Andrea Beltratti affronta le sfide come Miles Davis

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Il responsabile della Claudio Dematté Corporate and Financial Institutions Division di SDA Bocconi ama il jazz e apprezza la capacità di adattamento dei musicisti.

Andrea Beltratti è appassionato di musica jazz e perciò conosce il valore dell’improvvisazione, intesa come capacità di adattamento. “Il jazz non si suona con uno spartito. Cerco di mantenere la stessa mentalità nella mia professione”. In qualità di nuovo responsabile della Claudio Dematté Corporate and Financial Institutions Division di SDA Bocconi, Beltratti si trova ad affrontare sfide degne di Miles Davis. Le descrive così: “Integrare le tre precedenti divisioni Imprese, Banche e Ricerca. Aumentare il valore riconosciuto dal mercato per le attività della divisione, al fine di creare formazione, soluzione di problemi aziendali e ricerca che consentano ai clienti di perseguire in modo sempre più efficiente i loro obiettivi. Essere all’altezza di una divisione intitolata a Claudio Dematté”.
 
La Divisione Dematté sviluppa e trasmette conoscenza di frontiera alle aziende, aiutandole a capire come utilizzarla per il continuo miglioramento dell’efficienza aziendale e il raggiungimento degli obiettivi. Si occupa di progetti su misura tramite le business unit di Executive Programs e di Ricerca. “La prima crea i programmi formativi in ottica di apprendimento di frontiera e attivo, per incidere sulle competenze e i comportamenti, e sviluppa progetti che contribuiscono a risolvere specifici problemi aziendali. La seconda svolge attività di ricerca su commessa e contribuisce a creare e a divulgare la ricerca di frontiera sviluppata a livello internazionale”.
 
Professore ordinario di Finanza, Beltratti è stato prorettore per l’area undergraduate, direttore del corso di laurea in Economia politica e del corso di laurea in Discipline economiche e sociali (Des). Dopo la laurea in Economia e commercio a Torino, ha conseguito il Ph.D. in Economics a Yale. “Era il cuore dell’impero keynesiano, l’ultimo avamposto intellettuale che cercava di spiegare la crisi del 1929 come un problema di funzionamento del sistema economico e non come un attacco di pigrizia della popolazione. Ho studiato con due premi Nobel, Jim Tobin e Bob Shiller. Con Bob ho pubblicato due paper. Non avrei potuto fare scelta migliore”.
 
Beltratti ha ricoperto importanti cariche anche nell’industria e sostiene la necessità di mischiare ricerca, insegnamento e attività professionale. “Ho cercato di sfruttare le tante sinergie esistenti tra queste attività, e ho avuto grandi benefici dall’applicare in una attività quello che sapevo dell’altra”. È convinto che il confronto continuo tra teoria e operatività sia utile a tutti coloro che studiano e insegnano economia e alle aziende. “Spero che la nuova divisione, seguendo l’insegnamento di Claudio Dematté, sarà eccellente anche nel coniugare aspetti diversi, ma fortemente sinergici”.

Fonte: ViaSarfatti25

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