EMF C-suite Forum 2021

Salvare il pianeta rimanendo con i piedi per terra tramite l’utilizzo strategico della finanza

EMF - Executive Master in Finance, C-Suite Forum "Sustainable investing & ESG criteria in finance"

Il C-Suite delle aziende e istituzioni finanziarie presente all’edizione 2021 del C-Suite Forum di EMF - Executive Master in Finance, diretto da Andrea Beltratti, Academic Director e Alessia Bezzecchi, Program Director, protagonisti assieme ai partecipanti in un dibattito estremamente ricco, ha evidenziato le difficoltà legate alla transizione globale del modello di sviluppo. E forse non poteva che essere così, data la complessità della sfida del cambiamento di un modello economico nato con l’invenzione della macchina a vapore, sino a questo momento funzionale ad aumentare la quantità di beni e servizi e la scala di attività, ma a prezzo di un depauperamento di risorse ambientali senza precedenti nella storia del pianeta, con implicazioni che non riusciamo completamente a gestire anche dal punto di vista dell’iterazione sociale. Non è un caso che la frase “grazie per riportarci con i piedi per terra” sia stata usata più volte da Andrea Cabrini, Direttore di Class CNBC, che ha moderato il dibattito assieme alla Direzione del programma.

EMF C-Suite Forum: la formula del C-Suite è stata innovativa, prevedendo un “dibattito guidato” suddiviso per panel legati ai track di specializzazione del Master: Asset/ Wealth Management, Banking, Corporate Finance & Control, Real Estate. I partecipanti del Master hanno interagito con quindici aziende che si sono aperte dal punto di vista dell’utilizzo delle soluzioni organizzative e della finanza strategica per vincere le sfide globali, guidati da Rossella Cappetta, EMF Faculty di Organizzazione & Personale e Associate Dean della Divisione Open di SDA Bocconi e Claudio Scardovi, EMF Faculty di Strategic Finance Lab e CEO di Hope. I project work sono stati presentati nella prima ora di dibattito, subito dopo l’intervento del Rettore dell’Università Bocconi, Gianmario Verona, Professore presso il Dipartimento di Management, che ha chiarito sin da subito l’evoluzione secolare del modello di sviluppo e le sfide aperte dando evidenza nella lecture di apertura all’importante ruolo dell’innovazione per il raggiungimento della sostenibilità. Concetti ripresi e ribaditi nei final remark di Enzo Baglieri, Associate Dean della Divisione Master.

Le sfide: quali sono le sfide rilevanti emerse dal dibattito tra Chief (Almawave, Banca Generali, Banco BPM, BNL Gruppo BNP Paribas, Citylife, Covivio, Dallara Group, Gruppo BPER, Gruppo Credem Weath Management, De Longhi, Hines, Fincantieri, Eurizon Capital, Kiko, Intesa Sanpaolo Private banking, Pelios, Sensible Capital, SNAM, TIM, Unicredit Private Banking), accademici e partecipanti del Master? Riprendendo una distinzione concettuale introdotta nello Strategic Finance Lab partendo dai fondamenti dello studio degli intermediari finanziari, distinguiamo tra le attività delle imprese che canalizzano il risparmio delle famiglie (asset manager, banche e wealth manager) e aziende che lo utilizzano (le corporate e le financial institution, queste ultime impegnate in una duplice veste di fornitori e prenditori di capitale). Le financial institution hanno discusso temi relativi all’ammontare delle risorse necessarie, ai criteri usati per l’impiego del risparmio, alle esigenze dei clienti. Le corporation hanno evidenziato il ruolo di flussi e stock, il dialogo non sempre facile con chi fornisce il capitale all’attività d’impresa, e la necessità di chiudere i conti nel nome della sostenibilità economica. Tutto nel contesto di una grande motivazione e un forte entusiasmo per la nuova sfida, che sarà vinta solo se saremo capaci come comunità aziendale e finanziaria a trasformarla in opportunità.

Asset e wealth manager: la prima sfida? Trovare i 150 trilioni di dollari necessari per la transizione, risorse che potranno venire solo da una cooperazione tra settore pubblico e settore privato. La sfida immediatamente successiva? Impiegare al meglio le risorse, favorendo le attività e i player in grado di assumere una visione globale che tenga conto delle esigenze di tutti gli stakeholder e non solo degli azionisti. Ma per impiegare al meglio le risorse sono necessarie linee-guida e indicatori che ci dicano cosa deve essere privilegiato e cosa no. Il dibattito sui rating ESG non poteva essere più acceso, specialmente notando la forte eterogeneità esistente nel momento attuale, probabilmente destinata a un riassorbimento in una fase in cui si accumuleranno più evidenze e saremo meglio in grado di capire cosa privilegiare. La sostenibilità si persegue integrando in tutta la struttura organizzativa, dal board al processo di investimento, specifici strumenti e soluzioni facendo leva sulle competenze distintive e variegate, rilevando la potenza della multidisciplinarietà dei team di lavoro, nella performance degli investimenti e, più in generale, dell’attività di impresa.

Banche: le istituzioni finanziarie hanno un ruolo privilegiato e di grande responsabilità nell’allocare le risorse, ma sono esse stesse oggetto di valutazione da parte degli asset owner. Possono con entusiasmo evidenziare il ruolo degli stakeholder, tra cui il Pianeta stesso, ma devono allo stesso tempo ascoltare i loro clienti, che non sempre sono entusiasti nel rinunciare al rendimento oppure ancora più spesso capiscono il quadro globale ma devono fare fronte a esigenze immediate di sostenibilità economica. L’obiettivo deve quindi essere quello di proporre una “educazione finanziaria sostenibile” come evidenziato nella presentazione delle rilevanze dei project work della classe EMF 2021, evidenziando come occorra misurare il surplus in un modo diverso da quello precedente: un settore che crea valore economico di breve periodo ma che arreca danni che necessitano di misure correttive nel lungo periodo non ha generato realmente un surplus. Un obiettivo educational di primaria importanza, che attecchisce più facilmente presso i millenial che presso i senior, abituati dal punto di vista culturale ad una situazione in cui aria e acqua erano abbondanti e i beni materiale e il cibo la risorsa scarsa. I nuovi concetti educativi, e le proposizioni commerciali degli intermediari finanziari, devono invece evidenziare la nuova idea multidimensionale di scarsità che comprende elementi quali la bio-diversità, le risorse naturali, lo spazio.

Real Estate player: il real estate è al centro della sfida dato il suo ruolo trasversale multisettoriale in termini di impatto. Il modello di business prevede in maniera centrale l’utilizzo di risorse materiali, ed è responsabile per il 30% delle emissioni complessive di CO2. I Chief hanno ricordato che il settore è attento ad elementi quali l’efficientamento energetico ormai da decenni. Non esiste un progetto di sviluppo immobiliare che non sia attento all’utilizzo di energia, e le nuove frontiere riguardano il design di città intelligenti popolate da edifici che rendano possibile una vita di alta qualità tramite l’identificazione corretta degli spazi e la flessibilità nell’uso degli immobili. La sfida per tutti gli operatori è la creazione di valore sociale integrata nella proposizione delle iniziative, in particolare per la rigenerazione urbana di nuova generazione focalizzata sul perseguimento del benessere delle comunità locali e sulla minimizzazione dell’utilizzo del suolo. Peraltro, non è frequente il caso in cui le banche tengano conto di questi aspetti dal punto di vista del pricing dei finanziamenti, un invito a modificare i criteri di valutazione e concessione dei prestiti. Ma dall’altra parte i flussi di nuove costruzioni sono limitati rispetto allo stock dell’esistente, costruito nel corso dei decenni e quindi inefficiente da molti punti di vista. La sfida principale è il miglioramento dell’esistente per apportare allo stock le caratteristiche dei nuovi progetti. 

Le corporate: elementi di finanza strategica e di gestione aziendale sono stati i protagonisti dei due panel di riferimento. Tutti i Chief hanno guardato al nuovo, evidenziando l’impegno sociale delle loro aziende e la necessità di ascoltare clienti sempre più sensibili agli aspetti ESG. Il cambiamento aziendale è però più facile nel contesto complessivo di una catena del valore attenta a tutti gli stakeholder per essere in grado di fornire materie prime estratte in maniera attenta, utilizzando energia pulita, consentendo alle persone che lavorano di esprimere le loro capacità, creando prodotti e servizi nuovi e di elevato valore. Elemento distintivo è anche la valorizzazione dei Distretti industriali italiani fortemente legati alle eccellenze territoriali domestiche. Solo un contesto complessivo attento può dare luogo alla sostenibilità economica, elemento abilitante per le sfide ESG ormai bene identificate. La finanza ha un ruolo strategico nell’indirizzare le risorse all’interno dell’azienda, e deve tenere conto delle esigenze dei conferenti di capitale, anche se non traspare ancora un impatto sul costo del finanziamento. Una nota positiva viene anche in questo caso dal confronto tra flussi e stock: le start-up sono molto interessate a progetti che hanno la loro ragion d’essere proprio nell’attenzione per elementi sociali e ambientali.

Tre sfide primarie: educazione, costo del capitale, rating. Il dibattito e le analisi dei partecipanti di EMF hanno evidenziato tre sfide primarie. Educare e persuadere gli investitori a valutare in modo diverso le opportunità e le aziende non solo a svolgere attività ESG-compliant ma anche a misurarne l’impatto, introducendo indicatori che non guardino solo alla profittabilità, ma anche alle dimensioni sociale e ambientale. Influenzare il costo del capitale integrando nella relazione rischio-rendimento le dimensioni di sostenibilità per usare al meglio la leva strategica della finanza: sui mercati è facile vedere le implicazioni del passaporto sociale sulla capitalizzazione dell’azienda ma difficile misurarne l’impatto sul costo dell’equity, e la palla è nel campo delle banche che devono ampliare le metriche di analisi per concedere prestiti e stabilirne il costo. Per agire al meglio occorre misurare, e stabilire quali siano le direttrici da seguire. I partecipanti di Executive Master in Finance hanno recepito il messaggio forte e chiaro: 1) integrare elementi di sostenibilità nell’attività d’impresa e nei progetti (Governance, catena del valore, processo di investimento), 2) valutare la sostenibilità alla luce dei criteri ESG, 3) educare gli stakeholder, con metriche da sviluppare e armonizzare, sono le vere sfide che corporate e financial institution devono porsi per salvare il mondo.  

Si ringraziano i protagonisti dell’EMF C-Suite Forum 2021: Gianmario Verona Rettore Università Bocconi, Mario Abbadessa CEO HINES Italy, Enzo Baglieri Associate Dean for Master Division SDA Bocconi, Gian Marco Beltrami Direttore Marketing & Comunicazione Dallara Group, Andrea Beltratti EMF Academic Director SDA Bocconi, Alessia Bezzecchi EMF Program Director SDA Bocconi, Armando Borghi EMF Faculty & CEO CityLife - Gruppo Generali, Andrea Cabrini Direttore Class CNBC, Rossella Cappetta EMF Faculty Organizzazione & Personale & Associate Dean Open Program SDABocconi, Cristina Catania Senior Partner McKinsey & Company, Tommaso Corcos CEO Banca Fideuram& Presidente Assogestioni, Fabio Gallia DG Fincantieri, Massimo Garavaglia CEO De Longhi, Anna Gervasoni Direttore Generale, AIFI Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt, Loredana La Pace MD & Country Head Italy Goldman Sachs Asset Management, Paolo Magnani Direttore Centrale e Coordinatore Area Wealth Management Gruppo CREDEM, Luca Manzoni Responsabile Corporate Gruppo Banco BPM, Andrea Mignanelli CEO CERVED, Renato Miraglia Responsabile Private Banking Gruppo UniCredit, Andrea Munari Presidente BNL Gruppo BNP Paribas, Saverio Perissinotto CEO Eurizon Capital, Barbara Pivetta CFO COVIVIO Italy, Giovanni Ronca CFO TIM, Stefano Rossetti Vice DG Vicario, Gruppo BPER, Silvia Maria Rovere Presidente Assoimmobiliare & CEO Sensible Capital, Valeria Sandei CEO Almawave, Claudio Scardovi EMF Docente Strategic Finance Lab & CEO Hope, Riccardo Serrini CEO Prelios.



SDA Bocconi School of Management