
- Data inizio
- Durata
- Formato
- Lingua
- 10 lug 2025
- 4 giorni
- Class
- Inglese
For participants of large listed companies to enrich their knowledge with elements, both intrinsic and unfolding, to further develop their governance and leadership skills.
Spesso, quando si parla di costruire un futuro sostenibile, ci si concentra sugli ostacoli esterni: la tecnologia in continuo mutamento, il mercato del lavoro che cambia, le sfide economiche e sociali. Ma questa, come abbiamo anticipato nell’articolo precedente, è solo una parte del problema. L'altra metà della storia riguarda qualcosa di più personale e intrinseco all'essere umano, soprattutto nei giovani di oggi: la difficoltà a comprendere e gestire le proprie emozioni. Uno dei fenomeni più rilevanti in questo ambito è l'alessitimia.
Immaginate di non riuscire a capire o descrivere quello che state provando. Non è che non sentite nulla, ma semplicemente non sapete dare un nome alle vostre emozioni. Questo è ciò che succede a chi soffre di alessitimia, una condizione che rende difficile riconoscere e interpretare i propri sentimenti e quelli degli altri. Non è qualcosa di raro o strano; al contrario, sta diventando sempre più comune tra i giovani, specialmente in un mondo dove l'iperconnessione digitale sembra aver ridotto la profondità emotiva delle relazioni. Tra social media e interazioni superficiali, le emozioni vengono spesso messe da parte, concentrate in like e emoji, e molte persone finiscono per perdere il contatto con quello che realmente provano.
I giovani di oggi crescono in un ambiente che sembra concentrarsi sempre di più su risultati e prestazioni. Dalla scuola al lavoro, l'accento è posto su obiettivi da raggiungere, successi da dimostrare e risultati concreti. In tutto questo, le emozioni tendono a passare in secondo piano, come qualcosa di cui ci si può occupare più tardi, una volta "raggiunto il successo". Ma ignorare le emozioni non è una strategia sostenibile. E qui entra in gioco l’alessitimia: più si evita di confrontarsi con i propri sentimenti, più diventa difficile riconoscerli e comprenderli. Si finisce per creare una distanza tra ciò che si vive e ciò che si sente davvero, una scissione che può rendere la vita più complicata, sia a livello personale che professionale.
Quali sono le conseguenze dell'alessitimia? Beh, se non si riesce a capire cosa si sta provando, come è possibile prendere decisioni che rispecchino davvero i propri bisogni, desideri e priorità?
Questo è un punto cruciale. Le emozioni non sono semplicemente qualcosa che accade; sono segnali preziosi che aiutano a capire cosa si vuole, cosa si desidera e cosa, invece, non.
A livello personale, l'alessitimia può rendere difficile costruire relazioni profonde. Se non si riesce a connettersi con le proprie emozioni, facilmente può risultare complicato farlo con quelle degli altri. Questo può portare a relazioni superficiali o, peggio, a una sensazione di isolamento, anche quando si è circondati da persone. Sul lavoro, poi, la capacità di gestire le emozioni diventa sempre più importante, soprattutto in contesti collaborativi o occupando posizioni di leadership. Chi non riesce a decifrare le proprie emozioni rischia di prendere decisioni che non rispecchiano i propri valori, finendo in carriere insoddisfacenti o vivendo esperienze di burnout.
In definitiva, il solo “essere giovani” non garantisce un futuro di successo. Avere un'educazione, competenze tecniche e tante opportunità è importante, certo, ma senza una solida consapevolezza emotiva, si rischia di perdere il contatto con ciò che davvero conta. Saper comprendere e gestire le proprie emozioni è una capacità cruciale per mettere le giuste basi e creare un percorso che non solo sia sostenibile, ma che porti anche a una vita piena e appagante, dentro e fuori dal lavoro.