Re-Design tra decostruzione, semplificazione e condivisione

Una riflessione sul futuro del design tra semplificazione, liberazione e partecipazione, nella cornice del campus SDA Bocconi

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Si è tenuto oggi il primo appuntamento del ciclo di incontri organizzati da Università Bocconi e Domus ospitati nella cornice del campus SDA Bocconi progettato da Sanaa. Il programma delle “Domus Breakfast” – questo il nome dell’iniziativa – prevede una serie di talk con i più importanti nomi del mondo del design, dell’architettura e delle imprese nazionali e internazionali per riflettere sul significato del design oggi e su quello che il futuro riserva per questo settore in rapida evoluzione.

 

La mattina di oggi è stata dedicata al tema del Re-Design e ha visto gli interventi di Corrado Passera, attuale Founder & CEO di Illimity ed ex Ministro dello sviluppo economico e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile, David Kusuma, CEO del World Design Organization e Stefano Caselli (Dean di SDA Bocconi). Il talk si è aperto con le parole di Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi, che ha dichiarato: “Siamo all’interno della Design Week che porta Milano al centro del mondo. Allo stesso modo, Università Bocconi vuole lavorare per mettere Milano al centro del mondo. Il sogno di Università Bocconi è quello di cambiare le cose, prima formando le persone e poi, in un processo continuo, cambiando la città e dei suoi spazi.”

 

Re-Design, bellezza e nuove tecnologie.

La riflessione sul Re-Design ha toccato diversi ambiti e mostrato le molteplici prospettive possibili su questo tema. Stefano Caselli ha aperto la riflessione ponendo l’accento sulla necessità, ogni volta che si ridisegna qualcosa, di trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione, dichiarando: “Per fare Re-Design serve un bilanciamento tra due elementi: conservare le proprie radici e la propria tradizione, e, dall’altra parte, evitare che la tradizione sconfini nella consuetudine, ovvero nella comfort zone. Per fare Re-Design bisogna saper uscire dalla propria comfort zone, vincendo la consuetudine.” Ed è proprio l’idea di rottura con la consuetudine che ha guidato il complesso lavoro di Re-Design portato avanti da Passera, che ha destrutturato e reinventato il concetto di banca per dare vita a Illimity. Partendo dal bisogno di dare credito alle piccole e medie imprese, Passera si è liberato da tutti i vincoli del passato per costruire una banca che potesse adattarsi ai continui cambiamenti del contemporaneo. La differenza per la riuscita del progetto l’hanno fatta le persone, un team proveniente da geografie, generazioni e settori diversi (quasi nessuno proveniente da quello bancario) che grazie alla loro eterogeneità sono stati in grado di rispondere ai continui cambiamenti in atto. Le persone restano centrali anche nel lavoro di Re-Design portato avanti da Maria Porro per la fiera del Salone del Mobile 2023. Dopo due anni di pandemia e difficoltà, protagonista dell’intero progetto di quest’anno è infatti il potere dell’incontro fisico, capace come nient’altro di creare opportunità e di far comprendere la qualità dei prodotti. La nuova fiera è stata ripensata come una città ideale, in cui spazio pubblico e privato si alternano fra loro per incentivare l’interazione tra professionisti. Resta un interrogativo sul futuro, ma l’augurio è che l’esperienza guidi sempre il lavoro di Re-Design delle fiere del futuro. A rispondere agli interrogativi sul futuro è invece David Kusuma, il cui lavoro si concentra su un Re-Design basato sul concetto di semplificazione: più la tecnologia avanza più complessi diventano gli oggetti di uso quotidiano. Il compito del design oggi diventa quello di semplificare le funzionalità dei nuovi prodotti, per renderli intuitivi ed abbattere così le barriere che i rapidissimi cambiamenti tecnologici possono trovare nel percorso di integrazione con la società. Durante il talk si è parlato anche di bellezza e di come si tratti di un valore guida per il Re-

Design: dalla bellezza della funzionalità alla bellezza come motore per agire, un valore fondamentale che, come nel caso del progetto del Campus SDA Bocconi, non può che ispirare a fare cose migliori.

 

SDA Bocconi School of Management

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