Lance Uggla, come trasformare il sogno di 100 milioni di dollari in una realtà da 22 miliardi

EMF, Executive Master In Finance

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I dati sono il nuovo petrolio, vale a dire la nuove fonte di ricchezza di aziende e nazioni? Certamente, se si pensa alla storia di IHS Markit, raccontata da Lance Uggla, fondatore di Markit e CEO di IHS Markit. Il CEO è stato ospite della Leader Series di EMF – Executive Master in Finance. Andrea Beltratti, Academic Director di EMF, gli ha chiesto se avrebbe mai creduto che l’azienda fondata nel 2003 sarebbe diventata così grande e importante in soli 15 anni. La risposta è diretta ed onesta, come lo stesso stile di comunicazione di Lance: “Il mio sogno era quello di creare un’azienda che potesse valere 100 milioni di dollari, e quando Markit aveva raggiunto la soglia di 600 milioni io stesso ho venduto parte delle mie azioni. Non avrei mai pensato che avrebbe potuto crescere così tanto. Non è stata una buona decisione dal punto di vista finanziario, ma mi ha dato tanta motivazione per far crescere ulteriormente l’azienda”.

 

Il modello di business di IHS Markit

 

Quale è il modello di business dell’azienda? “Usiamo e creiamo molti dati, con informazioni e analisi focalizzate su molti settori. Usiamo dati arricchiti dalle nostre applicazioni tecnologiche e lavoriamo con cuna ampia base di clientela, che comprende aziende, governi, investitori istituzionali, studi legali. Li aiutiamo a prendere le migliori decisioni dal punto di vista strategico, per valutare opportunità, stabilire obiettivi di politica economica, proporre nuove forme di regolamentazione.”

Naturalmente l’azienda ha dovuto adattarsi a un ambiente in continuo cambiamento, ma Lance Uggla osserva che alcune delle idee che sono così popolari oggi sono in realtà una trasformazione di metodologie che esistevano da tanto tempo. “Quando ho fondato Markit, avevamo a che fare con informazione che adesso chiamiamo dati, usavamo strumenti matematici e statistici che si sono evoluti nella “data science”, e 1 megabyte era considerato equivalente ai big data di oggi.” Il modello di business di IHS Markit è costruito a partire dalla catena di valore dei dati. Chi gestisce la catena del valore? “I clienti possono certamente internalizzare, completamente o in parte, la catena del valore, e possono raccogliere, pulire, analizzare e organizzare i dati in modo da produrre risultati analitici (analytics). Ma quando iniziano a pensare ad attività come la protezione dei dati e la cybersecurity, le aziende capiscono che è una buona idea utilizzare servizi professionali prestati da società esterne. Nel futuro le information companies costruiranno in maniera crescente piattaforme, organizzando i dati in modi che saranno facili da combinare con i sistemi IT delle singole aziende”.

“IHS Markit assembla dati da varie fonti e crea valore per i propri clienti. Ecco un paio di esempi. Quando osserviamo dati su domanda e offerta nel settore energetico, li usiamo nell’ambito dei nostri modelli per generare previsioni sulle condizioni future di mercato al fine di ricavarne previsioni di prezzo e segnali di acquisto/ vendita per i trader. La creazione di piattaforme è un altro esempio interessante. Nel private equity ci sono molte interazioni tra i General Partners (GP) e i Limited Partners (LP). IHS Markit crea piattaforme dove i GP inseriscono dati a beneficio dei LP, in modo che questi ultimi possano conoscere la loro esposizione ai settori, alle singole aziende, alle valute. Una volta che è stata creata la piattaforma con i dati, si possono studiare i dati stessi, creare indici di prezzo, fare analisi di valutazione.”

C’è molto bisogno di simili piattaforme anche per I client retail. Beltratti menziona che la tipica famiglia italiana ha conti correnti con molte banche, e spesso non riesce a misurare il valore aggregato del suo portafoglio oltre che l’esposizione a specifici fattori di rischio. E’ anche questo un esempio di opportunità per le information companies?

“Si. IHS Markit è proprietaria di Carfax, che aiuta le persone a tenere un registro di cosa accade alle loro auto. Usando i servizi aziendali, ogni proprietario può documentare la storia del proprio autoveicolo. La storia può essere molto utile da vari punti di vista, ad esempio quando si vuole vendere l’auto e l’acquirente desidera avere la maggiore trasparenza possibile oppure quando il proprietario dell’auto intende chiedere un prestito a una banca o società finanziaria e quest’ultima ha bisogno di informazioni sul bene dato come garanzia del prestito oppure quando l’assicuratore richiede informazioni per stabilire il costo del premio di assicurazione dell’auto”.

 

Il mercato dei dati?

 

“Lance, credi nella nascita di un vero mercato dei dati? C’è un consensus sul fatto che individui e società saranno più attivi nell’offerta e nella domanda di dati. Concordi con tale consensus?” “Il vero valore commerciale sta nell’interpretazione di grandi quantità di dati vale a dire nell’interpretazione dei dati grezzi da parte degli esperti. Ad esempio, IHS Market utilizza più di 1,000 persone per studiare il settore energetico, analizzando tutte le attività come esplorazione, raffinamento, determinazione del prezzo per il retail, domanda ed offerta di petrolio. Usiamo un insieme di opinioni di esperti e tecnologia per partire dai dati grezzi e aggiungere valore per i nostri clienti. Non sono certo in merito allo sviluppo di un vero e proprio mercato dei dati: c’è molta domanda di dati e poca offerta di dati”.

Inoltre, secondo Beltratti, la regolamentazione potrebbe cambiare completamente lo scenario. Nuove preoccupazioni sulla privacy stanno spingendo i policy maker a cambiare le regole del gioco. Si tratta di un elemento che può modificare il modello di business delle information companies? “Si, certamente. Le aziende del settore devono richiedere moltissimi permessi per la creazione e l’utilizzo di dataset. Specialmente quando i dati alternativi sono estratti da nuove fonti, esiste incertezza in merito alla possibilità di usare i dati dal punto di vista legale. Le aziende devono essere molto attente alla compliance al fine di rispettare tutte le regole esistenti”.

 

Il modello di business di IHS Markit

 

Nel suo website, HIS Markit presenta i propri spunti in merito a “settori” e “hot topics”. Sulla base della vostra visione, quali sono gli elementi più interessanti nel panorama dell’economia mondiale? “Ce ne sono alcuni. Uno è l’intersezione tra data science e tecnologia di cui abbiamo già parlato. La globalizzazione è un trend estremamente importante anche perché consente alle aziende di essere inclusive nel loro modello di business. Molte persone hanno skill utili alle aziende, e vivono in posti caratterizzati da costo della vita molto diverso tra di loro. Un’azienda nel settore dei servizi può quindi impiegare persone in tutto il mondo e creare maggior valore anche essendo inclusiva. Il cambiamento climatico e il fattore ESG sono un terzo esempio di temi caldi. ESG è cruciale per le aziende energetiche, che devono aiutare a raggiungere rapidamente la transizione verso le fonti pulite di energia. E gli investitori che mettono ESG ai primi posti dei loro criteri di scelta delle aziende in portafoglio esercitano una forte pressione per spingere la aziende ad agire sulla base di una visione di lungo periodo”.

 

Opportunità nel mercato del real estate

 

I mercati privati sono spesso meno trasparenti di quelli pubblici. La creazione di trasparenza associata ai dati e all’informazione è foriera di vantaggi particolari per le aziende che lavorano nel business dell’informazione? Per esempio, il real estate è uno degli asset più grandi ed importanti per la maggior parte dei paesi nel mondo (in Italia il real estate vale il 60% della ricchezza complessiva). Esistono opportunità nel settore del private real estate? “Si. E lascia che aggiunga una considerazione a quelle che hai fatto tu: il real estate è interessante dal punto di vista della sua struttura competitiva. In molti mercati, ad esempio autoveicoli, pochi player dominano il mercato, ma nel real estate ci sono tanti operatori ugualmente importanti. Questo è molto rilevante per qualsiasi progetto finalizzato ad aumentare la trasparenza del mercato. Per aumentare la trasparenza occorre avere dati dai player più importanti e quindi occorre iniziare a costruire un consorzio di operatori che siano disponibili a condividere I loro dati. Nessuno è abbastanza grande da avere una visione complessiva del mercato, e ci sono enormi benefici dalla condivisione dei dati e dalla fornitura di analytics per migliorare il processo di decision-making. Per rendere di successo il progetto occorre coinvolgere gli acquirenti degli asset di real estate. Gli investitori amano la trasparenza perché possono ottenere una migliore immagine dei livello di prezzo e di affitto. Secondo, le tematiche ESG rinforzano il bisogno di trasparenza: gli acquirenti desiderano avere la piena visibilità su qualsiasi edificio in cui siano coinvolti. Terzo, la regolamentazione continua a spingere per un aumento della trasparenza”.

 

Leadership

 

Qual è il ruolo della leadership? Lance Uggla risponde con chiarezza. “Il ruolo della leadership è cruciale: il tono viene dall’apice dell’organizzazione”. Quali sono le caratteristiche di un leader efficace? “Un buon leader deve scegliere alcune aree ed avere ottimi risultati nelle stesse, ad esempio la customer-centricity o le operations. Inoltre, deve essere un comunicatore chiaro e sintetico, e deve essere onesto/a in merito alla comunicazione delle informazioni. I pensieri devono essere comunicati con umiltà e cura. Un buon leader riconosce gli spunti meritevoli proposti dalle altre persone del team e rendersi conto che altri possono avere soluzioni migliori di quelle immaginate inizialmente.”. Questa valutazione è del tutto coerente con la visione e la personalità mostrata durante l’intervista a EMF, dedicata a un grande leader che sognando un’azienda da 100 milioni ha creato una realtà che vale 22 miliardi di dollari.

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