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Navigare la politica organizzativa

Quando si parla di politica in ambito organizzativo, la reazione è spesso di fastidio o diffidenza. Il termine evoca giochi di potere, manovre opache, interessi personali che ostacolano il bene comune. Eppure, questa è solo una parte – e forse la più superficiale – della realtà.

La politica organizzativa, in senso tecnico, non è altro che l’insieme delle dinamiche informali attraverso cui le persone influenzano decisioni, costruiscono alleanze, gestiscono interessi divergenti. Non è un’anomalia del sistema, ma una sua componente fisiologica: ogni organizzazione è fatta di individui con visioni, priorità e vincoli diversi. La politica, in questo contesto, è il modo attraverso cui si negozia l’azione collettiva.

 

Il punto non è quindi “se” fare politica, ma “come”. E, soprattutto, con quale livello di consapevolezza e integrità ci si muove in questo terreno.

 

Per un leader, ignorare la politica significa spesso restarne vittima. Ma aderirvi ciecamente, piegandosi a logiche manipolatorie, può compromettere valori, credibilità e impatto. Navigare la politica richiede lucidità, senso etico e capacità relazionali. Più che un'abilità da “imparare”, è un equilibrio da coltivare.

Come in ogni situazione complessa, non esiste una ricetta unica: ciò che conta è la capacità di fermarsi, osservare e porsi le domande giuste per restare in equilibrio tra efficacia, relazioni e integrità. Tra queste, eccone tre che possono iniziare a indirizzarci:

Qual è la posta in gioco?

Ogni scelta politica ha un impatto. Vale la pena chiedersi cosa c’è davvero in gioco: è un tema di visibilità personale, di efficacia decisionale, di protezione del team? Chiarire la posta aiuta a decidere come muoversi.

 

Quali sono gli interessi in campo – espliciti e impliciti?

Spesso la politica si gioca su piani non detti: ambizioni, timori, lealtà, equilibri pregressi. Un buon leader osserva, ascolta e interpreta senza giudicare, per comprendere le forze invisibili che agiscono sul tavolo.

 

Sto agendo in coerenza con i miei valori?

Questa è forse la domanda più importante. In un contesto politico, mantenere la propria integrità è ciò che distingue un leader opportunista da un leader autorevole. Non sempre la coerenza porta vantaggi immediati, ma è la base della fiducia nel lungo periodo.

 

In fondo, la politica – come la leadership – è l’arte del possibile. E sta a noi decidere quale possibilità generare, con chi e per cosa.

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