#ABOUTLEADERSHIP

Emotivi o razionali?

Si può davvero scegliere? È davvero possibile optare per l’una o per l’altra modalità? L’emotività è davvero una capacità?

C’è chi sostiene che lo sia. Di fronte a un avvenimento, un determinato contesto o una persona, è una convinzione piuttosto comune che sia possibile scegliere se provare emozioni o meno. E, qualora si scelga di provare emozioni, questo sarebbe sinonimo di impressionabilità, sensibilità e facilità alla commozione.

 

C’è poi chi apprezza tale competenza e chi, invece, soprattutto in ambito professionale, la associa ad una eccessiva vulnerabilità e fragilità, preferendo l’approccio razionale. Quest’ultimo si riferisce a un modo di pensare e di prendere decisioni basato sulla logica. Implica un'analisi rigorosa di tutti i fattori in gioco, una valutazione obiettiva dei pro e dei contro di ogni opzione e una considerazione delle conseguenze a lungo termine delle decisioni prese.

 

La convinzione che sia bene valutare che approccio utilizzare è stata spesso rafforzata da alcune evidenze scientifiche in ambito psicologico e neuroscientifico sul ruolo delle emozioni sulla nostra capacità di prendere decisioni. Uno studio condotto dalla Università di Princeton nel 2005, ad esempio, ha evidenziato come le emozioni possono alterare la funzione della corteccia prefrontale, un'area del cervello responsabile della riflessione e della valutazione razionale e come questo può condurre a decisioni impulsive e poco ponderate. Un'altra ricerca, pubblicata nel 2009 dalla rivista "Nature Neuroscience", ha confermato ulteriormente il ruolo delle emozioni nell’influenzare la capacità del cervello di elaborare informazioni. Questo studio ha utilizzato strumenti come la risonanza magnetica per osservare l'attività cerebrale durante la presa di decisioni in situazioni emotive. I risultati hanno mostrato come l'attività dell'amigdala, una regione del cervello responsabile delle nostre risposte emozionali, aumentava mentre il soggetto era coinvolto in decisioni emotive, influenzando la capacità del cervello di elaborare informazioni razionali e di prendere decisioni obiettive. Rispetto alla nostra capacità di ponderare diverse alternative, uno studio pubblicato nel 2011 dalla rivista "Psychological Science" mostra come le emozioni possono influire sul modo in cui percepiamo e valutiamo le opzioni disponibili. Nello specifico, ad esempio, un'emozione positiva può rendere un'opzione più attraente rispetto a un'emozione negativa, influenzando la nostra capacità di discernimento.

Conoscere e valutare l’impatto che le emozioni possono avere sul nostro operato è certamente fondamentale ma è necessario che qualunque riflessione parta dai giusti presupposti. Rispetto al dilemma di partenza, ovvero sull’effettiva possibilità di scelta tra approccio razionale ed emotivo, è bene allora ricordare che l’emotività, definita in senso stretto come il processo tramite il quale l’essere umano prova delle emozioni, non è una scelta (ad eccezione dell’ambito matematico-scientifico). Accade. A tutti. Ogni volta che qualcuno o qualcosa entra nella nostra sfera conoscitiva e relazionale, provoca in noi una reazione emotiva. Fu proprio Darwin ad essere uno dei primi a dimostrare l’universalità delle emozioni primarie, arrivando perfino ad evidenziare come animali ed esseri umani comunicano queste reazioni emotive utilizzando lo stesso linguaggio non verbale.

Se quindi l’emotività non è una scelta, il vero terreno di allenamento è rispetto alla nostra capacità di riconoscere e gestire tali reazioni emotive. E il vero approccio razionale, definito appunto come capacità di considerare ed analizzare tutti i fattori in gioco, è quello capace di studiare le emozioni come parte integrante di questo insieme.

SHARE SU