Sotto la lente

Spazio e intelligenza artificiale, una rivoluzione al quadrato

Con l’esplorazione spaziale potenziata dall’intelligenza artificiale, ci troviamo alla soglia di un cambiamento epocale, una rivoluzione al quadrato che cambia le modalità di prendere decisioni nello spazio e il nostro approccio al futuro: la Space AI.

 

Se, fino a pochi lustri fa, i protagonisti dell’esplorazione spaziale erano solo due, Stati Uniti e Unione Sovietica, oggi almeno 60 paesi hanno espresso interesse al ritorno dell’umanità sulla Luna.

 

L’autonomia è da sempre una caratteristica importante dell’esplorazione spaziale. Anche in passato abbiamo mandato veicoli autonomi a esplorare oggetti del sistema solare e prelevare campioni che, poi, gli uomini e le donne analizzavano a terra. L’intelligenza artificiale moltiplica l’autonomia dei nostri manufatti. Nell’esplorazione di Marte, l’intelligenza artificiale ha permesso al rover Perseverance di valutare la superficie e scegliere il luogo più adatto all’atterraggio. Dopo di che Ingenuity, il primo elicottero spaziale della storia, ha guidato dall’alto i suoi spostamenti.

 

Più l’esplorazione si spinge lontana nello spazio, più necessita di tecnologie avanzate che consentano di prendere decisioni senza dipendere dalle comunicazioni dalla Terra.

 

L’estrazione mineraria è vista ormai come uno sviluppo certo dell’esplorazione. La fascia degli asteroidi è l’area dello spazio sulla quale si soffermano le maggiori attenzioni. Un solo asteroide, 16 Psyche, ricco di cobalto, nichel e terre rare, è valutato fino a 70.000 il PIL della Terra. Un altro degli asteroidi della stessa fascia, Bennu, è stato esplorato dalla missione OSIRIS-Rex della NASA grazie anche ai sistemi di intelligenza artificiale e ci ha svelato composti organici che potrebbero avere avuto un ruolo nella nascita della vita sulla Terra.

 

Oggi la costellazione Starlink è al centro dell’attenzione per vari motivi. Il suo obiettivo principale, una volta che saranno posizionati i 30.000 satelliti della generazione 2, è fornire collegamento internet a banda larga ad ogni angolo della Terra. Se può sembrare un obiettivo non così ambizioso, si deve pensare che, ancora oggi, 2,5 miliardi di persone sono del tutto privi di connettività. Ebbene, si calcola che i sistemi di intelligenza artificiale di cui è dotato ogni satellite abbiano evitato, solo negli ultimi 6 mesi, oltre 50.000 collisioni, che avrebbero inasprito in modo intollerabile il problema dei detriti spaziali.

 

Anche l’osservazione della Terra, grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale, diventa sempre più strategica nella gestione dei disastri naturali. Già oggi possiamo confrontare le immagini di un ponte prima e dopo un uragano, per esempio, e valutare se sia utilizzabile per le operazioni di soccorso. Se, però, immagazziniamo informazioni dettagliate sulle caratteristiche abitative e demografiche del territorio, possiamo dedurre altri parametri essenziali per le attività di protezione civile. Se possiamo, inoltre, elaborare le informazioni nello spazio, dovremo trasferirne meno sulla Terra e di una qualità tale da essere immediatamente usufruibili da chi opera sul territorio.

 

Già oggi si stanno sperimentando sulla Stazione spaziale internazionale sistemi di bordo resi più efficienti dall’intelligenza artificiale ma, come si può facilmente comprendere, mettere mano ai sistemi della Stazione spaziale è un processo delicato, che richiede lunghi iter autorizzativi. Sarà sicuramente guidata dall’intelligenza artificiale fin da subito, invece, la costruzione di edifici, laboratori e alloggi sulla Luna, facendo largo uso di stampanti 3D e della regolite che si trova in loco, estremamente utile a schermare dalle radiazioni.

 

Infine, l’intelligenza artificiale promette di costruire due tipi di gemelli digitali fondamentali per il futuro dell’umanità: quello della Terra e quello dell’uomo. Il gemello digitale della Terra ci aiuterà a capire i meccanismi che determinano il cambiamento climatico e a fare previsioni sulla sua evoluzione. Dei gemelli digitali delle persone che partecipano a una missione su Marte ci sarà bisogno per prevenire (o sapere in anticipo come affrontare) emergenze mediche che dovessero verificarsi in un ambiente ostile come lo spazio.

 

L’integrazione dell’intelligenza artificiale, in definitiva, contribuirà in modo determinante a portare il valore della space economy mondiale dagli attuali 600 miliardi di dollari ai 1.800 previsti per il 2035.

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