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Leadership e Bellezza

“Leadership is like beauty – it’s hard to define but you know it when you see it.” Warren G. Bennis

Che legame esiste tra leadership e bellezza? Anche se non frequentemente associati, potremmo concordare sul fatto che entrambi, se pienamente riscontrati in un soggetto, sono potenti catalizzatori per l’individuo che ha il privilegio di poterli incontrare. Perché succede questo?

È bene chiarire fin da subito che nel parlare di bellezza non mi riferisco a quella estetica ma a quella che trova le sue fondamenta nei criteri di eleganza, armonia e grazia.

L’eleganza fa riferimento a uno stile sobrio, è una forma di bellezza caratterizzata da semplicità che non si esprime attraverso eccessi o ostentazione. Armonia ha a che fare con elementi legati fra loro senza soluzione di continuità. Che si tratti di note musicali che si susseguono, di parole pronunciate o colori e forme che si palesano davanti ai nostri occhi, il tratto inconfondibile rimane sempre lo stesso: vi è una coesistenza positiva – a tratti misteriosamente stupefacente - di fattori intrinsecamente diversi fra loro. Grazia, infine, si riferisce a una bellezza che si manifesta attraverso la delicatezza e la leggerezza nei movimenti.

Sono proprio queste tre dimensioni che, se riscontrate nella leadership, producono ammirazione, sequela, e crescita individuale e collettiva.

L'eleganza nella leadership si manifesta attraverso un comportamento che evita l'auto-celebrazione e la ricerca del predominio sugli altri. Una leadership elegante non cerca in modo ossessivo di emergere o di imporsi come massima esperta in ogni situazione. Al contrario, dimostra assertività, portando avanti le proprie idee e la propria esperienza, con l’intenzione di arricchire e promuovere un dialogo e un confronto, rispettando e riconoscendo con ugual attenzione il valore altrui.

L'armonia nella leadership si manifesta attraverso la coerenza con cui si conduce la vita a 360°, fondata sulla profonda consapevolezza dei valori significativi per la persona. Parliamo quindi di integrità della leadership, che si traduce nella sua adesione a tali valori attraverso il proprio agire, al lavoro tanto quanto nella sfera privata. Si crea così un’armonia tra i diversi ambiti della vita e la leadership smette di essere “semplicemente” un ruolo da interpretare, ma un riflesso di una vita vissuta con autenticità e trasparenza.

La grazia, infine, si esprime appieno in una leadership attenta alle relazioni. Una leadership che quotidianamente si prende cura delle persone circostanti attraverso empatia, ascolto attivo e profonda intelligenza emotiva, perché riconosce l'importanza di coltivare l’unicità del singolo individuo. Questa “delicatezza” è la base non solo del successo – quello vero, non quello che va a discapito di chi lo rende possibile - ma anche e soprattutto della creazione di un ambiente di lavoro in cui ognuno si senta valorizzato e supportato e in cui si respiri una cultura organizzativa basata sul rispetto reciproco e sulla crescita condivisa.

Chi non desidera una leadership bella?

Si potrebbe certamente discutere di come misurare in modo oggettivo eleganza, armonia e grazia nella leadership.

Ma come dice giustamente Warren Berris, basta vedere questa bellezza per riconoscerla. E chissà che vedendola, si inizi ad ammirarla. E poi a seguirla. E infine…a diventarne portatori.

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