Se computing, produzione di energia e dati si trasferiscono nello spazio

“L’edge computing nello spazio, le applicazioni basate su dati satellitari e le soluzioni energetiche spaziali stanno definendo una nuova frontiera, rivoluzionando sia l’esplorazione spaziale che la vita sulla Terra.”

Lo ha affermato Simonetta Di Pippo, Direttore dello Space Economy Evolution Lab (SEE Lab) di SDA Bocconi in apertura del convegno annuale del laboratorio di ricerca.

L’edge computing, ha spiegato Di Pippo, è un’architettura informatica che prevede l’elaborazione dei dati vicino alla fonte che li genera, anziché inviarli a un data center centralizzato per essere elaborati. In pratica, nello spazio, invece di mandare tutti i dati raccolti da dispositivi come sensori o videocamere a un server sulla Terra, con l’edge computing parte del calcolo avviene localmente, riducendo il carico sui canali di trasmissione e con positive implicazioni di sicurezza.

Di energia solare spaziale ha parlato John Mankins, Presidente di Artemis Innovation Management Solutions, ricordando che sono in corso vari programmi di sviluppo tecnologico, inclusa una dimostrazione di trasmissione di energia senza fili via microonde promossa dal Giappone. Inoltre, diverse iniziative commerciali sono state avviate per esplorare opportunità sia nel settore pubblico sia in quello privato.

L’Innovation Officer della Divisione Φ-lab dell’Agenzia Spaziale Europea, Gabriele Meoni, ha raccontato come l’edge computing nello spazio stia suscitando crescente interesse nella comunità spaziale e dell’osservazione della Terra. Questi paradigmi prevedono l’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale e altre tecnologie a bordo dei satelliti, per estrarre direttamente dallo spazio informazioni utilizzabili, aumentando l’efficienza dei dati, offrendo risposte quasi in tempo reale e abilitando il coordinamento autonomo tra veicoli spaziali.

Matteo Boaglio, Responsabile Progetti Speciali Istituzionali e Politiche di Intesa Sanpaolo, ha giustificato l’interesse di una grande banca per il percorso di crescita del settore spaziale.

Dell’importanza di un’infrastruttura cloud sovrana per l’ecosistema europeo della space economy ha parlato Guido Baraglia, Chief Revenue Officer di CloudFerro. “Il cloud sovrano fornirà piattaforme native capaci di sprigionare tutto il potenziale dei dati satellitari, per un impatto sociale e ambientale molto più ampio,” ha sostenuto.

“Attraverso programmi strategici e partnership pubblico-private – come ESA BIC, SpaceFounders e i bandi di finanziamento ASI – l’Italia promuove lo sviluppo di tecnologie spaziali avanzate nei settori dell’informatica, dell’energia, dei dati e in altri ambiti tecnici,” ha detto Augusto Cramarossa, Responsabile del Coordinamento delle Aree Strategiche, Presidenza Agenzia Spaziale Italiana.

Infine, Stefano Mele, Partner dello Studio Legale Gianni & Origoni, Responsabile Dipartimento “Cybersecurity & Space Economy Law” ha ricordato che lo spazio è sempre più un dominio cruciale per le comunicazioni globali, la navigazione, la difesa e il monitoraggio climatico, ma la sua infrastruttura digitale è oggi esposta a minacce informatiche senza precedenti. “Il ‘dominio silenzioso’ dello spazio, un tempo considerato remoto e intangibile, è ora profondamente interconnesso con le vulnerabilità terrestri attraverso le reti digitali che controllano e gestiscono i sistemi spaziali,” ha affermato.

Di Pippo ha concluso auspicando che l’incontro abbia contribuito a promuove la collaborazione sull’uso delle infrastrutture cloud, delle analisi guidate dall’intelligenza artificiale e delle risorse rinnovabili spaziali, facendo così in modo che lo spazio possa contribuire a costruire un’economia più integrata, sicura, sostenibile e competitiva, al servizio delle persone e del pianeta. Il SEE Lab si configura, infatti, come un osservatorio avanzato e un think tank, capace di analizzare tendenze e scenari attraverso strumenti avanzati, promuovendo un dialogo strategico tra accademia, istituzioni, industria e finanza.

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