Il Meglio del Piccolo

Il valore del rispetto: a lezione da Nonno Nanni

Questa volta vi racconto di una "gita" speciale in un’azienda, esempio perfetto del nostro modello originale di sviluppo economico, di cui dovremmo essere tutti un po’ fieri come gli americani della Tesla, i tedeschi della Mercedes e i giapponesi della Toyota. Si tratta di Nonno Nanni, un brand che riporta, senza artifici fasulli, al nome del nonno degli attuali proprietari: Giovanni Lazzarin - detto appunto Nanni - che a partire dal 1947 iniziò in provincia di Treviso la produzione di formaggi.

Non aspettatevi però il caso del piccolo caseificio artigianale. Qui siamo di fronte al leader italiano del formaggio molle con 110 milioni di euro di fatturato (soprattutto stracchino ma non solo) e il più grande impianto di produzione di questa categoria di formaggi d’Europa. Si avete letto bene….Nonno Nanni è il numero uno di mercato e di volumi prodotti con 1800 quintali di latte trattato ogni giorno e la più grande “piscina” europea per la cagliata (realizzata adattando un impianto tedesco alle specifiche necessità del processo). Per visionare tutto il flusso della produzione, giusto per darvi un’idea, si può camminare per due ore abbondanti senza mai passare dallo stesso punto.

Il tour aziendale lascia semplicemente sbalorditi.

 

Ma cosa c’è dietro questo campione olimpionico del formaggio molle?

Quali sono gli ingredienti segreti di questa azienda, quelli da cui prendere spunto e da avere come riferimenti ideali?

Dopo la visita assieme ai partecipanti del nostro corso SDA GMPMI,  cui è seguito un interessante momento di confronto con la famiglia Lazzarin, ho captato un valore che può spiegare bene il loro successo, tenendo insieme molti aspetti. E’ un concetto poco moderno, oggi piuttosto raro e dunque assai prezioso: RISPETTO. La sua etimologia è interessante. La parola deriva dal latino respicere ovvero “guardare indietro” e poi evolve in “prendersi cura”, “avere riguardo”. Termini facili da capire ma molto difficili da concretizzare nella vita aziendale, difficoltà che nel caso di Nonno Nanni vengono mirabilmente superate. Provo, per punti, a farvi capire, come il RISPETTO permea questa impresa diventando pietra angolare del loro vantaggio competitivo. 

  1. In Nonno Nanni vince il rispetto delle diversità tra i famigliari che guidano l’azienda. Sette sono i nipoti del fondatore oggi impegnati in azienda con posizioni e responsabilità diverse. Ne ho avuti in aula due di loro - Silvia e Alessandro.  Hanno sicuramente temperamenti, caratteri e storie personali dissimili, si occupano di ambiti assai differenti ma parlando con loro si avverte nettamente la capacità di giocare la diversità in positivo, senza usarla come fonte di prevaricazione o di conflitto. Così - con attenzione e riguardo - funziona la governance tra gli eredi di nonno Nanni.
  2. Rispetto per la materia prima da cui nasce il prodotto. La tecnologia di produzione nel caseificio è spinta al massimo - hanno addirittura l’unicum di una officina meccanica interna per evitare interruzioni nel processo produttivo e per non dipendere da manutentori esterni. Eppure, in questo stabilimento iper-moderno, chi comanda ancora è il latte con la sua naturale variabilità. E’ il casaro che si adatta al latte e non viceversa come avviene in contesti dove l’industrializzazione e la standardizzazione prendendo il sopravvento su tutto.
  3. Rispetto del cliente. La GDO è il canale più importante per Nonno Nanni ed esige puntualità. La logistica e la catena del freddo sono una ossessione e un puntiglio assoluto per il top management. Il magazzino non esiste e la produzione è just in time, 365 giorni all’anno, come e forse più degli amici giapponesi che ho citato sopra.
  4. Rispetto per il consumatore finale. Tutte le fasi del processo sono pervase da questa attenzione. Il formaggio viene lavorato come in una sala operatoria ma filtrato come una volta e in parte confezionato a mano per garantire a chi lo acquista un prodotto buono, serio, che mantiene le promesse che il marchio evoca. La qualità viene garantita al consumatore attraverso la ricerca e la selezione delle materie prime: non solo del latte ma anche dei fermenti utilizzati e persino del sale, sulla cui ricercatezza si potrebbe facilmente soprassedere. L’attenzione al cliente finale è tutta contenuta in un dato: 60.000 controlli all’anno per essere certi di commercializzare un prodotto “sicuro”.
  5. Rispetto per il territorio. L’ambiente circostante è per la famiglia Lazzarin un valore assoluto: da esso si prende e si restituisce. La sostenibilità in Nonno Nanni esiste da sempre, non è pura immagine e viene prima delle mode del momento. Vicino allo stabilimento è stato costruito un impianto estremamente innovativo per generare biometano dagli scarti di produzione e il caseificio si è posto l’obiettivo di essere Carbon Neutral nel giro di pochi anni.
  6. Rispetto per i collaboratori. I dipendenti lavorano in stabilimenti e uffici dove l’attenzione all’ergonomia e al loro benessere è massima: solo per citare un esempio sono stati studiati dei sistemi apri porte particolari per facilitare i movimenti degli operatori e delle merci da un’area all’altra. Lo sforzo dei titolari va nella direzione di prendersi cura di tutti i 305 dipendenti con piccoli e grandi gesti: dal conoscerli uno per uno e chiamarli per nome, al concedere loro flessibilità nei turni e negli orari di lavoro.
  7. Rispetto per i fornitori. Nonno Nanni ha stabilito un dialogo diretto con gli allevatori delle fattorie del territorio che conosce da anni. Il supporto si concretizza attraverso un’assistenza veterinaria continua agli allevamenti con cui coopera. L’azienda ha inoltre messo a punto il “Progetto Filiera” per offrire una soluzione finanziaria che permette il pagamento anticipato delle fatture sul latte e consente agli allevatori di accedere ad un fondo per investimenti di cui Nonno Nanni si accolla le spese per gli interessi passivi. In questo modo gli allevatori possono concentrarsi sulle loro attività produttive e distributive con una maggiore sicurezza economica.

Ecco cosa abbiamo scoperto nella visita a Giavera del Montello. Abbiamo imparato che un’impresa può essere proiettata molto in avanti (ed è proprio il caso di Nonno Nanni, con la sua ricerca, la sua logistica e i suoi impianti futuristici) ma per essere forte deve portare rispetto ovvero, letteralmente, deve avere la capacità di guardarsi indietro, di prendersi degli spazi di riflessione. Si procede anche molto velocemente ai piedi del Montello ma lo si fa senza mai perdere di vista le proprie tracce per disegnare ancor meglio la rotta. Una filosofia aziendale che diventa cultura e che viene promossa coerentemente nella comunicazione del marchio che forse, anche per questo, acquisisce forza e credibilità. Attenzione, cura, riguardo: valori di base da riportare il più possibile al centro del nostro agire imprenditoriale.

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