Spesso infatti ci soffermiamo a pensare a eventi accaduti nel passato, che potrebbero accadere in futuro o che potrebbero non accadere mai.
Non solo. Gli psicologi Matthew A. Killingsworth e Daniel T. Gilbert ci mettono in guardia: questo vagabondaggio mentale può renderci infelici.
Il vagabondaggio della mente, in sé e per sé, è qualcosa di naturale: la nostra mente è fatta così. Durante lo svolgimento di tutte le attività, soprattutto quelle che svolgiamo in modo automatico, una parte delle nostre energie mentali è lasciata libera di vagare tra i pensieri più disparati. Può capitare in qualunque momento.
Ma quali sono i costi a livello psico-fisico, se il vagare della nostra mente diventa incontrollabile? Cosa succede se, ad esempio, iniziamo a pensare eccessivamente a situazioni del passato o del futuro, senza più soffermarci sul fatto che le prime sono ormai immodificabili e le seconde potrebbero non verificarsi mai? Verosimilmente sperimenteremo un dispendio eccessivo di energie a livello emotivo, che si ripercuoterà successivamente a livello fisico, provocando stanchezza e demotivazione.