni e delle loro comunità di riferimento.