“Quando i fatti cambiano, io cambio opinione.” Intervenendo al convegno al convegno Sustainability disclosure: Red tape or strategic tool for the future of business?, il DG per i Servizi Finanziari della Commissione Europea, John Berrigan, ha citato Keynes per spiegare l’allentamento degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità previsti dalla proposta Omnibus e detto che essa risponde a molteplici preoccupazioni sollevate dalle imprese e che serve a ottenere il giusto equilibrio tra uno sviluppo sostenibile e lo sviluppo tout court. “La riduzione delle imprese coinvolte non è drammatica come sembra, anche perché molte continueranno a fare disclosure su base volontaria,” ha detto. “È un processo di learning by doing e la rendicontazione di sostenibilità è qui per rimanere.”
“I rischi legati al clima e alla natura devono essere presi sul serio, come raccomandano gli scienziati,” ha affermato Sylvie Goulard, Professor of Practice in Global Affairs di SDA Bocconi School of Management. “Per farvi fronte, servono dati di qualità, che garantiscano la trasparenza necessaria a fare in modo che gli investitori sappiano esattamente in che cosa stanno mettendo il loro denaro. Le regole possono anche essere semplificate, ma va riconosciuto il valore strategico della sostenibilità.” Le sue parole sono una sintesi del dibattito che si è sviluppato nel corso dell’incontro organizzato da SDA Bocconi School of Management e dall’Institute for European Policymaking at Bocconi University.
Il Dean di SDA Bocconi School of Management, Stefano Caselli, ha ricordato che, con l’abbondanza di liquidità in circolazione, gli investitori hanno la responsabilità di indirizzare il nostro futuro, decidendo quali attività supportare. In un mondo di crescenti divari, creare valore attraverso l’esercizio dei propri valori è la modalità a nostra disposizione per contribuire a colmarli.
Un intervento introduttivo di Mary Schapiro, ex Presidente della SEC e della Task Force on Climate-related Financial Disclosures, ha ripercorso l’evoluzione degli standard di rendicontazione di sostenibilità in tutto il mondo negli ultimi 15 anni, fino alla proposta Omnibus.
Sabine Mauderer, Presidente del Central Banks and Supervisors Network for Greening the Financial System (NGFS), e Vicegovernatrice della Deutsche Bundesbank, ha ricordato che la posta in gioco è altissima, sia per il settore finanziario, sia per la resilienza dell’intera economia. Alcune stime calcolano che il danno del mancato intervento sul clima potrebbe raggiungere il 15% del PIL mondiale entro il 2050 e che, nel più breve periodo, un rinvio di soli tre anni dei provvedimenti si tradurrebbe in un calo dell’1% del PIL entro il 2030. Dati comparabili e standard condivisi sono importanti per prendere decisioni essenziali.
Un’accorata difesa della Corporate Social Responsibility Directive (CSRD), la direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità, adottata nel 2022, che la proposta Omnibus va a depotenziare, è arrivata da Pascal Durand, ex parlamentare europeo e rapporteur della stessa CSRD. Durand ha fatto notare come la CSRD sia stata solo l’ultimo atto di un processo cominciato almeno nel 2006, quando la Stern Review ha reso tutto il mondo consapevole dei costi dell’inazione rispetto al cambiamento climatico.
Chiara Del Prete, che presiede il Gruppo tecnico di esperti sul Sustainability Reporting dell’EFRAG (un ente che, tra le altre cose, presta consulenza alla Commissione Europea su questo tema) ha fatto notare che almeno 650 imprese hanno già pubblicato la loro rendicontazione di sostenibilità secondo gli schemi suggeriti dalla CSRD. L’analisi di questi report segnala numerosi aspetti positivi, tra cui l’omogeneità delle definizioni, della struttura e delle metriche utilizzate, ma anche alcune criticità da correggere, tra cui i problemi di valutazione della doppia materialità, il fatto che l’abbondanza di dati rischia di offuscare la chiarezza del quadro generale e la sensazione che si debba ridurre lo sforzo richiesto alle imprese, per esempio riducendo il numero di dati richiesto.
Qualche intervento sull’impianto della CSRD, dopo due anni di esperienza, può in definitiva essere utile, ma attenzione a non gettare il bambino insieme all’acqua sporca.
I keynote speech sono stati discussi in una serie di tavole rotonde, alle quali hanno partecipato: Valentina Bosetti, Ariela Caglio, David Craig, Taylor Francis, Hirotaka Hideshima, Andrea Illy, Alessia Mosca, Stefano Pogutz, Veronika Pountcheva, Lucia Silva, Martin Stuchtey, David Vaillant, Jean-Roch Varon, Pablo Zalba Bidegain.
Photogallery