Il Meglio del Piccolo

Festina lente

Carissimi imprenditori,

inauguro il 2022 con un post sulla velocità e sulla lentezza. Qual è il passo da tenere nell’anno appena iniziato e ancora segnato dalla pandemia? Vi propongo di seguire un antico motto….

 

La pandemia ci sta abituando volenti o meno a bruschi stop, a qualche rinvio e a delle ripartenze improvvise dove tutto sembra diventare urgentissimo, come sottolinea in modo polemico ma simpatico Brunello Cucinelli in una clip che è girato nei giorni scorsi sui social.

Qual è il ritmo da tenere in azienda? Qual è la velocità giusta? Che esempio dare ai propri collaboratori? Che tempi pretendere da loro? Il rischio da evitare in questi casi è quello di fare la solita e facile apologia della lentezza che, con i ritmi della piccola impresa e del lavoro, non ci azzeccherebbe granché.

 

La velocità è in sé seducente, attira perché adrenalinica. Per gli imprenditori è spesso una necessità. Molti di loro hanno un passo veloce che pure li rende affascinanti e carismatici. Fanno tanto in poco tempo, sono capaci di muoversi a ritmi superiori alla media e anche per questo sono ammirati. Quando la loro velocità diventa però smania e si trasforma in agitazione e in ansia iniziamo i problemi personali (per loro e per i loro dipendenti) e, di conseguenza, aziendali. Velocità e frenesia non sono la stessa cosa. Non vanno fraintese.

 

All’altro estremo si trova la lentezza che non deve essere invece confusa con la pigrizia, quell’atteggiamento di chi è perennemente passivo, molle e demotivato. La pigrizia in ambito lavorativo è negativa e va avversata. La calma e la cautela, sorelle della lentezza, no.

 

Frenesia e pigrizia sono mali opposti, da contenere e limitare il più possibile nelle organizzazioni, mentre velocità e lentezza sono entrambe positive soprattutto se si riesce a tenerle insieme. La loro conciliazione, facile da teorizzare ma non semplice da compiere, è il punto di svolta. Lo dicevano già i latini nell’espressione “festina lente”, affermando, con un ossimoro, l’importanza di sapersi affrettare con lentezza. Così dovremmo affrontare il nuovo anno: agendo presto ma con attenzione tra uno stop forzato e la successiva ripresa, ricordandoci che “la potenza è nulla senza controllo”.

 

Festina lente dunque come motto da avere in testa e diffondere in azienda. Per fare prodotti o fornire servizi eccellenti, di qualità veramente superiore, riconosciuta sul mercato e non solo millantata, occorre dedizione totale che, a sua volta, esige tempo, tanto tempo. Ma la cura non basta. Capita di frequente, in alcune fasi del processo, che sia necessario svolgere operazioni con un tempismo e una rapidità assoluta che non ammette ritardi o rinvii. Basta osservare il lavoro negli stabilimenti e lungo le linee di produzione per riscontrare una certa lentezza in certi stadi e la massima celerità in altri.

 

Festina lente anche come un'immagine da proporre: quella della tartaruga con le vele spiegate che Cosimo I de’ Medici volle usare come simbolo per le sue flotte navali mettendo insieme la velocità impressa dal vento e la cautela nell’avanzare del carapace. Utilizzatela come spunto evocativo per i vostri collaboratori, per trasmettere loro, soprattutto ai più giovani, qual è il passo da tenere. Per educarli alla perseveranza non all’istantaneità, alla precisione non all’impazienza.

 

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