Il PNRR Lab presenta nuovi dati e soluzioni per accelerare i progetti, semplificare i processi e centrare gli obiettivi UE

Per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza serve un salto di qualità nella collaborazione tra pubblico e privato e nella semplificazione normativa.

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Il 23 febbraio si è tenuto un importante incontro al Campus SDA Bocconi di Roma tra rappresentanti del mondo imprenditoriale e del governo italiano per discutere il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il team di lavoro del PNRR Lab, il laboratorio di SDA Bocconi che analizza le dinamiche di produttività e le sfide di competitività legate all’attuazione del Piano, ha presentato dati, analisi e proposte per migliorare l'efficienza, semplificare le procedure e creare partnership pubblico-private.

 

L'evento, che ha visto la partecipazione del Ministro Fitto e di Renato Brunetta, ex Ministro della PA, è stato un'occasione per condividere idee e punti di vista, e per trovare soluzioni comuni alle sfide che il Paese sta affrontando. Tra i partecipanti, i direttori e i vertici aziendali di importanti gruppi come Intesa Sanpaolo, Enel Group, Adecco, Gruppo Ferrovie dello Stato e Snam.

 

Come fotografato dall’intervento di Carlo Altomonte, Associate Dean for Stakeholder Engagement Programs SDA Bocconi, il PNRR è il piano di investimenti pubblici e riforme strutturali per l’Italia, finanziato principalmente dal Recovery and Resilience Facility dell'Unione Europea e strutturato su sei pilastri principali: transizione ecologica, innovazione, infrastrutture, formazione e ricerca, inclusione sociale e salute. Il suo successo dipenderà molto dall'impegno congiunto di istituzioni, imprese e società civile e dalla capacità di attuare le riforme strutturali necessarie.

 

Veronica Vecchi, Professor of Practice of Business Government Relations SDA Bocconi, ha posto il focus sul Partenariato Pubblico Privato (PPP) e sul ruolo che può e deve ricoprire per velocizzare i progetti legati al PNRR e per ridurre il rischio di non aggiudicazione delle gare. Con alcune raccomandazioni: non si può pensare di usare il PPP solo in modo contingentato per spendere nei tempi, ma serve qualità e, soprattutto, serve una nuova league di leader degli investimenti: una classe dirigente capace di guidare le opere pubbliche attraverso un disegno strategico condiviso e con un set di competenze specifiche.

 

Giovanni Valotti, Professore Ordinario in Public Management dell’Università Bocconi e Department of Government, Health and Not for Profit Liaison Officer SDA Bocconi, si è invece concentrato sul nuovo Decreto Semplificazione che prevede misure fondamentali volte a un’ulteriore riduzione dei tempi e alla semplificazione dell’iter autorizzativo, rivedendo il perimetro di alcuni attori chiave (MIC e Sovrintendenze). Il Decreto prevede inoltre un rafforzamento dei poteri sostitutivi in caso di ritardi e una maggiore responsabilizzazione delle Autorità Procedenti.

 

Dall’analisi svolta dal PNRR Lab e presentata dal Professor Valotti, è emersa inoltre la necessità di rilanciare la responsabilizzazione del livello territoriale, di prevedere una maggiore digitalizzazione del permitting, favorire ulteriori interventi normativi in tema di repowering e introdurre termini effettivamente perentori, con espliciti riferimenti alle conseguenze amministrative legate al “non fare”.



SDA Bocconi School of Management

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