Una nuova regolamentazione del mercato dei farmaci: intervista esclusiva a Sandra Gallina della Direzione Generale Salute e Sicurezza Alimentare (SANTE) della Commissione Europea

Nel suo ruolo di interlocutore privilegiato di istituzioni pubbliche e aziende, SDA Bocconi ha ospitato sabato scorso Sandra Gallina per offrire un punto di vista d’eccezione su un tema di grande attualità.

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La proposta di legislazione farmaceutica dell’UE approvata pochi giorni fa mira – dal punto di vista della Commissione - a garantire un sistema di regolamentazione dei medicinali a “prova di futuro”. SDA Bocconi ha avuto l’onore e il privilegio di ospitare Sandra Gallina, Direttore Generale della Direzione Generale Salute e Sicurezza Alimentare (SANTE) della Commissione Europea, per parlare di questo tema di grande attualità in esclusiva con il pubblico del Campus. A moderare l’intervento la professoressa Monica Otto, direttrice dell’Osservatorio Farmaci del Centro di Ricerca sull’Assistenza Sanitaria e Sociale (CERGAS) di SDA Bocconi.

 

Dottoressa Gallina, quali sono le implicazioni attese di questa riforma per gli stakeholder che contribuiscono all’ecosistema salute?

La salute è senza dubbio un tema molto complesso perché abbraccia molteplici aspetti, economici, politici, finanziari, e soprattutto perché è molto vicina ai cittadini. Salute non significa solo curare le malattie, ma anche prevenirle ed è questa la vera sfida per il futuro. Oggi l'Europa è leader nel settore farmaceutico con un mercato di 1,3 trilioni di euro, ma per mantenere questo primato abbiamo bisogno di mettere il paziente al centro, mantenere alta la ricerca e l’innovazione e favorire il più possibile l’accesso ai medicinali. Il settore dei medicinali è molto diverso rispetto a qualsiasi altro tipo di mercato poiché vede coinvolti diversi attori: gli Stati, le istituzioni, l’industria farmaceutica. E anche il processo che dalla nascita di un farmaco porta alla sua immissione sul mercato è lungo e complesso, perché bisogna affrontare una serie di negoziazioni per quanto riguarda il prezzo e la disponibilità. Per tutti questi motivi, le implicazioni che ci aspettiamo per tutti gli stakeholders sono quelle di riuscire a costruire un vero spazio di dibattito comune a tutti i Paesi membri dell’Unione Europea finalizzato a creare un mercato dei medicinali unico e a garantire un accesso equo a farmaci sicuri e di qualità.

 

Quale impatto può avere questa riforma sulla sostenibilità dei sistemi sanitari?

Avremo sicuramente un impatto forte in termini di sostenibilità ambientale ma anche di sostenibilità economica. L’obiettivo principale deve essere quello di avere prodotti innovativi dove ne abbiamo veramente bisogno, basti pensare alla questione degli antibiotici, di cui dobbiamo necessariamente ridurre l’uso ma anche promuoverne l’innovazione. La nostra riforma è mirata a offrire incentivi all’industria farmaceutica per spingerla a investire in innovazione, in grado di proporre contratti stabili e un ambiente favorevole alla ricerca e sviluppo. Se la scelta delle priorità rimane nelle mani degli Stati membri, che decidono come distribuire il proprio bilancio sanitario tra prevenzione e  interventi sanitari e basati sui medicinali, la riforma vuole offrire un sistema europeo che consenta agli Stati stessi di ottenere il massimo impatto possibile dalle risorse spese per i medicinali, bilanciando, attraverso considerazioni scientifiche, tecniche e politiche, risposte diverse a bisogni e necessità differenti per ciascuno Stato.

 

Come ha sottolineato la professoressa Amelia Compagni, Direttore del CERGAS, in chiusura del convegno, in questo contesto, anche SDA Bocconi sente forte la responsabilità, come centro di studi e di ricerca, di contribuire fattivamente a questo spazio di conversazione comune, offrendo il proprio supporto per misurare e valutare l’impatto di questa riforma, in un’ottica di ricerca che sia sempre più europea.

 

SDA Bocconi School of Management

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