Teoria in pratica

Governance rinnovabile: fa bene all’ambiente?

Il contesto

C’è una crescente preoccupazione tra gli investitori istituzionali riguardo alla sostenibilità ambientale e alla riluttanza di alcune aziende ad agire in tal senso. Secondo un sondaggio condotto da Krueger, Sautner e Starks, gli investitori ritengono che i rischi ambientali abbiano profonde implicazioni finanziarie per il portafoglio di imprese e che questi rischi abbiano ormai cominciato a concretizzarsi.

 

In un’indagine KPMG condotta tra membri dei consigli di amministrazione e dirigenti di 41 paesi è emerso che, nonostante i principali investitori continuino a sottolineare il legame tra ESG e performance aziendale a lungo termine, meno della metà degli intervistati crede che l’attenzione alle tematiche environmental, social e governance (ESG) migliori la performance aziendale nel lungo periodo e solo l’11 per cento afferma che il loro consiglio di amministrazione ha sviluppato strategie solide per affrontare rischi e opportunità legati ai fattori ESG. Sembra dunque esistere su questo tema un divario tra il pensiero degli investitori e quello dei consigli di amministrazione.

 

Gli investitori devono attivare meccanismi di governance efficaci se vogliono che i consigli di amministrazione agiscano in base alle loro richieste. La nostra ricerca ipotizza che i meccanismi di rinnovo del board – quelli in grado di modificare le convinzioni del consiglio di amministrazione – siano indispensabili perché gli investitori possano affrontare la discrepanza tra le loro preferenze in materia di sostenibilità e quello che effettivamente stanno facendo gli addetti ai lavori nelle aziende. Sostituire i membri di un board esistente con nuovi membri dotati della stessa mentalità degli investitori è infatti una componente essenziale delle campagne degli attivisti. Inoltre, modifiche investor-friendly al processo di voto forzano il consiglio esistente a prestare maggiore attenzione alle preferenze degli investitori, i quali possono più facilmente votare contro.

La ricerca

Nel nostro articolo abbiamo preso in considerazione un campione di 3.293 aziende provenienti da 41 paesi per testare l’ipotesi secondo la quale il rinnovamento del board è fondamentale per il miglioramento delle prestazioni ambientali. Ci siamo concentrati su due meccanismi abbastanza potenti da rinnovare il pensiero del board, sul quale, nel nostro periodo campione, abbiamo potuto disporre di dati sufficienti a livello globale e di una variazione quasi esogena.

 

Il primo meccanismo è l’adozione di regole di voto a maggioranza. Con la votazione a maggioranza, un membro del consiglio deve ricevere più del 50 per cento dei voti per essere eletto: gli investitori esterni acquisiscono così il potere di impedire ai candidati di entrare nel consiglio. Questo aumento del potere degli investitori nel modellare le decisioni delle imprese è tipicamente associato a un miglioramento della performance finanziaria. Invece, con il voto a maggioranza relativa (generalmente usato al posto del voto a maggioranza), gli investitori hanno meno potere.

 

Il secondo meccanismo consiste nella delega per il rinnovo forzato del consiglio che proviene da enti regolatori, investitori o è determinata da pressioni sociali. Un esempio significativo di forzatura del rinnovamento dei consigli di amministrazione in tutto il mondo è lo sforzo concertato per aumentare la presenza rappresentanza femminile nel board.

 

Per verificare se i meccanismi di rinnovo del consiglio sono legati alle future performance ambientali, abbiamo utilizzato ASSET4 ESG (ora Refinitiv ESG), che offre una copertura completa delle aziende di tutto il mondo per una lunga serie temporale. Gli indicatori di performance ambientale misurati da ASSET4 includono emissioni di CO2, utilizzo di energia rinnovabile, percentuali di riciclaggio dei rifiuti e così via.

 

Dato il divario tra le preferenze degli investitori e quelle degli addetti ai lavori in merito alla performance ambientale, siamo partiti dall’idea che per modificare le politiche aziendali gli investitori hanno bisogno di meccanismi di rinnovo del consiglio di amministrazione sufficientemente potenti da rinnovare il pensiero del consiglio stesso. Abbiamo quindi identificato due meccanismi di corporate governance potenzialmente abbastanza potenti da raggiungere questo obiettivo: l’adozione a maggioranza e l’introduzione di un consigliere donna. Nel nostro campione di aziende internazionale, abbiamo osservato come il rinnovo del consiglio di amministrazione sia positivamente e significativamente legato alla sostenibilità ambientale, in tutto il mondo.

 

Le regressioni panel con effetti fissi mostrano che la regola del voto a maggioranza o l’introduzione di un consigliere donna sono entrambi correlati a una prestazione ambientale superiore del 3-4 per cento. L’associazione positiva tra rinnovo del consiglio e performance ambientale futura è inoltre più forte nei Paesi con migliori istituzioni e nel caso in cui le aziende abbiano una base istituzionale di investitori motivati.

Conclusioni e implicazioni

I nostri risultati empirici suggeriscono che il rinnovamento dei consigli di amministrazione nella maggior parte dei casi aumenta la probabilità che l’azienda intraprenda un’azione orientata alla sostenibilità.

 

I nostri risultati forniscono una tabella di marcia per gli investitori attenti alla sostenibilità, a cui suggeriamo di non concentrarsi su misure aggregate di ESG o di prestazione ambientale come misura a sé stante. Per rinnovare il pensiero del consiglio d’amministrazione e allinearlo alle loro preferenze, gli investitori dovrebbero invece focalizzarsi sui meccanismi come il voto a maggioranza e sull’aggiunta di amministratrici.

 

Un altro risultato è stato quello di documentare l’esistenza di una forte relazione tra consigliere donne e futura performance ambientale. Una possibile spiegazione di questo risultato è che le donne incidono sulla performance ambientale per ragioni legate specificamente al loro genere. Coerentemente con questi risultati, studi precedenti di economia comportamentale hanno mostrato che, rispetto agli uomini, le donne tendono ad avere livelli più elevati di preferenze «other regarding», che si estenderebbero anche alle prestazioni ambientali.

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